libri intelligenza artificiale. 3

L'EDITORIA ORA LA COMANDA L'IA - LE CASE EDITRICI E LE LIBRERIE TEDESCHE USERANNO UN PROGRAMMA DI INTELLIGENZA ARTIFICIALE PER PREVEDERE LE VENDITE DEI LIBRI - IL "BOT" SARÀ IN GRADO DI ANTICIPARE IL SUCCESSO O MENO DI UN TESTO BASANDOSI SUI RIASSUNTI DI POCHE DECINE DI RIGHE, CON UNA PRECISIONE DELL'85% - MA È GIUSTO AFFIDARSI ALLE PREVISIONI DELLE VENDITE PER DECIDERE LE SORTI DI UN'OPERA LETTERARIA? BASANDOSI SU QUESTO CRITERIO, MOLTI CAPOLAVORI DEL PASSATO NON SAREBBERO MAI STATI PUBBLICATI...

Estratto dell'articolo di Mara Gergolet per il “Corriere della Sera”

 

libri intelligenza artificiale. 6

[…] Ieri la «Süddeutsche Zeitung » ha preannunciato una rivoluzione, un colossale sovvertimento, quando ha spiegato che tra pochi mesi, a inizio anno, le case editrici e le librerie tedesche avranno a disposizione un programma — gestito dall’intelligenza artificiale — che è in grado di prevedere le vendite dei libri con una precisione dell’85 per cento, in molti settori anche del 99 per cento.

 

[…] Prima un passo indietro. Da decenni un’azienda di statistica di Baden, Media Control, registra esattamente quale libro viene venduto in quale libreria in Germania, e mette questa enorme quantità di dati a disposizione di librai ed editori, che se ne servono ampiamente. Da gennaio, si aggiungerà al programma uno strumento chiamato Demandsens che — elaborando 5 miliardi di dati in 1,3 secondi — è in grado di fare previsioni accurate, quasi infallibili. Come spesso accade, lo strumento era pensato per tutt’altro scopo, per gestire i resi. […]

libri intelligenza artificiale. 5

 

I resi, si sa, sono un problema tanto per i libri come per i giornali: ordinare più copie di quelle che si vende porta a dei costosi processi di restituzione al mittente che gli editori devono sobbarcarsi. Se si può esattamente indovinare il mercato, chi è così autolesionista da rinunciarvi? […]

 

Si sta invece rivelando un flop una sua seconda funzione. La segnalazione di un flame sui social, di una «fiammata» di discussione su un libro: prima che gli editori riescano a organizzare i camion e portare le copie in libreria, l’entusiamo social si è già estinto, lasciando sugli scaffali pile invendute da riportare nei magazzini.

 

Demandsens però non è un’improvvisazione. Dietro alla sua creazione c’è Bearingpoint, una società di software a cui Media Control di Baden si è rivolta, è che è guidata da Frank Duscheck: ossia, uno dei guru digitali dell’editoria.

 

libri intelligenza artificiale. 4

[…] Ma il vero interesse è per quello che Duscheck sta studiando, non per ciò che ha già realizzato. Adesso il suo soft-ware calcola semplicemente inquadrando l’Isbn — il codice d’identità del libro — e come nota la «Süddeutsche», agisce ovviamente dopo che sono stati firmati i contratti, finiti i manoscritti, stampate le copie. Ma la nuova versione di Demandsens a cui si sta lavorando mira a farlo — ed ecco l’annunciata «bomba atomica» —, per i libri ancora non pubblicati, addirittura non scritti. La magia dell’Ai è nel fatto che, anche basandosi solo sugli exposé , sui riassunti di poche decine di righe, le previsioni di vendita di Demandsens sembrano, o risultano essere, precise.

 

libri intelligenza artificiale. 3

E qui si apre un vaso di Pandora. Chi si azzarderà, una volta che il software sarà a disposizione, a pubblicare libri che hanno il 95 per cento di possibilità di restare invenduti, quanto idealismo ci vuole? Chi si affiderà al naso, all’intuito, quello degli Elio Vittorini, degli Italo Calvino, di Giorgio Bassani che pubblicò Il Gattopardo rifiutato da tutti facendone nel 1959 il primo bestseller italiano? Chi avrà il coraggio di motivare le proprie scoperte rischiando il flop, contro un’opinione esterna «oggettivata» dai dati?

libri intelligenza artificiale. 2

 

Si è visto chiaramente a Francoforte come l’intelligenza artificiale sia il convitato di pietra dell’editoria. La presidente degli editori tedeschi, Karin Schmidt-Friderichs, all’inaugurazione l’ha definita «il più grande furto di dati della storia». In un’intervista al «Corriere », il direttore della Buchmesse Jürgen Boos ha parlato di traduzioni affidate alle macchine ma anche del peccato originale dell’Ai: la mancanza d’originalità, perché tutto quel che fa è ricombinare all’infinito l’esistente.

libri intelligenza artificiale. 1

 

E quindi sì, alla soglia del futuro distopico che i catastrofisti temono, occorre constatare che con questi criteri non avrebbero passato la prova Thomas Mann e i Buddenbrook, Annie Ernaux, perfino quel profeta di futuri allucinati che era Aldous Huxley. Tutti gli ultimi Nobel avrebbero ottenuto punteggi bassi (troppo bassi?) su Demandsens. […]

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…