lorenzo guerini mark esper

ASPETTA ESPER – MICA CI SONO SOLO RUSSIA E CINA: IL MINISTRO DELLA DIFESA GUERINI HA CHIAMATO MARK ESPER, NUMERO UNO DEL PENTAGONO, PER RINGRAZIARLO DEGLI AIUTI AMERICANI ALL’ITALIA. CHE SONO PASSATI IN SECONDO PIANO RISPETTO ALLA PROPAGANDA CINESE E AI SOLDATI RUSSI MA CHE CI SONO – L’IMPEGNO DELLA US AIR FORCE E LA COOPERAZIONE NELLA RICERCA

 

 

Stefano Pioppi per www.formiche.net

 

lorenzo guerini con mark esper

Aiuti contro l’emergenza e coordinamento sugli impegni comuni, dalla ricerca di un vaccino ai teatri operativi. Il tutto, nel segno dell’amicizia storica tra Italia e Stati Uniti, ancora più forte al tempo del Covid-19. È il succo della telefonata tra Lorenzo Guerini e Mark Esper, numero uno del Pentagono, nella sera in cui l’ambasciata Usa a Roma si illumina dei colori delle due bandiere. Il colloquio fa seguito agli assidui contatti tra i due e alle attrezzature inviate dallo US Army Europe alla Regione Lombardia per fronteggiare l’emergenza, parte di un sostegno che coinvolge il governo americano, tante aziende e Ong d’oltreoceano (pur facendo meno rumore degli aiuti cinesi e dei militari russi).

 

mark esper

LA TELEFONATA

 

La scorsa settimana, Guerini aveva scritto a Esper chiedendo supporto, ma anche esprimendo vicinanza all’alleato d’oltreoceano che, in questi giorni, affronta la medesima emergenza, rischiando tra l’altro di registrare numeri più pesanti di quelli italiani. Il Pentagono, inoltre, è tra le istituzioni americane quella che potrebbe subire il colpo più duro. Questo dà ancora più valore agli aiuti inviati all’Italia, sia con la US Air Force da Ramstein, in Germania, sia con lo US Army Europe fino in Lombardia. “Desidero prima di tutto ringraziarti a nome del governo e del popolo italiano per la solidarietà manifestata e per gli aiuti concreti inviati in questi giorni difficili – ha detto Guerini all’omologo americano – ancor più significativi in quanto l’emergenza investe anche il tuo Paese”.

 

COOPERAZIONE NEL CAMPO DELLA RICERCA

 

lorenzo guerini incontra mark esper al pentagono 1

“Sappiamo di poter contare sugli amici”, ha detto il titolare della Difesa, ricordando che quella degli Usa  è “una manifestazione di solidarietà che testimonia ancora una volta le solide e storiche relazioni tra i nostri Paesi, sia sul piano della cooperazione militare, che i nostri dicasteri della Difesa convintamente portano avanti, ma anche sul piano della reciproca solidarietà in questo momento di emergenza”. Ne deriva la vicinanza contraccambiata al popolo americano, con la promessa di ricambiare il supporto manifestato. “La Difesa italiana – ha detto Guerini – è pronta a condividere con gli Stati Uniti l’esperienza sin qui maturata dal mio ministero che, fin dalle prime fasi di questa emergenza, è stato coinvolto a vario titolo”. I due hanno inoltre assicurato reciproca condivisione “sul piano della ricerca”, sottolineando che “ogni progresso verso la direzione di un vaccino e l’individuazione di terapie efficaci verrà condiviso reciprocamente”.

