jeff bezos angela bolger amazon

AVETE COMPRATO UN PRODOTTO DIFETTOSO SU AMAZON? I DANNI LI PAGA BEZOS! – STORICA SENTENZA DELLA CORTE D’APPELLO DELLA CALIFORNIA: UNA CLIENTE RICOVERATA PER L’ESPLOSIONE DI UNA BATTERIA DI RICAMBIO DI UN LAPTOP HA DIRITTO A CHIEDERE I DANNI AD AMAZON – NEL PROCESSO IL GIGANTE DELL’E-COMMERCE SI È DIFESA COME SEMPRE, SOSTENENDO DI NON FAR PARTE DEL RAPPORTO GIURIDICO TRA VENDITORE E ACQUIRENTE, MA I GIUDICI….

ANGELA BOLGER

Andrea Monti* per www.wired.it

*Avvocato cassazionista, professore incaricato di diritto dell’Ordine e della sicurezza pubblica nell’Università di Chieti-Pescara

 

La sentenza Bolger vs. Amazon.com Inc., pronunciata dalla Corte d’appello della California lo scorso 13 agosto, ribalta il verdetto di primo grado e stabilisce Amazon.com è responsabile per i danni provocati dai prodotti resi disponibili tramite il sito, anche se il cliente compra da un venditore che opera nel marketplace nella modalità “Fulfilled by Amazon”.

 

JEFF BEZOS

Dunque (questa era la materia del contendere) il cliente che era stato ricoverato per due settimane in ospedale a causa dell’esplosione di una batteria di ricambio di un portatile ha diritto a chiedere i danni all’azienda di Jeff Bezos.

 

Le difese di Amazon

Andrea Monti

Nel processo Amazon ha utilizzato le difese classiche degli Over the Top (le piattaforme che si “appoggiano” sui fornitori di accesso per offrire i propri servizi), sostenendo di non essere parte del rapporto giuridico fra venditore e acquirente, di avere “semplicemente” messo a disposizione un’infrastruttura e di non poter essere considerata responsabile per le dichiarazioni sul prodotto che provengono dal venditore effettivo.

 

Le motivazioni della sentenza

Nella sentenza di quasi cinquanta pagine, i giudici della Corte d’appello californiana contestano punto per punto le difese del gigante dell’e-commerce. Innanzi tutto, ribadiscono un principio (peraltro, valido anche da questa parte dell’Oceano): quando un operatore online diventa parte attiva (e, nel caso di Amazon, importante) del processo di vendita non può “chiamarsi fuori” se il cliente finale subisce dei danni alla persona.

 

CAMION DI AMAZON DAVANTI A UN MAGAZZINO A STATEN ISLAND

La vendita in modalità “Fulfilled by Amazon”, rileva la Corte, è infatti molto di più della semplice messa a disposizione di una infrastruttura per mettere in contatto domanda e offerta. “Lato venditore” Amazon impone regole molto rigide sui prezzi, sulla qualità e sulla sicurezza, e si riserva il diritto di non commercializzare il prodotto.

“Lato cliente” Amazon gestisce il contatto con l’acquirente, il processo di acquisto e di incasso, la spedizione, offre anche la “Garanzia dalla A alla Z” e crea un ecosistema di fiducia e affidabilità.

 

amazon

L’estensione della fiducia generata da Amazon

I giudici, dunque, attribuiscono valore, in termini di responsabilità della piattaforma, anche alla fiducia indotta dal fatto di acquistare qualcosa non solo “da” ma anche “tramite” Amazon. In altri termini, la reputazione di Amazon è talmente alta, che l’acquirente si sente “garantito” dalla piattaforma anche se, in termini strettamente legali, il venditore è un altro. Quindi, pur essendo vero che in teoria il fornitore di servizi online è un semplice intermediario privo di responsabilità, nella pratica Amazon ha un modo di gestire venditori e acquirenti che la individua come un elemento strutturale della catena di vendita dalla quale non può chiamarsi fuori.

