francesco marinucci david rossi nicola marini

UN'ALTRA PICCONATA AL MURO DI OMERTA' SUL CASO DAVID ROSSI - ARRIVA IL VERBALE DELL'INTERROGATORIO DI FRANCESCO MARINUCCI, EX COMANDANTE DEI CARABINIERI DI MONTERIGGIONI, MAI SENTITO DALLA PROCURA DI GENOVA (CON IL VERBALE PRIMA SPARITO E POI RIAPPARSO): "AI FESTINI GAY MI DISSERO CI FOSSE ANCHE IL PROCURATORE NICOLA MARINI. MA LUI MI CHIESE DI INSABBIARE QUELLA E ALTRE INDAGINI" - LO STRANO INCENDIO DEL 2 APRILE 2006 CHE DEVASTÒ ALCUNI UFFICI NELLA CURIA ARCIVESCOVILE DI SIENA (DOVE UN ESPOSTO ANONIMO SEGNALAVA FESTINI HOT BEN PRIMA LA MORTE DI DAVID ROSSI) - FU MARINI A INDAGARE L'ALLORA ECONOMO DELLA DIOCESI (DIFESO DA GIUSEPPE MUSSARI) MA LA VICENDA FINÌ SENZA COLPEVOLI. COSA C'ERA IN QUEI DOCUMENTI PERSI DALLA CURIA? STRANI AFFARI IMMOBILIARI?

FRANCESCO MARINUCCI - EX COMANDANTE DELLA STAZIONE DEI CARABINIERI DI MONTERIGGIONI (SIENA)

Felice Manti per "il Giornale"

 

Ai festini gay nel Senese c'erano manager Mps, politici e anche un prete. «Mi dissero ci fosse anche il procuratore Nicola Marini. Ma lui mi chiese di insabbiare quella e altre indagini». A parlare con l'avvocato Carmelo Miceli non è un escort ma Francesco Marinucci, ex comandante della stazione dei carabinieri di Monteriggioni, che insinua anche l'esistenza di video sui festini che immortalerebbero lo stesso Marini, oggi procuratore capo reggente di Siena. Accuse pesantissime, depositate e finite (senza nomi) in una puntata delle Iene eppure rimaste senza seguito.

 

nicola marini ride

Se Marinucci mente perché non è stato mai indagato? E il Csm che cosa aspetta a intervenire? È lo stesso Miceli a chiederselo da quando dopo aver interrogato l'ufficiale da difensore della famiglia e aver depositato verbale interamente trascritto e pennetta Usb si aspettava una mossa alla Procura di Genova, che invece ha archiviato tutto e non l'ha mai sentito. Ma il verbale è sparito, poi riapparso, «senza essere mai preso in esame nel fascicolo sui presunti abusi e omissioni nelle indagini sulla strana morte di Rossi», volato da una finestra della banca senese il 6 marzo del 2013.

 

david rossi

«Ed è ancora più grave ribadisce il legale al Giornale che il Procuratore aggiunto di Genova Vittorio Ranieri Miniati, anche davanti alla commissione d'inchiesta dica di esserne venuto a conoscenza all'ultima udienza, quando invece noi l'avevamo depositata il 14 agosto 2019 e fatta presente più volte». D'altronde, nessun insabbiamento è la linea sostenuta da tutti e tre i pm (oltre a Marini, anche Aldo Natalini e Antonio Nastasi), vergata nella lettera del legale genovese Andrea Vernazza contro il lavoro della commissione d'inchiesta.

 

nicola marini automobile

Missiva dalla quale però sembrerebbero aver preso le distanze Nastasi e Natalini. Contattati dal Giornale, entrambi si rifugiano dietro un no comment, ma alcuni toni della missiva avrebbero irritato soprattutto Nastasi, oggi pm del caso Matteo Renzi-Fondazione Open, chiamato in causa in prima persona nel presunto inquinamento della scena del crimine dalla deposizione in commissione dell'ex comandante dei carabinieri di Siena, il colonnello Pasquale Aglieco, che sarebbe stato presente (senza averne titolo) nell'ufficio di Rossi dopo la caduta.

 

aldo natalini

Anche, è emerso, per rivendicare inutilmente la competenza dell'Arma sulle indagini, sebbene qualche collega lo smentisca. Presto i tre verranno sentiti in commissione, probabilmente assieme a Marinucci, la cui testimonianza si intreccia con un esposto anonimo in cui si parlava dell'esistenza di festini all'interno dell'Arcivescovado, ben prima della morte di Rossi. Ma Marini avrebbe ordinato al maresciallo di interrompere qualsiasi indagine e di non verbalizzare nulla.

 

nicola marini monteleone

«Testimonianze inosservate, o addirittura perse, poi ritrovate, poi non considerate. Eppure si tratta di dichiarazioni spontanee di un ufficiale personalmente coinvolto dalle azioni omissive di Marini, che avrebbe dichiaratamente imposto a lui di non proseguire anche con altre indagini», si lamenta col Giornale Carolina Orlandi, figlia di Rossi.

 

GIUSEPPE MUSSARI

«E nessuno ci chiede scusa», sottolinea Paolo Pirani, legale del fratello di Rossi, Ranieri. Ma c'è un filo rosso che lega alcuni protagonisti della vicenda Rossi con lo strano incendio del 2 aprile 2006 che devastò alcuni uffici all'interno della Curia arcivescovile di Siena. Fu Marini a indagare l'allora economo della diocesi (difeso da Giuseppe Mussari), che aveva ingiustamente accusato del rogo l'archivista, ma anche questa vicenda finì senza colpevoli. Cosa si nascondeva in quei documenti irrimediabilmente persi dalla Curia? Strani affari immobiliari? Forse non lo sapremo mai. Ma a Siena quasi tutti sanno. E presto qualcuno potrebbe decidersi a parlare.

ANTONINO NASTASI il npm Aldo Natalini

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”