spaghetti

ANCORA CREDETE ALLA STORIA CHE GLI SPAGHETTI SONO STATI INVENTATI IN CINA E PORTATI IN ITALIA DA MARCO POLO? – LE ORIGINI ORIENTALI DEL PIATTO SIMBOLO DEL NOSTRO PAESE, DOVE UN MARINAIO DI MARCO POLO CHIAMATO “SPAGHETTI” AVREBBE RUBATO LA RICETTA, SONO UNA LEGGENDA COMMERCIALE INVENTATA NEL 1929 DALLA RIVISTA DELL'ASSOCIAZIONE AMERICANA DI PRODUTTORI DI PASTA – IN REALTÀ LA PASTA VENIVA MANGIATA FIN DAI TEMPI DEGLI ETRUSCHI E ANCHE GLI IMPERATORI ROMANI NE ANDAVANO MATTI, MENTRE LE PRIME PROVE DI “SPAGHETTI” IN ITALIA SAREBBERO STATE TROVATE IN SICILIA NEL 1154 (BEN PRIMA DI MARCO POLO) CHIAMATO “ITRYAH” (SPAGHI)…

Morello Pecchioli per “la Verità”

pasta

 

Meno 10. Mancano dieci giorni al 23° World pasta day, la giornata mondiale della pasta istituita nel 1998 dall'International pasta organization (Ipo). La festa si celebra in tutto il mondo ogni 25 ottobre. Dire «pasta» in Italia equivale a pronunciare un nome venerabile, degno del massimo rispetto. Pasta è in stretta relazione con mamma, famiglia, casa, patria. 

 

DER SPIEGEL SPAGHETTI E PISTOLA

Ogni tanto ci provano i giornalisti birichini di Der Spiegel a sputtanare l'Italia oltraggiando il nostro cibo più sacro, gli spaghetti. Nel 1977 il settimanale tedesco uscì in copertina con un piatto di vermicelli «condito» con una pistola. Come dire: Italia paese di mafiosi e delinquenti. E nel giugno di tre anni fa, dopo averci definiti «scrocconi», un'altra copertina mostrò una forchetta con uno spaghetto arrotolato che scendeva dai rebbi in forma di cappio, metafora dell'Italia che impicca l'Europa.

 

Adesso basta signori di Der Spiegel, giù le mani dalla pasta. Offendiamo forse, noi italiani, la vostra kartoffelsalat, l'insalata di patate, accostandola al Dieselgate Volkswagen? O mettendo una mascherina anti Covid (vedi lo scandalo nel marzo di quest' anno) sopra una coppia di wurstel grigliati? Oltretutto le vostre offese cadono nel vuoto perché ai vostri compatrioti la pasta italiana piace, eccome. 

 

maccheroni

La Germania è tra i maggiori importatori di spaghetti, penne, lasagne e rigatoni tricolori. I tedeschi mangiano volentieri la pasta a Jesolo, sul lago di Garda, a Napoli, ma anche a Bonn, Berlino, Monaco e Amburgo. E non l'apprezzano solo loro. Un rapporto dell'Ipo informa che nel 2019 sono stati prodotti in tutto il mondo quasi 16 milioni di tonnellate di pasta lunga e corta: fettuccine, fusilli, farfalle, sedanini e via pastasciuttando. 

 

pasta

Un quarto della produzione italiana è made in Italy.Se poi ci dicono «italiani mangia spaghetti», non offendiamoci. Anzi, andiamone orgogliosi. L'Ipo - dati sempre del 2019 - ci mette sul podio più alto di mangiatori di pasta con 23,1 chilogrammi annui divorati a testa. Seguono la Tunisia con 17, il Venezuela con 12, la Grecia (11), il Cile (9,4), gli Stati Uniti (8,8), Argentina e Turchia (8,7), Francia (8), Germania (7,7), Giappone. 

 

marco polo

Altro che Napoleone, altro che dal Manzanarre al Reno... Le armate di bucatini, fettuccine, mezze maniche, che si sono mosse dal Bel Paese fin dal Rinascimento conquistando le corti europee, ma che hanno intensificato le operazioni nell'Ottocento e nel Novecento grazie agli emigranti, alle trattorie Bella Italia sparse per il mondo e al turismo d'assaggio, hanno conquistato il mondo.

