walter veltroni

UNO, WALTER E CENTOMILA – “LA VERITA’” DECRITTA IL MOVIMENTISMO DI VELTRONI: "LIBRI, INTERVISTE, DOCUMENTARI, LE SUE OPERE NASCONO PER NON SCONTENTARE NESSUNO. TUTTA PUBBLICITA’ IN VISTA DELLA CORSA AL QUIRINALE, IL SUO SOGNO PROIBITO. SE GLI AFFIDASSERO LA DIREZIONE EDITORIALE DEL "CORRIERE DELLA SERA" PROBABILMENTE FAREBBE PUBBLICARE LE NOTIZIE DELLA SETTIMANA PRIMA, PER AVERE IL TEMPO DI FILTRARLE…"

Francesco Borgonovo per "la Verità"

 

walter veltroni legge il suo libro con i suoi articoli

Lo sospettavamo da anni, ma gli ultimi mesi ce l' hanno confermato: Walter Veltroni ha un gigantesco problema con il tempo libero. Forse non si diverte con gli amici (se frequenti gente del Pd può anche capitare) o magari non gli funziona Internet per vedere le serie in streaming. O forse, poveretto, ha comprato un divano scomodo e gli riesce difficile rilassarsi.

 

Sia quel che sia, qualcosa non va. A testimoniarlo c' è una massa di lungometraggi, editoriali, libri, interviste (raccolte e concesse), apparizioni tv, varie, eventuali e superflue. In pratica, ogni mattina, Veltroni si alza e sa che dovrà correre più di una gazzella e di un leone messi insieme per sbrigare tutte le incombenze di cui si è fatto carico: troppe per un sol uomo. Viene da immaginarsi Walter Veltroni come Willy Wonka: nella sua fabbrica assieme a una marea di Umpa Lumpa che scrivono romanzi, battono articolesse, girano documentari e firmano prefazioni. Uno, Walter e centomila.

 

veltroni

Il risultato è una angosciante invasione degli Ultraveltroni: accendi la tv sulla Rai e lo trovi a concionare di politica; metti su La7 ed eccolo di nuovo a commentare una partita di calcio; passi su Sky e mandano il suo docufilm; ti rifugi su Netflix e trovi il film L' isola delle rose: non l' ha girato lui ma ha scritto un libro sullo stesso argomento, L' isola e le rose. Vai all' edicola e vedi spuntare il suo nome dalla prima dei quotidiani, compresi quelli sportivi. Se i cinema non fossero chiusi lo troveresti anche lì, in compenso sono aperte le librerie e fra gli scaffali c' è solo l' imbarazzo della scelta.

 

veltroni cover

Nel 2020 ha pubblicato tre libri. Un giallo intitolato Buonvino e il caso del bambino scomparso (Marsilio), scritto alla velocità della luce durante il lockdown. È il seguito di una piccola serie poliziesca il cui primo volume era uscito a novembre 2019: giusto il tempo di un caffè e il nostro si è rimesso a scrivere. Poi c' è il saggio Odiare l' odio (Rizzoli), pubblicato a marzo. E infine la raccolta di articoli Labirinto italiano (Solferino), uscita da poco sia in libreria che in edicola con grande spiegamento di copie, per essere sicuri che nessuno se lo perda.

 

Riuscire a leggere tutti e tre i tomi, in fondo, non è difficilissimo. Sono circa 570 pagine in totale, ma su alcune i caratteri sono stampati grandi come i numeri sui telefoni Brondi, quindi l' impresa non è disperata. Il più è vincere il sonno. In ogni caso, per chi avesse voglia di nuovo materiale, l' attesa sarà breve. A gennaio è già prevista l' uscita in edizione economica del corposo saggio Roma. Storie per ritrovare la mia città (ben 400 pagine, edito da Bur) e del romanzo per giovani adulti Tana libera tutti. Sami Modiano, il bambino che tornò da Auschwitz (Feltrinelli). Significa che negli ultimi mesi il nostro Walter ha scritto più o meno 730 pagine, cioè due pagine al giorno. Poco meno di Stephen King, che ne scrive almeno 5, ma non tutte buone.

veltroni cover

 

A differenza del Re dell' horror, tuttavia, Veltroni non si limita ai libri. Sempre quest' anno ha girato due documentari.

