beny steinmetz diamanti israele

BENY, MA NON BENISSIMO - IL RE DEI DIAMANTI, BENY STEINMETZ, CONDANNATO A CINQUE ANNI DI CARCERE DAL TRIBUNALE DI GINEVRA PER CORRUZIONE LEGATA ALL'ACQUISIZIONE DI DIRITTI MINERARI IN GUINEA: DOVRÀ ANCHE SGANCIARE 56,33 MILIONI DI DOLLARI A TITOLO DI RISARCIMENTO - IL PIÙ GRANDE CASO DI CORRUZIONE MAI ACCADUTO NEL SETTORE MINERARIO HA COINVOLTO L’EX FIRST LADY DELLA GUINEA, MAMADIE TOURÉ, CORROTTA DAL MAGNATE PER GARANTIRSI LA CONCESSIONE DI…

Chiara Clausi per "il Giornale"

 

beny steinmetz.

Il giorno prima del verdetto, nella sua camera d' albergo il magnate franco-israeliano Beny Steinmetz era rilassato in attesa della decisione del tribunale penale di Ginevra. Ma la sentenza è arrivata precisa come il taglio di una lama: Steinmetz condannato a cinque anni di carcere. Si apre così una nuova pagina nella lotta allo sfruttamento delle risorse africane.

 

La pena è stata inflitta per corruzione legata all' acquisizione di diritti minerari in Guinea. Steinmetz dovrà anche pagare 50 milioni di franchi di multa, 56,33 milioni di dollari, a titolo di risarcimento. Il suo è stato definito il più grande caso di corruzione mai accaduto nel settore minerario. L' accusa ha sostenuto in particolare che l' uomo d' affari, specializzato in diamanti, ha comprato funzionari pubblici per ottenere il controllo dei depositi di ferro del Paese dell' Africa occidentale, le miniere di Simandou, considerati i giacimenti di ferro non sfruttati più preziosi al mondo. Steinmetz potrà appellarsi al verdetto.

 

lansana conte' mamadie toure'

Il caso risale al 2006 quando l' uomo d' affari pagò tangenti per un importo di 10 milioni di dollari in modo che l' azienda potesse acquisire i diritti di esplorazione su Simandou.

Questi erano originariamente detenuti dal gigante minerario brasiliano Rio Tinto. Il processo si è svolto in Svizzera perché Steinmetz ha vissuto a Ginevra fino al 2016 e vi ha gestito diverse aziende. Inoltre alcune delle tangenti sono state pagate tramite banche svizzere. Steinmetz e i suoi collaboratori hanno vinto i diritti minerari corrompendo Mamadie Touré, che dicono fosse una delle mogli dell' ex presidente guineano Lansana Conté, e hanno falsificato documenti per coprirlo attraverso una rete di società di comodo e conti bancari.

simandou 2

Al centro della difesa di Steinmetz è la sua affermazione di non essere stato coinvolto nella gestione quotidiana di Beny Steinmetz Group Resources. Si è definito come il proprietario e ambasciatore dell' azienda, ma non il capo del gruppo che ha circa 100 mila dipendenti. Steinmetz, che ha parlato in francese, è spesso inciampato nelle sue dichiarazioni. La sua risposta più frequente è stata: «Non lo so. Non sono stato coinvolto e non conosco i dettagli». L' avvocato difensore Bonnant ha sostenuto la tesi che Steinmetz non avesse mai «pagato un centesimo» alla signora Touré, e che comunque non è mai stata legalmente sposata con il presidente Conté, e quindi secondo la legge svizzera non si qualifica come funzionario pubblico corrotto. Inoltre, ha precisato Bonnant, alcune delle presunte tangenti sono state pagate dopo la morte del presidente Conté: «Steinmetz voleva corrompere un fantasma?» ha chiesto alla corte.

mamadie toure'

Yves Bertossa, procuratore capo di Ginevra ha respinto l' argomento della difesa e ha affermato che il caso rappresentava «un caso di corruzione da manuale». «Oggi non abbiamo né responsabili né colpevoli, è la teoria della corruzione magica. Non c' è nessun corruttore, nessun corrotto», ha incalzato. Ma l' accusa ha presentato prove che hanno dimostrato che c' era una scia di tangenti e corruzione che si estendeva da Ginevra, attraverso il Liechtenstein, alle Isole Vergini nei Caraibi.

alpha conde 1

Non è la prima volta che Steinmetz è sottoposto a processi sui suoi affari finanziari.