la ricchezza di jeff bezos in chicchi di riso su tiktok 4

 

Le dichiarazioni pubblicitarie valgono quanto le condizioni contrattuali

Si assottiglia anche la differenza fra dichiarazioni “pubblicitarie” e condizioni contrattuali perchè anche le seconde possono rappresentare una fonte di obbligo, e dunque di responsabilità, per il venditore. A poco vale, scrive la Corte, eccepire che contrattualmente Amazon.com non presta garanzia su quanto venduto da terzi, se poi si fa in modo che il pubblico capisca il contrario. A pagina 10 della sentenza si legge testualmente “You know, Amazon does everything in its power and goes above and beyond to make sure that we’re providing the best customer experience, including safe products”.

 

Conseguenze per l’ecosistema digitale

amuchina su amazon 3

I claim e la comunicazione sono vincolanti come i contratti

Una conseguenza immediata di questa sentenza è che, d’ora in poi le aziende dovranno fare molta attenzione alle strategie di digital marketing perchè non solo i contratti e le “informative privacy”, ma come nei polizieschi americani anche “tutto quello che dicono potrà essere usato contro di loro”.

amazon italia nel 2010

 

Una piattaforma non è automaticamente un intermediario: questo, come anche gli altri principi di diritto sulla responsabilità espressi dalla sentenza americana sono sostanzialmente validi anche in Italia, come sono essenzialmente corretti anche i criteri che hanno differenziato il ruolo di Amazon da quello di un semplice intermediario.

Differenziare la responsabilità degli ISP da quella degli OTT

 

Questa sentenza ha il grande merito di avere tracciato una linea chiara fra le responsabilità degli Internet Provider e quella degli OTT, che fanno un lavoro diverso e che non possono essere regolati allo stesso modo.

 

dipendenti amazon 10

In ambito europeo si parla da tempo della necessità di rivedere il regime di responsabilità dei fornitori di servizi di comunicazione elettronica, anche per via della necessità di arginare la propagazione di contenuti illegali. Ma la rigidità della direttiva e-commerce, oramai vecchia di vent’anni e pensata in un’epoca ancora più antica, rende le cose difficili, perché non riflette più l’ecosistema attuale del mercato digitale. Sarebbe già un grande risultato se, grazie a questa sentenza, i legislatori e le corti prendessero finalmente atto che “piattaforma” non è soltanto un termine commerciale o tecnico ma che ha un preciso significato giuridico in termini di assunzione di responsabilità.

dipendenti amazon 9

 

Class-action contro le piattaforme anche in Italia?

Prima di dare corso a facili entusiasmi sulla possibilità di replicare un’azione del genere anche da questo lato dell’Atlantico, bisogna considerare che la decisione americana, ovviamente, non ha valore al di fuori della California e che altri Stati potrebbero decidere in modo differente, anche sulla base di specifiche legislazioni nazionali.

amazon

 

 Inoltre, è la prima sentenza del genere e quindi si tratterà di vedere se altre corti, in California o in altri Stati, seguiranno questo indirizzo. Infine, non è detto che in Italia le corti siano dello stesso avviso dei colleghi americani anche se, ripeto, i principi espressi nella sentenza Bolger sono largamente applicabili anche nell’Unione Europea.

 

Conclusioni

amazon jeff bezos

La sentenza Bolger è un precedente importante non solo per la tutela del consumatore negli acquisti via internet, ma soprattutto per la attribuzione corretta delle responsabilità in un settore nel quale per decenni operatori che facevano (e fanno) lavori diversi sono stati regolamentati allo stesso modo. Quello della responsabilità degli intermediari online, infatti, è un tema estremamente complesso e difficile da regolare perché coinvolge, tutti insieme, i diritti delle imprese ma anche e soprattutto quelli degli individui.

A prescindere dal valore giuridico della decisione al di fuori degli Usa, anzi, della California, c’è da sperare che anche in Italia si sviluppi una riflessione analoga per arginare lo strapotere delle Big Tech.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…