 

Il primo s' intitola Fabrizio De André e Pfm. Il concerto ritrovato. In pratica è la ripresa integrale di una storica esibizione andata in scena il 3 gennaio 1979 alla Fiera di Genova. Non si capisce bene perché la regia sia stata affidata al caro Walter, ma resta che il film è stato proiettato in 370 sale il 17, 18 e 19 febbraio del 2020, e ora è in vendita in dvd. L' altro documentario, Edizione straordinaria (realizzato montando le immagini dei tg Rai degli ultimi 60 anni), è andato in onda in prima serata su Raitre agli inizi di dicembre (6,4% di share, tutto sommato dignitoso). Se pensate che tutto questo sia sufficiente, vi sbagliate di grosso. Tra un capolavoro letterario e un ciak, il nostro eroe ha trovato il tempo per un' intensa attività culturale.

 

veltroni camurri galateria

In ottobre, ad esempio, ha ricevuto il Premio alla cultura cinematografica di Gorizia. A settembre si è guadagnato il premio letterario Cimitile. Poi è stato finalista al premio di saggistica Caccuri. E nei ritagli di tempo ha presieduto la giuria del premio Clara Sereni (con Liliana Segre) e del premio cinematografico Elio Petri. Tutto questo premiare e farsi premiare, però, era soltanto un allenamento in vista di un incarico prestigioso che gli è stato conferito in questi giorni: presidente della giuria dei letterati del celebre premio Campiello.

 

Siamo giunti al punto che Veltroni non è più un autore, ma una filiera culturale. Potrebbe scrivere un libro; recensirselo da solo; partecipare a un premio letterario e autopremiarsi; trarre un film dal medesimo libro; recensirlo di nuovo; farlo trasmettere in tv e poi attribuirsi ancora un premio cinematografico. Si tratterebbe solo di forzare un po' le regole, ma di sicuro non ci sarebbero problemi, dato che a Walter tutto è concesso.

Ogni sua opera, infatti, viene accolta come un capolavoro.

 

premio laurentum 2020 walter veltroni

Mai che esca una critica negativa. Come è possibile? Il quesito è interessante.

Certo, c' è da considerare la proverbiale piaggeria degli intellettuali italiani, ma il leccapiedismo da solo non basta. Il fatto è che le opere di Veltroni nascono proprio per questo: per non scontentare nessuno.

 

Il tratto caratteristico della loro personalità sta proprio nel non avere personalità: servono a fare volume, arredano.

Anche per questo Walter dà il meglio di sé quando, come autore, sparisce. Se racconta un fatto storico controverso, riesce a veltronizzarlo, cioè a fornirne una versione mediana e neutralizzante. Con lui si va sul sicuro: scrive di tutto riportando una sorta di opinione condivisa, cerca appositamente argomenti che creino una memoria comune benché asettica.

 

Utilizzando questo metodo, riesce a esprimersi sulla qualunque.

WALTER VELTRONI E MASSIMO D ALEMA

Collabora regolarmente con il Corriere della Sera, Sette e la Gazzetta dello Sport. Da quando Rcs è nell' orbita Cairo, Walter è onnipresente, su carta e in video. Solo quest' anno ha scritto diverse decine di articoli, migliaia e migliaia di battute. E poi podcast, video... Intervistato due giorni fa dalla Stampa, ha fatto sapere che si sta pure dedicando alla lettura di ponderosi tomi sul fascismo: forse ha un Umpa Lumpa che legge per lui.

Nei suoi articoli è passato da Sergio Ramelli a Gilles Villeneuve; da Hollande a Claudio Signorile. Da Woody Allen a James Blunt. Dal cardinal Ravasi a Pierfrancesco Favino: tutto fa cultura, tutto fa midcult. Muore Morricone? Ne scrive Veltroni. Muore Gigi Proietti? Ancora Veltroni.

 

Muore Maradona? Veltroni è pronto. Muore Paolo Rossi?

Riecco Veltroni. Il succo dei suoi necrologi, in fondo, è sempre lo stesso: «Era un grande personaggio che tutti ci ricorderemo». Pura luce riflessa.

veltroni 1

Stessa cosa nelle interviste.

Le sue domande sono basiche: si va da «E poi, che successe?» allo splendido: «Come stai?».

 

In sostanza Veltroni non è un autore, è un amplificatore. La sua presenza serve a moltiplicare la visibilità, a garantire recensioni e marchette. In questo senso, egli è estremamente generoso (lo diciamo senza malizia), si mette a disposizione degli altri. È un generatore, un abbattitore.

