graziano mesina prima dopo

ANCHE I BANDITI INVECCHIANO (MALE) – LO SCRITTORE MARCELLO FOIS E L’ARRESTO DI “GRAZIANEDDU” MESINA: “A VEDERLO OGGI BOLSO, RATTRISTATO È L'IMMAGINE DI QUANTO SIA REALE QUEL VERSO DI GUCCINI CHE CANTA ‘GLI EROI SON TUTTI GIOVANI E BELLI’. E FA CAPIRE FINO A CHE PUNTO I MITI GIOVANI SONO QUELLI PIÙ DURATURI. GRAZIANEDDU È STATO UN ‘BALENTE’ NEL SENSO AUREO DEL TERMINE. OGGI È RIMASTO POCO, INVISCHIATO NELLE MALIE DI UN NARCISISMO DA ROTOCALCO, QUEL RAGAZZO SCATTANTE E DI POCHE PAROLE È DIVENTATO UN ANZIANO CHE IMITA SE STESSO…”

graziano mesina.

Marcello Fois per “La Stampa”

 

Ricordate Hiroo Onoda? Era il militare giapponese che per trent' anni si era rifiutato di credere che la Seconda Guerra mondiale fosse finita e si era reso introvabile nella Jungla di Lubang fino al 1974. Con la stessa presa patetica, e un po' deprimente, è stato arrestato, a Desulo, poco distante da Orgosolo, dopo mesi di latitanza, Graziano Mesina. Proprio quel Grazianeddu, la primula rossa del banditismo sardo.

 

taglia su graziano mesina

A vederlo oggi bolso, rattristato è l'immagine di quanto sia reale quel verso di Guccini che canta «gli eroi son tutti giovani e belli». E fa capire fino a che punto i miti giovani sono quelli più duraturi. Si fatica a immaginare Marilyn Monroe ottuagenaria e sfigurata dal botulino, o James Dean calvo e con la pancia prominente.

 

Grazianeddu era la quintessenza del barbaricino: agile, asciutto, scattante come un muflone tra le rocce. Era un giovane Robin Hood a cui ognuno per una brevissima stagione avrebbe dato una mano. È stato un Balente nel senso aureo del termine. Oggi di quel «balente» è rimasto poco, invischiato in quella modernità che asseriva di voler combattere quando aveva deciso di farsi giustizia da solo; alterato nella lettura della realtà dalla lente distorcente della leggenda privata; invischiato nelle malie di un narcisismo da rotocalco, quel ragazzo scattante e di poche parole è diventato un anziano che imita se stesso.

conferenza stampa arresto graziano mesina

 

Con la medesima incapacità di cedere le armi e le mostrine del suo triste collega giapponese, Graziano Mesina, non Grazianeddu, ha ridotto a poca cosa, fino al folk, quell'appellativo, Balente, che per noi sardi di Barbagia è diventato un passepartout antropologico. Ma anche l'espressione di un sentimento arrogante, presuntuoso, talmente limitato alla sua qualità reattiva e antagonista da essere la rappresentazione plastica di una resa definitiva piuttosto che di quella che è stata, erroneamente, intesa come «costante resistenziale del popolo sardo».

 

graziano mesina nel 1976

Quel concetto così profondo, coniato da Giovanni Lilliu, basato sulla «fedeltà alle origini autentiche e pure», aveva a che fare col presupposto che un popolo è tale quando si accorda perlomeno sulle macrocategorie di «autenticità e purezza», e smette di esserlo quando quelle stesse macrocategorie diventano l'alimento di chiunque le proclami facendosene portatore unico, rappresentante monomandatario. Per potersi permettere queste categorie e questo concetto talmente complessi occorre dunque, innanzitutto, sentirsi popolo, se non, addirittura, esserlo. Occorre che il fenomeno si manifesti dal basso, non certo dall'alto tramite chi ha la sicumera di accreditarsi come unico «sardo autentico e puro» di turno.

 

La nostra Regione è vessata da questi pezzi unici in gambali e vellutino autentici «a modo loro» come le famiglie infelici di Tolstoij. Tutti intelligentissimi e forbitissimi, tutti enfants prodiges, tutti tanto «autentici» da sembrare sintetici, un prodotto che alligna solo tristissimi luoghi comuni: abbigliamento e atteggiamento in primis.

 

graziano mesina. 1

Costoro di volta in volta ci raccontano di una tipologia locale costruita a misura della loro presunzione, spesso più adeguata ai modelli di sopraffazione del colonizzatore che al raggiungimento di una grammatica resistenziale condivisa. Fateci caso, ma il senso di autenticità e purezza di questi individui speciali si ferma di fronte alla più comune, e tutt' altro che resistenziale, categoria del tornaconto personale. Mesina stesso, dopo aver scontato anni di galera venne riarrestato ufficialmente per detenzione di armi, ma i più informati dissero per punirlo di un'esposizione narcisistica, e ben pagata, avendo concesso, nonostante l'impegno del silenzio, interviste esclusive in merito alla sua mediazione per la restituzione del giovanissimo Farouk Kassam rapito dall'anonima.

 

Accade di fare i sardi, piuttosto che esserlo, senza avvedersi che c'è una forma di colonialismo introiettato nel copione identitario che si sta recitando: s' indossa l'elaborazione glamour del semplice abito locale; si mostrano «meraviglie» a combriccole di amici continentali che contano o a gruppi di ricchi sponsor locali agognando di farne parte. Si può millantare autonomia nei toni, ma essere dipendenti, incapaci di evolversi, nella sostanza

graziano mesina gianfranco zola

graziano mesina 1graziano mesina prima dopograziano mesina 20graziano mesina 10graziano mesina 6graziano mesina 7graziano mesina 5graziano mesina 4graziano mesina 12graziano mesina 8GRAZIANO MESINAgraziano mesina 19graziano mesina 18conferenza stampa arresto graziano mesina

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."