 

Ma la pasta è davvero nata in Italia? Una stupida leggenda commerciale inventata nel 1929 dal Macaroni Journal, rivista dell'Associazione americana di produttori di pasta attribuisce ai cinesi l'invenzione di lunghi fili di pasta essicati al sole. Sarebbe stato un marinaio di Marco Polo che aveva l'improbabile cognome di Spaghetti a rubare la ricetta. Il grande viaggiatore veneziano li avrebbe poi diffusi in Italia.

marco polo

 

 Un'americata. Rimaneggiata e sceneggiata, fu riproposta nel 1938 nel film Le avventure di Marco Polo con protagonista Gary Cooper. Probabilmente a inventare per caso la prima pasta fu un contadino qualche migliaio di anni fa. Fatto un impasto con acqua e farina di cereali, lo stirò e lo mise a cuocere su una pietra rovente ottenendo un cibo che solo con molta buona volontà può essere definito l'antenato della pasta. 

 

ETRUSCHI A TAVOLA

Ben diversa è la storia raccontata dai rilievi che ornano la tomba della famiglia etrusca dei Rasenna a Cerveteri. Il tumulo, che lo scrittore inglese David H. Lawrence chiamò Grotta Bella, è un libro aperto sugli usi degli Etruschi a tavola. In casa Rasenna, raccontano i rilievi, si tirava la sfoglia come fa una rezdora emiliana d'oggidì: pescando la farina da un sacco, usando mestoli per l'acqua, il matterello e la tavola spianatoia, il coltello e perfino la rotella tagliapasta. 

 

LAGANUM

Ma già i Greci e, successivamente, i Romani conoscevano il laganum che molti storici definiscono l'antenato della lasagna. Cicerone ne andava ghiotto e Orazio lo esalta nelle Satire: «...inde domum me ad porris et ciceri refero laganique catinum», quindi me ne torno a casa, al mio piatto di porri, di ceci e di lagano. Apicio, il cuoco dei Luculli e dei Trimalcioni imperiali detta nel Re Coquinaria la ricetta di un pasticcio che chiama lagana in cui le strisce di pasta sono alternate a strati di carne e di pesce. Il tutto è, poi, cotto in forno.

 

pasta 1

Per trovare traccia di spaghetti e maccheroni bisogna aspettare un millennio e l'insediamento degli Arabi in Sicilia. Da uno scritto del viaggiatore e geografo Muhammad al-Idrisi che risale al 1154 (e quindi ben prima di Marco Polo) apprendiamo che a Trabia, l'araba Al Tarbiah, allora piccolo borgo poco distante da Palermo si produceva un «cibo di farina in forma di fili» chiamato itriyah, spaghi. 

 

Adiacente a Trabia c'è Termini Imerese e qui, secondo La storia della cucina italiana a fumetti pubblicata dall'Accademia italiana della cucina, sono nati, sempre grazie agli Arabi, i vermicelli con le sarde, pinoli e uvetta, piatto che dopo mille anni si mangia ancora di gusto a Palermo. A Salento si mangia con altrettanto piacere il tradizionale ciceri e tria, che ancora porta il nome degli antenati itriyah.

 

spaghetti al pomodoro

Furono i mercanti di Genova che nello stesso XII secolo fecero conoscere gli spaghi arabi nel nord Italia dove, per secoli, furono conosciuti come «trii genovesi». Per centinaia di anni furono mangiati nelle corti e nei palazzi principeschi in bianco, conditi con formaggio, con burro zucchero e cannella, con formaggio e spezie.

 

 A compiere il miracolo che li tinse di rosso furono un re, Ferdinando IV di Borbone, e un santo, San Marzano, nome della località in cui il re ordinò di piantare i semi di pomodoro ricevuti in regalo dal vicerè del Perù. Ma l'accoppiamento tra pasta e pummarola, che Antonio Latini ne Lo scalco alla moderna (Napoli, 1694) chiama «salsa spagnola», non avvenne automaticamente. 

pomodoro in latta

 

Nella città di San Gennaro il popolino continuò a mangiare fino a '800 avanzato i maccheroni, cibo nutriente e a basso costo, in bianco. Soltanto verso la metà di quel secolo le dita che i napoletani- vedi Totò nel film Miseria e nobiltà- usavano come forchetta, s' imbrattarono di rosso.Il resto è storia contemporanea. 

