Estratto dell'articolo di Gabriella Colarusso per "La Repubblica"
Hossein ha 27 anni e a sposarsi non ci pensa nemmeno. «Non credo nel matrimonio. Guadagno discretamente, posso stare con chi voglio senza una formula che costringa me e una ragazza a un legame burocratico, perché dovrei farlo?», dice da Teheran. […] Tra i suoi amici, l’opinione è condivisa. […]
Hossein fa parte di una generazione che sta riscrivendo le regole dell’amore nella Repubblica Islamica, sempre meno attratta dal matrimonio e più libera nel vivere affetti e relazioni. Giovani che divorziano di più (due matrimoni su cinque finiscono con una separazione) e fanno meno figli, preferiscono la convivenza, “matrimoni bianchi” li chiamano, anche se illegale e multata.
[…] La tendenza è nazionale e preoccupa le autorità, che cercano di correre ai ripari per combattere la denatatlià e una pericolosa “laicizzazione”.
I dati dell’Organizzazione dei registri civili e dell’Istituto di ricerca nazionale sulla popolazione coincidono: in dieci anni, il numero dei matrimoni si è dimezzato, passando dagli oltre 800mila del 2010 ai poco meno di 500mila del 2023. L’età media di chi si sposa è salita da 25 a 27 anni per le donne e da 29 a 30 anni per gli uomini. La crisi economica aggravata dalle sanzioni spiega in parte questa rivoluzione dei costumi: per molti giovani i costi di mettere su famiglia sono insostenibili. […]
[…] Nel 2021 il governo di Raisì varò “la legge sul ringiovanimento della popolazione e la protezione della famiglia”, con incentivi alle giovani coppie per sposarsi e procreare. Una settimana fa la Banca centrale ha annunciato che stanzierà oltre 830 milioni di dollari in prestiti.
Un paio di anni fa il governo creò anche una app di incontri di Stato per promuovere i matrimoni secondo la morale, Hamdam, ma non se n’è più saputo nulla. Tutte misure che non hanno avuto effetto finora contro un cambiamento che è soprattutto di mentalità. […]
L’idea di sposare un uomo di cui non si è innamorate o con cui non si condividono passioni e interessi, come è accaduto a madri e nonne negli anni Ottanta, è inaccettabile per tante ragazze. Sposarsi, peraltro, può voler dire rinunciare a una fetta della propria libertà, e avere meno diritti per esempio in caso di divorzio, anche per l’affido dei figli. […]
Come in altri Paesi, la rivoluzione dei costumi si riflette nella demografia. Il quadro l’ha fornito a gennaio Mohamed Abdel-Ahad, il rappresentante in Iran dello United Nations Population Fund (Unfpa): il tasso di fertilità nel Paese è di 1,7 figli per donna, tra i più bassi del Medio Oriente e dell’Asia, dove la media è di 1,9. Il tasso di invecchiamento della popolazione è uno dei più rapidi della regione, si prevede che entro il 2050 il 27,9 percento della popolazione avrà più di 60 anni. […]