figurine panini argentina

L'ARGENTINA FA ABBUFFATA DI "PANINI" - FILE INFINITE DAVANTI ALLE EDICOLE, RISSE, "FIGURITAS" VENDUTE AL MERCATO NERO E PREZZI GONFIATI: IL PAESE SUDAMERICANO È IN PREDA ALLA "GUERRA DELLE FIGURINE" - DOPO SETTIMANE DI CAOS IL GOVERNO È DOVUTO INTERVENIRE, ANNUNCIANDO CHE MEDIERÀ TRA LA PANINI E I RVENDITORI PER TROVARE UNA SOLUZIONE AL PROBLEMA - LE STRADE DEL PAESE SI SONO RIEMPITE DI VENDITORI ABUSIVI E SUL WEB UNA CARTA DI MESSI È STATA QUOTATA A PIÙ DI 400 EURO…

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Carlos Passerini per www.corriere.it

 

L’hanno chiamata la guerra delle «figuritas» e il bello è che tutto vero: code, risse, mercato nero, perfino l’intervento del governo. L’Argentina è in coda per le figurine. Una storia che sembra uscita dritta dritta dai libri di Jorge Luis Borges, Julio Cortazàr, Osvaldo Soriano. Invece al centro di tutto ci sono proprio le «figu» dei calciatori.

 

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Le «nostre» Panini, già. Succede infatti che a Buenos Aires quelle del Mondiale del Qatar sono diventate introvabili: file infinite davanti alle edicole e alle rivendite, risse fra genitori davanti al bancone per accaparrarsi l’ultima bustina, mercato nero, prezzi alle stelle, polemiche infinite. «Locos por el fùtbol», «noi siamo pazzi per il calcio», dicono laggiù, nella terra del tango e soprattutto di Diego Armando Maradona, che in questa vicenda ha il suo peso, come in tutto ciò che accade in Argentina.

 

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Pazzi per il calcio, già, ma per le figurine anche di più, a quanto pare. Tanto che dopo settimane di caos il governo è dovuto intervenire: le autorità hanno promesso di mediare ufficialmente tra la Panini e i venditori per trovare una soluzione al problema. Un intervento che ha sollevato a catena altre polemiche, soprattutto a livello politico, perché c’è chi fa notare che l’Argentina ha oggi ben altre urgenze, come il debito da 45 miliardi di dollari col Fondo Monetario Internazionale e l’inflazione salita al 78% su base annua e che potrebbe raggiungere addirittura il 100%.

 

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La figu-mania c’entra ovviamente col fatto che il Mondiale laggiù sia sentitissimo. Noi non ci andremo, ma loro sì. E sono tra i favoriti. Si gioca in Qatar dal 20 novembre al 18 dicembre e sarà l’ultimo di Leo Messi, ma soprattutto il primo senza più Maradona.

 

Per gli argentini, che quanto a «mistica del futbol» sono campioni del mondo anche senza giocare, le due cose sono profondamente collegate: «Diego da lassù gioca con noi» è ormai un incitamento quotidiano. La Selecciòn parte per vincere. Nel Paese l’entusiasmo è alle stelle, si sogna il terzo titolo dopo quelli del 1978 e del 1986. Ecco perché tutti vogliono l’album completo delle figurine del Mondiale. Sul web una speciale carta Messi «leggenda oro» è stata quotata 60.000 pesos (403 dollari) su un popolare mercato online argentino, un prezzo quasi equivalente allo stipendio mensile di un operaio.

 

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Il prezzo suggerito al dettaglio per una bustina è il corrispettivo di un dollaro, ma in realtà i commercianti chiedono il doppio. Sui «colectivos», gli autobus pubblici, ora ci sono anche i venditori di figurine false. Così due settimane fa Matías Tombolini, sottosegretario al commercio, ha riunito le parti interessate attorno a un grande tavolo da conferenza «per cercare possibili soluzioni». Dalla Panini però fanno sapere che la domanda ha superato ogni previsione e la ristampa richiede tempo.

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Intanto nelle «calles» di tutto il Paese, dai quartieri di Buenos Aires come la Boca o Palermo, fino ai villaggi sperduti della Patagonia o di Salta, la domanda rimbalza ovunque: «Hay figuritas?». Santino, 10 anni, pronipote di emigranti italiani, ogni giorno si mette in coda insieme al nonno Tato su un marciapiede del quartiere di Florencio Varela per provare a comprare le figurine mancanti, naturalmente senza successo: «Ma noi ci proviamo lo stesso».

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Come nelle guerre vere, c’è pure il razionamento: in molti negozi, i venditori hanno stabilito un numero massimo di due pacchetti a persona. Le code sui marciapiedi intanto si allungano. E chissà che fra i padri in fila non capiti di trovare perfino Messi: ha ammesso che pure i suoi figli sono impazziti per le «figuritas».

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