vladimir putin

IL BIVIO DI FRONTE A PUTIN: INIZIARE UNA GUERRA TOTALE (PER PERDERLA) O IGNORARE IL DISASTRO E PERDERE IL SOSTEGNO DEI SUOI FEDELISSIMI (GIÀ SULLE BARRICATE) – PER “MAD VLAD” INIZIANO I GUAI DOPO GLI SCHIAFFONI A KHARKIV. IL CECENO KADYROV GIÀ MINACCIA: “SE NON VERRANNO TRATTE CONCLUSIONI, NEI PROSSIMI GIORNI SARÒ IO A SPIEGARE ALLA DIRIGENZA SUPREMA LA SITUAZIONE”. E ANCHE IL PROPAGANDISTA TV SOLOVYOV LO ABBANDONA, INVITANDO A “FUCILARE” I RESPONSABILI DELLA RITIRATA – LO ZAR PER ORA FA FINTA DI NIENTE, MA PER QUANTO ANCORA POTRÀ CONTINUARE?

Anna Zafesova per “La Stampa”

 

VLADIMIR PUTIN ALLE ESERCITAZIONI MILITARI VOSTOK

«Fermate la ruota insanguinata!»: il messaggio sul sito della ruota panoramica "Il sole di Mosca" è firmato da "hacker russi" che chiedono di «punire i responsabili» della ritirata e di fermare la «intellighenzia liberale marcia che lancia fuochi d'artificio mentre i nostri ragazzi muoiono al fronte».

 

La ruota, alta 140 metri, era stata inaugurata sabato da Vladimir Putin in persona, un regalo per il compleanno di Mosca, e si era subito bloccata. I malcapitati clienti sono stati rimborsati, tra mille ironie sulla disastrosa inefficienza di tutto quello che viene toccato dal presidente russo. Ma se il messaggio degli "hacker russi" fosse vero, la ruota bloccata diventerebbe una rappresentazione fisica del momento in cui il motore del consenso putiniano si è inceppato.

 

Ramzan Kadyrov Vladimir Putin

La "ruota insanguinata" e i fuochi d'artificio erano i due spettacoli che Mosca aveva regalato sabato al popolo, in quella tradizione del panem et circenses che si ispira ancora ai riti sovietici: il primo "salyut" venne sparato nel 1943 per celebrare la liberazione proprio di quella Belgorod che oggi è sul ciglio del fronte. Un rito che richiama decine di migliaia di moscoviti, e che ieri, per la prima volta, ha suscitato rabbia: nel giorno della disastrosa fuga dell'esercito russo, i fuochi sono apparsi una celebrazione della trionfale avanzata ucraina.

 

Il ministero della Difesa russo insiste su una manovra di "ri-raggruppamento", e qualche esperto da talk show cerca addirittura di presentarla come frutto di una trattativa con gli ucraini, ma la verità irrompe perfino dai canali di propaganda: decine di carri armati, obici e droni abbandonati, centinaia di automobili in coda al confine, migliaia di collaborazionisti fuggiti che vengono già accolti in territorio russo.

 

vladimir solovyov

I numeri della disfatta sono ancora da scoprire, ma appaiono devastanti, e il Cremlino tace in un silenzio che non si capisce se sia più minaccioso o sgomento. In un giorno, la finzione di una guerra vittoriosa è andata in frantumi. Perfino il sostenitore più agguerrito del presidente, il leader ceceno Ramzan Kadyrov, minaccia: «Se non verranno tratte conclusioni, nei prossimi giorni sarò io a spiegare alla dirigenza suprema la situazione».

VLADIMIR PUTIN BAMBINO

 

Il volto della propaganda televisiva Vladimir Solovyov pubblica e poi cancella un post nel quale invita a «fucilare» i responsabili della ritirata da Kharkiv, e sui social contrassegnati dalla lettera Z - il simbolo della "operazione militare speciale" in Ucraina - gli appelli a giustiziare colonnelli, generali e ministri piovono a raffica, mischiandosi alle sempre più frequenti e feroci critiche al finora intoccabile comandante supremo.

 

È la rivolta del popolo di Putin, dell'elettorato più revanscista, militarista e nazionalista, quello nutrito per due decenni a colpi di nostalgia per l'impero e odio per le libertà democratiche. Sono in tanti a chiedere ritorsioni immediate contro Kiev, a invocare bombe atomiche e chiamate alle armi. «Dobbiamo tornare alla logica del 1941, tutto per il fronte, tutto per la vittoria», sintetizza il leader del partito Russia Giusta Sergey Mironov.

 

Vladimir Solovyov e putin

Quanti siano questi «nemici dei fuochi d'artificio», come sono già stati battezzati dai politologi, non è dato sapere: come tutti gli elettorati del genere, sono composti in gran parte da guerrieri della tastiera, ma proprio in quanto rumorosi e aggressivi possono essere meno numerosi, ma più incisivi della maggioranza silenziosa. Che però non ha nessuna intenzione di prendere in mano i fucili: «Dai sondaggi risulta che la popolazione è stanca della guerra, e quindi il messaggio resterà quello di far vivere alla gente una vita normale», spiega i margini di manovra risicati del Cremlino il politologo putinista Sergey Markov.

 

La "marcia intellighenzia liberale" contro la quale si scagliano gli hacker patriottici non è più rappresentata dai dissidenti (ormai quasi tutti in esilio), bensì dai fan moderati di Putin, dall'establishment di oligarchi e burocrati, e da quella massa che ha amato la retorica di grandeur imperiale e i petrolrubli da spendere in mutui agevolati. Non a caso il ministro degli Esteri Sergey Lavrov ieri è tornato all'improvviso a chiedere negoziati che «più si rinviano e più saranno difficili».

controffensiva ucraina nella regione di kharkiv 5

 

Il Cremlino è ora stretto tra due alternative impraticabili: iniziare una guerra totale significa perdere subito il consenso apatico dei russi, ignorare il disastro significa mettersi contro i più passionali, tra cui molti militari e poliziotti, la base del regime. Ricordandosi che nel 1917, a far cadere Nicola II - un altro zar convinto di avere una missione speciale, che insisteva a comandare personalmente le sue truppe, con risultati disastrosi - non furono i liberali e i socialisti, già critici dei Romanov - ma i nazionalisti e i monarchici più oltranzisti, delusi da un sovrano ritenuto troppo debole e corrotto.

volodymyr zelensky controffensiva ucraina nella regione di kharkiv 2controffensiva ucraina nella regione di kharkiv 1controffensiva ucraina nella regione di kharkiv 7

 

 

controffensiva ucraina nella regione di kharkiv 8controffensiva ucraina nella regione di kharkiv 6

 

controffensiva ucraina nella regione di kharkiv 3vandalizzata la villa di vladimir solovyov a como 6controffensiva ucraina nella regione di kharkiv 4vladimir putin in una scuola di kaliningrad 1

Ultimi Dagoreport

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…