 

gli aiuti russi all'italia 1

I MESSAGGI PER CINA E RUSSIA

 

mezzi militari russi nelle strade italiane 3

Una cooperazione, quella nel campo della ricerca scientifica, che nasconde probabilmente anche il messaggio indiretto anche sul tema dei militari russi arrivati (inaspettatamente) in Italia con una missione nata dalla telefonata tra Vladimir Putin e Giuseppe Conte, gestita dalla Difesa con attenzione e controllo, vista una presenza senza dubbio anomala per un membro storico della Nato. Esper avrà chiesto a Guerini rassicurazioni, per un capitolo che è da sommare alle insofferenze trapelate negli States per il tappeto rosso steso alla propaganda cinese (nascosta dietro gli aiuti). Quest’ultimo tema è stato oggetto della telefonata (probabilmente più tesa) della scorsa settimana tra Mark Pompeo e Luigi Di Maio.

lorenzo guerini incontra mark esper al pentagono

 

IL FEELING TRA GUERINI ED ESPER

mezzi militari russi nelle strade italiane 1

 

D’altra parte, è la Difesa il canale al momento privilegiato dei rapporti tra Italia e Stati Uniti, complice il filo diretto tra Guerini ed Esper. Dalla telefonata dopo l’uccisione di Qassem Soleimani a inizio anno, fino alla visita di Stato del ministro italiano a fine gennaio, senza contare i vari incontri in ambito Nato. A Washington, era stato Guerini a ottenere dal collega “tutto il peso politico possibile degli Usa” per garantire il cessate-il-fuoco in Libia, nonché a incassare rassicurazioni sul coordinamento in merito alle iniziative adottate dagli Stati Uniti per quegli scenari che vedono impegnata l’Italia. Un elemento importante per non farsi trovare impreparati in caso di allunghi sul ritiro dall’Afghanistan o sull’evoluzione delle manovre Iraq.

 

IL RIENTRO DALL’IRAQ

 

mezzi militari russi nelle strade italianemark esper lorenzo guerini

Poi è arrivato il coronavirus; ha conquistato le prime pagine e le agende governative, ma non ha eliminato le ragioni dell’impegno comune nei teatri operativi, né le esigenze di sicurezza internazionale. Anche di questo, con ogni probabilità, avranno parlato Guerini ed Esper, sulla linea del coordinamento che, dall’emergenza, si allarga al più abituale confronto sulle missioni comuni. La notizia di giornata è dunque il rientro in Italia, nei prossimi giorni, di 200 militari dall’Iraq, dove resteranno 600 unità nell’ambito delle missioni Nato e della Coalizione internazionale anti-Isis. Lo ha comunicato oggi il dicastero della Difesa, spiegando bene che non si tratta di un allungo rispetto ai partner né, tanto meno, di un abbandono della missione. La scelta di palazzo Baracchini segue infatti quanto deciso dalla Nato e dal comando multinazionale che coordina gli sforzi nel Paese mediorientale, in merito alla sospensione delle attività addestrative resasi necessaria a seguito dell’emergenza sanitaria.

mark esper

 

L’ITALIA CONTRO IL TERRORISMO

gli aiuti russi all'italia

 

Da qui si è mosso lo Stato maggiore della Difesa che, attraverso il Comando operativo di vertice interforze (Coi) guidato dal generale Luciano Portolano, ha pianificato il rientro di una parte del contingente italiano diviso tra l’operazione Inherent Resolve (Prima Parthica per la componente italiana) e la Nato Training Mission. Tra Erbil (nel Kurdistan iracheno), Baghdad e Kuwait, restano “gli assetti essenziali per la lotta al terrorismo e alla sicurezza del popolo iracheno”, spiega la Difesa. D’altra parte, non è certo il momento di indebolire uno strumento che, apprezzato da alleati e partner, assicura all’Italia la difesa dei propri interessi strategici e il collocamento sulla scena internazionale. Non è casuale in tal senso la specifica di palazzo Baracchini: “Le Forze armate italiane, oggi impegnate 24 ore al giorno con uomini e mezzi per l’emergenza sanitaria, continueranno a contribuire, insieme agli alleati, alla lotta al terrorismo e a sostenere i popoli dei teatri dove operano in 24 Paesi con 24 missioni e 16 operazioni”.

mezzi militari russi nelle strade italiane 2militari russi 6

Ultimi Dagoreport

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…