 

«La vita è una combinazione di pasta e magia», dichiarò Federico Fellini che nel 1985 girò il celebre spot per la Barilla: un'aristocratica signora in un lussuoso ristorante, dopo la recita da parte del maître di un menu tutto in francese, ordina: «Rigatoni». Cos' è la pasta lo dice Aldo Fabrizi in una dichiarazione d'amore in versi: «È un'opera d'ingegno e fantasia,/ una grazia de Dio che s' assapora:/ l'unico tranquillante che rincora/ sia er popolino che la borghesia». 

 

carbonara

In un altro sonetto Fabrizi elenca in romanesco 36 formati di pasta. Tra i più curiosi e strani: schiaffoni, occhi de lupo, lumaconi, pippe, cazzetti d'angelo, fischiotti....Perfino i frati cappuccini sono entrati nello spirito della Giornata mondiale della pasta riproponendo la ricetta della Pasta francescana. «Forse San Francesco non l'ha mai mangiata», scrivono sull'ultimo numero del mensile Frate Indovino, «ma è buona sempre perché la forza della ricetta è quella di non essere un piatto povero. 

 

WORLD PASTA DAY

Si può preparare con i fusilli, con le ruote o con i cannelloni. Si prepara un soffritto di cipolla e salsiccia (o guanciale) in olio extravergine d'oliva, si aggiungono funghi freschi e passata di pomodoro. Nel sugo si salta la pasta al dente e si impiatta con una manciata di parmigiano e un trito di prezzemolo». Pace e bene e buon appetito.

Ultimi Dagoreport

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...

troisi papa leone carocci monda

CIAK! LA MESSA È FINITA: ANDATE IN PACE AL CINEMA "TROISI", COSÌ FATE FELICI IL SUO DOMINUS VALERIO CAROCCI E QUEL DISOCCUPATO A CACCIA DELLA BIENNALE VENEZIANA, ANTONIO MONDA - MENTRE LA SETTIMA ARTE IN ITALIA, SOTTO IL DOMINIO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI, STA VIVENDO UNA DELLE SUE FASI PIÙ COMATOSE, TRA SALE VUOTE E “SINISTRI” TAGLI AL TAX-CREDIT DEL MINISTRO GIULI-VO, PAPA LEONE XIV RUGGISCE IN FAVORE DELLE SALE CINEMATOGRAFICHE (MA DA QUANDO IN QUA IL PONTEFICE SI OCCUPA DI RIEMPIRE LE SALE, ANZICHÉ PREOCCUPARSI DI RIEMPIRE LE CHIESE?) - L'UNICO CINEMA CHE BENEFICIA DELLA GLORIA DI PREVOST È IL "TROISI", GESTITO DA CAROCCI CHE, IN DUPLEX CON ANTONIO MONDA, HA CONVINTO IL CARDINALE JOSE' TOLENTINO DE MENDONÇA NELLA DIVINA MISSIONE DI ORGANIZZARE AL CINEMA "TROISI" NOVE INCONTRI CON REGISTI E ATTORI INTERNAZIONALI, SOTTO IL PATROCINIO DEL SANTA SEDE - GRATIS? MANCO PER NIENTE. PER ACCEDERE ALLA SALA BISOGNERÀ SBORSARE 8 EURO. E COSÌ SIA - CAROCCI E LA NOTA STAMPA DEL "PICCOLO AMERICA" CHE RILANCIA LE PAROLE DEL PAPA...

pier silvio marina berlusconi marta fascina arcore

FLASH! - COL PRETESTO DI DARE UNA RIVERNICIATINA A VILLA SAN MARTINO (CHE HA SPESE DI MANUTENZIONE E SERVITU’ DI 220 MILA EURO ALL’ANNO), MARINA & PIER SILVIO SONO FINALMENTE RIUSCITI A FAR SLOGGIARE MARTA FASCINA E IL SUO PAPA’ ORAZIO, CHE NON L’ABBANDONA MAI, DALLA REGGIA DI ARCORE - ORA LA VEDOVA MORGANATICA E’ CONFINATA IN UNA DÉPENDANCE DEL VILLONE DI 130 METRI QUADRATI, DOVE PROBABILMENTE ALLA FINE RESTERÀ IMPEGNATISSIMA A CONTARE I 100 MILIONI DI EREDITA’ OTTENUTI DALLA BUONANIMA DI PAPI SILVIO…

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…