corsetta

IN ARRIVO UNA NUOVA STRETTA DI CONTE SU NEGOZI, UFFICI E "CORSETTE" - I NUMERI DEI CONTAGI NON DANNO ANCORA SEGNO DI NORMALIZZARSI E QUESTO HA SPINTO GLI ENTI LOCALI A INVOCARE PROVVEDIMENTI AL LIMITE DELLO STATO DI GUERRA. SE NON OTTERRÀ LA SERRATA "CINESE", FONTANA IERI HA INCASSATO COMUNQUE L'INVIO DI CIRCA 300 MEDICI DA ALTRE REGIONI…

Marco Palombi per “il fatto Quotidiano”

 

corsetta

Nuove chiusure per attività commerciali e uffici, regole più stringenti per le uscite di casa (corsette, cani, eccetera), forze dell' ordine e persino militari nelle strade per far rispettare i divieti e denunciare i trasgressori: le misure che le Regioni, Lombardia in testa, e l' associazione dei sindaci (Anci) hanno chiesto al governo stanno per diventare realtà. I numeri dei contagi da coronavirus non danno ancora segno di normalizzarsi e questo ha spinto gli enti locali a invocare provvedimenti al limite dello stato di guerra: nonostante sia ancora presto per valutare gli effetti delle misure in vigore da circa una settimana, Palazzo Chigi e la Protezione civile hanno sostanzialmente accettato e l' ulteriore stretta alla quarantena entrerà in vigore entro oggi.

 

 

RUNNING 2

L' idea dell' esecutivo era di vedere l' evoluzione dei numeri almeno fino al weekend, ma la pressione di presidenti di Regione ed enti locali era fortissima. Ieri Luciano Fontana si è presentato in conferenza stampa con gli esperti della Croce Rossa cinese, arrivati in Lombardia per offrire la loro esperienza: "Bisogna fermare tutte le attività economiche, tutti devono stare a casa - ha detto il vicepresidente Sun Shuopeng -. Qui non avete misure abbastanza severe: c' è gente in strada, i trasporti pubblici funzionano, avete persone negli hotel, non mettete le mascherine". Parere corroborato dai numeri del contagio in Regione e, soprattutto, nella provincia di Milano, dove si gioca la partita decisiva: 634 i contagi registrati ieri, il doppio del giorno prima. Se non otterrà la serrata "cinese", Fontana ieri ha incassato comunque l' invio di circa 300 medici da altre regioni.

 

Mentre andiamo in stampa, il dettaglio delle misure non è ancora del tutto definito, ma sono all' ingrosso quelle che alcune Regioni stavano già adottando alla spicciolata: non ci sarà nessuna chiusura obbligatoria per le imprese, ma saranno chiusi invece i cantieri ritenuti non prioritari, molti uffici pubblici e nuove categorie di negozi (ad esempio i bar all' interno dei distributori di benzina, esclusi quelli nelle autostrade).

 

RUNNING OVER 50

Anche il trasporto pubblico sarà ulteriormente ridotto, come gli orari di apertura degli esercizi commerciali ancora aperti: le serrande andranno tirate giù entro le 19 o le 20 e per la domenica si valuta la chiusura totale o dalle 15. Meno libertà è prevista anche per le uscite da casa: per la spesa si potrà muovere una sola persona a famiglia; dovrebbero chiudere tutti i parchi e le attività sportive all' aperto saranno consentite solo a chi ha comprovate esigenze mediche e in ogni caso solo molto vicino a casa; sarà vietato lasciare il Comune in cui ci si trova anche per raggiungere quello di residenza.

 

In sostanza, vengono attenuate le eccezioni sfruttate in modo poco responsabile da alcuni, ma resteranno aperte fabbriche e imprese.

 

In attesa della nuova stretta, in ogni caso, dall' Alpi al Lilibeo è tutto un chiedere l' uso dell' esercito per controllare la popolazione: prospettiva davvero estrema, eppure ritenuta necessaria da governatori e sindaci. Al momento già in tre hanno ottenuto il sì: ci saranno 100 soldati al confine con la Slovenia, come chiesto da Trieste, per il controllo degli accessi; alcune decine di militari si occuperanno anche di far rispettare la quarantena in Campania e Sicilia.

 

PSICOSI CORONAVIRUS - ASSALTO AI SUPERMERCATI

Il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha poi dato "piena disponibilità all' utilizzo dei militari impegnati in 'Strade Sicure' per la gestione dell' emergenza coronavirus": di fatto dove, quanto e come lo decideranno i Prefetti, ma Fontana - leghista di rito cinese - già ha anticipato "il massiccio utilizzo dell' esercito () per garantire il ferreo rispetto delle regole".

Il linguaggio, come si vede, s' è già fatto marziale.

Ultimi Dagoreport

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...