 

È stato nel Pci ma non era comunista (dice), ora scrive romanzi ma non è uno scrittore, gira film ma non è un regista, firma articoli ma non è un giornalista. Ha fatto persino, qualche settimana fa, la telecronaca di Argentina-Inghilterra del 1986. Un match in diretta non riuscirebbe a commentarlo: correrebbe il rischio di dire qualcosa di non condiviso. Se gli affidassero la direzione editoriale del Corriere della Sera, come qualcuno vocifera, probabilmente farebbe pubblicare le notizie della settimana prima, per avere il tempo di filtrarle.

veltroni

 

Dicono anche che il suo sogno proibito sia il Quirinale, e in effetti il suo incessante lavorio per creare una memoria comune, mediata e inoffensiva sembrerebbe pensato per questo. Sarebbe la sua unica, memorabile impresa: se salisse al Colle su una pila di carta, riuscirebbe ad appiattire persino quello.

walter veltroni foto di baccoveltroniveltroni bonoliswalter veltroni foto di baccoveltroniwalter veltronic'e' tempo walter veltroni 8WALTER VELTRONI ROMANO PRODIWALTER VELTRONI NICOLA ZINGARETTIWALTER VELTRONI CON VIRGINIA RAGGI IN CAMPIDOGLIOMalagò e Veltroni nel Box Sky Foto Mezzelani GMT015veltroniWALTER VELTRONI E MASSIMO DALEMA

Ultimi Dagoreport

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: MATTEO PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...

malago meloni abodi fazzolari carraro

DAGOREPORT - CHE LA CULTURA POLITICA DEI FRATELLINI D’ITALIA SIA RIMASTA AL SALTO NEL “CERCHIO DI FUOCO” DEL SABATO FASCISTA, È STATO LAMPANTE NELLA VICENDA DEL CONI - QUANDO, ALLA VIGILIA DELL’ELEZIONE DEL SUO CANDIDATO LUCIANO BUONFIGLIO ALLA PRESIDENZA DEL CONI, QUEL DEMOCRISTIANO IN MODALITÀ GIANNI LETTA DI GIOVANNINO MALAGÒ SI È FATTO INTERVISTARE DA “LA STAMPA” ANNUNCIANDO DI ESSERE UN “PATRIOTA” CHE “FA IL TIFO PER IL GOVERNO MELONI”, HA INVIATO AI MUSCOLARI CAMERATI DISDEGNOSI DELLE REGOLE DELLA POLITICA (DIALOGO, TRATTATIVA, COMPROMESSO) IL SEGUENTE MESSAGGIO: ORMAI È TARDI PER FAZZOLARI DI INCAZZARSI CON ABODI; DA TEMPO VI HO DETTO CHE AVETE SBAGLIATO CAVALLO QUANDO AVEVATE A DISPOSIZIONE UNO CHE È “PATRIOTA” E “TIFA MELONI”, CHE HA ALLE SPALLE IL SANTO PATRONO DEGLI INTRIGHI E COMBINE, ALIAS GIANNI LETTA, E DOPO DODICI ANNI ALLA GUIDA DEL CONI CONOSCE LA ROMANELLA POLITICA COME LA SUA FERRARI…(SALUTAME 'A SORETA!)

giorgia meloni matteo salvini difesa riarmo europeo

DAGOREPORT - SALVATE IL SOLDATO SALVINI! DA QUI ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, SARANNO GIORNI DA INCUBO PER IL PIÙ TRUMPUTINIANO DEL BELPAESE - I DELIRI DEL “BIMBOMINKIA” (COPYRIGHT FAZZOLARI) SU UE, NATO, UCRAINA SONO UN OSTACOLO PER IL RIPOSIZIONAMENTO DELLA DUCETTA VERSO L'EURO-CENTRISMO VON DER LEYEN-MERZ, DESTINAZIONE PPE – AL VERTICE DELL’AJA, LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” HA INIZIATO INTANTO A SPUTTANARLO AGLI OCCHI DI TRUMP: SALVINI È COSÌ TRUMPIANO CHE È CONTRARIO AL RIARMO E PROFONDAMENTE OSTILE AI DAZI... - MA SE DA AJA E BRUXELLES, SI SCENDE POI A ROMA, LA MUSICA CAMBIA. CON UNA LEGA SPACCATA TRA GOVERNATORI E VANNACCI, SALVINI E' UN'ANATRA ZOPPA. MA UN ANIMALE FERITO È UN ANIMALE PERICOLOSO, CAPACE DI GETTARE ALLE ORTICHE IL SUO GOVERNATORE ZAIA E TENERE STRETTO A SE' PER ALTRI DUE ANNI IL POTERE IN LOMBARDIA - IL BIG BANG TRA I DUELLANTI È RINVIATO ALL’ESITO DELLE REGIONALI (E CALENDA SI SCALDA PER SALIRE SUL CARRO DELLA FIAMMA...)