È stato interrogato almeno una volta dalle autorità israeliane, ed è stato recentemente condannato per riciclaggio di denaro in contumacia in Romania, in un caso ritenuto collegato allo scandalo in Guinea. Agathe Duparc della Ong svizzera Public Eye ha definito il caso «un' affascinante denuncia dei meccanismi della corruzione». E il fatto che si svolga in Svizzera, un tempo sinonimo di segreto bancario e riciclaggio di denaro fa sperare che qualcosa possa cambiare.

Ma Steinmetz non si dà ancora per vinto: «La giustizia stabilirà la verità».

beny steinmetz 3beny steinmetzgiacimento di ferro simandou simandou 2simandou 5alpha condebeny steinmetz 6beny steinmetz 2

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

luigi lovaglio giuseppe castagna giorgia meloni giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone milleri monte dei paschi di siena

DAGOREPORT - È VERO, COME SOSTENGONO "CORRIERE" E “LA REPUBBLICA”, CHE L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA È “PERFEZIONATA E IRREVERSIBILE”? PIU' SAGGIO ATTENDERE, CON L'EVENTUALE AVANZAMENTO DELL'INCHIESTA GIUDIZIARIA MAGARI (IERI ED OGGI SONO STATI PERQUISITI GLI UFFICI DEGLI INDAGATI), QUALE SARÀ LA RISPOSTA DEGLI INVESTITORI DI PIAZZA AFFARI (GIA' MPS E' STATA MAZZOLATA IN BORSA) - POTREBBERO ANCHE ESSERCI RIPERCUSSIONI SUL COMPAGNO DI AVVENTURE DI CALTARICCONE, FRANCESCO MILLERI, CHE GUIDA L'HOLDING DELFIN LA CUI PROPRIETÀ È IN MANO AI LITIGIOSISSIMI 8 EREDI DEL DEFUNTO DEL VECCHIO - MA IL FATTO PIÙ IMPORTANTE SARA' IL RINNOVO AD APRILE 2026 DELLA GOVERNANCE DI GENERALI (PER CUI È STATA ESPUGNATA MEDIOBANCA) E DI MPS DEL LOQUACE CEO LUIGI LOVAGLIO (VEDI INTERCETTAZIONI) - INFINE, PIÙ DI TUTTO, CONTANO I PASSI SUCCESSIVI DELLA PROCURA DI MILANO, CHE PUÒ SOSPENDERE L’OPERAZIONE DELLA COMBRICCOLA ROMANA FAVORITA DA PALAZZO CHIGI SE INDIVIDUA IL RISCHIO DI REITERAZIONE DEI REATI (DA PIAZZA AFFARI SI MOLTIPLICANO LE VOCI DI NUOVI AVVISI DI GARANZIA IN ARRIVO PER I "FURBETTI DEL CONCERTINO''...)

putin witkoff marco rubio donald trump zelensky

DAGOREPORT – SI ACCENDE LA RIVOLTA DEL PARTITO REPUBBLICANO CONTRO TRUMP - I DANNI FATTI DA STEVE WITKOFF (SOTTO DETTATURA DI PUTIN), HANNO COSTRETTO L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A METTERE IN CAMPO IL SEGRETARIO DI STATO MARCO RUBIO CHE HA RISCRITTO IL PIANO DI PACE RUSSIA-UCRAINA - CON IL PASSARE DELLE ORE, CON UN EUROPA DISUNITA (ITALIA COMPRESA) SUL SOSTEGNO A KIEV, APPARE CHIARO CHE PUTIN E ZELENSKY, TRA TANTE DISTANZE, SONO IN SINTONIA SU UN PUNTO: PRIMA CHIUDIAMO LA GUERRA E MEGLIO È…

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?