manifestazione pro palestina scontri roma

AVVISATE PIANTEDOSI: CI ASPETTA UN "AUTUNNO CALDO" - LO SCONTRO A ROMA TRA POLIZIA E PRO-PAL RISCHIA DI ESSERE SOLO L'INIZIO DI UNA LUNGA SERIE DI VIOLENZE IN PIAZZA: LA PROSSIMA DATA DA ATTENZIONARE È IL 19 OTTOBRE, QUANDO A ROMA SI TERRÀ UNA MANIFESTAZIONE SINDACALE - OGNI PROTESTA PRO PALESTINA (A MILANO, TORINO, BOLOGNA, FIRENZE E BARI) È A RISCHIO INFILTRAZIONE DI VIOLENTI - I BLACK-BLOC, TRA CUI CI SONO MOLTI MINORENNI, CERCANO SOLO LO SCONTRO CON LA POLIZIA...

 

Estratto dell’articolo di Giuliano Foschini per "La Repubblica"

https://www.repubblica.it/italia/2024/10/07/news/manifestazioni_scontri_studenti-423539352/

 

scontri durante la manifestazione pro palestina a roma

Non li hanno visti arrivare. Non li conosce la Polizia. Non li controllano gli organizzatori delle manifestazioni e nemmeno i gruppi antagonisti storici. Sono ragazzi giovanissimi. Hanno tra i 16 e i 21 anni. Si muovono senza alcun controllo, e non hanno alcuna paura a “menare” i celerini. […]

 

Sono entrati in azione a Roma ma potrebbe accadere lo stesso nei giorni prossimi a Milano, Torino, Bologna, Firenze, Bari e in tutte le città dove sono annunciati cortei a favore del popolo palestinese ma anche contro i decreti sicurezza.

 

scontri durante la manifestazione pro palestina a roma

Potrebbero tornare in piazza a Roma, il 19 ottobre, nella grande manifestazione sindacale su «salario, salute, diritti e occupazione», sulla carta un palcoscenico ideale per chi ha interesse a creare tensione. Ma il punto non è per cosa si scende in piazza. Non è questione di diritti, libertà. Il solo obiettivo è lo scontro.

 

Le prime informative di Polizia sulla guerriglia che si è scatenata dopo la manifestazione di Roma pro Palestina di sabato pomeriggio mettono nero su bianco quello che era apparso chiaro, immediatamente, agli agenti sul campo: a fare da miccia sono stati gruppi di giovanissimi quasi completamente sconosciuti alle forze di Polizia.

 

 

scontri alla manifestazione pro palestina di roma foto lapresse 1

Ma anche a quei gruppi di antagonisti che davanti a una piazza blindata su ogni lato erano pronti a scontrarsi con le forze dell’ordine. Anche loro, sembrerebbe, sono stati presi in contropiede da quanto accaduto. Sono stati tre gruppetti di più giovani — tra cui probabilmente ci sono anche alcuni minorenni — a cercare i primi contatti con gli agenti mentre dal retro i rappresentanti dei gruppi organizzati discutevano con la Digos.

 

Sono stati “i ragazzini” a partire senza alcuna preparazione, giusto un cappuccio della tuta calato sulla testa e poco più mentre nelle retrovie un centinaio (per di più torinesi e milanesi) avevano negli zaini le maschere antigas da usare alla bisogna. «Non risulta alcun collegamento tra i gruppi, si sono conosciuti per strada, nulla era premeditato» spiega a Repubblica un alto dirigente della Prevenzione. Anche per questo la guerriglia è stata tutto sommato limitata. E le persone fermate dalla Polizia non sono esponenti di prim’ordine dei gruppi antagonisti.

 

 

scontri durante la manifestazione pro palestina a roma 2

Anzi: sono ragazze e ragazzi tra i 21 e 24 anni, toscani e abruzzesi, arrivati a Roma per la manifestazione, alcuni di loro con piccoli precedenti di piazza ma niente di più. «I ragazzini e i militanti dei centri sociali si sono subito dispersi».

 

Il punto è che Roma viene considerata soltanto un passaggio in quella che può trasformarsi in una escalation di autunno. Episodi simili è possibile si ripetano anche nelle prossime manifestazioni con una grande difficoltà della Polizia di prevenzione: questi gruppi di ragazzini non hanno rappresentanti e non interessa loro averli. […]

 

Proprio per fare in modo che non accada ancora, è stata data un’indicazione a tutte le Digos di trattare con i manifestanti il più possibile, in tutti gli appuntamenti di questo “autunno caldo”, a partire dai cortei previsti questa settimana fino a quello del 19 in cui si chiederà una collaborazione fattiva «per isolare questi gruppi» anche ai servizi d’ordine dei sindacati. Potrebbe non bastare.

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