federico bianchi di castelbianco giovanna boda

BODA A COME PARLI – COSA C’E’ DIETRO LA STORIA DI SOLDI E REGALI TRA L’IMPRENDITORE FEDERICO BIANCHI DI CASTELBIANCO (AI DOMICILIARI PER CORRUZIONE) E L’ALTA DIRIGENTE DEL MINISTERO DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE GIOVANNA BODA, IMMOBILIZZATA A LETTO DOPO AVER TENTATO IL SUICIDIO? CON I SUOI REGALI, LUI SI SAREBBE GARANTITO APPALTI PER 23,5 MILIONI DI EURO. SOLITA CORRUZIONE O QUALCOSA DI PIU’? – LA BODA A UN CERTO PUNTO PERDE IL CONTROLLO DEL GIRO DI AFFARI E DICE ALL’IMPRENDITORE: "IO VOMITO OGNI SERA. VORREI SOLO ADDORMENTARMI E…” - COSA RACCONTANO LE CARTE

Corrado Zunino per “il Venerdì di Repubblica”

 

GIOVANNA BODA

L'editore-psicologo aveva comprato un appartamento di 298 metri quadrati (con soffitta) a ridosso di via Veneto, la Roma più costosa, per l'alta funzionaria del ministero dell'Istruzione e la figlia. Un milione e mezzo di euro, il valore. E quando lei gli chiederà, con la deflagrazione del Covid, di far avvicinare i genitori da Casale Monferrato, lui prenderà subito in affitto un appartamento quattro palazzi più in là.

 

Per i genitori appunto, la mamma è stata sindaca di Casale Monferrato. Poi pagherà per tutti, badante compresa, le vacanze al mare in Toscana. Tra San Marino e Via veneto L'editore dell'agenzia giornalistica Dire è agli arresti domiciliari per corruzione. Federico Bianchi di Castelbianco, 71 anni, a Roma è sempre stato una potenza, per quanto discreta e sempre sotto traccia.

giovanna boda 5

 

E con i suoi regali alla dirigente si sarebbe garantito appalti per 23,5 milioni di euro tra il 2018 e il 2021. Giovanna Boda, 47 anni, già Capo dipartimento delle risorse umane, finanziarie e strumentali del ministero dell'Istruzione, è indagata, anche lei per reati di corruzione. Oggi vive, immobilizzata, nel suo grande appartamento a ridosso di Via Veneto, dove sta affrontando una dolorosa riabilitazione.

ARRESTO DI FEDERICO BIANCHI DI CASTELBIANCO

 

Lo scorso 14 aprile, si lanciò dalla sala d'attesa dello studio legale dove il marito l'aveva accompagnata di fronte alle prime notizie dell'inchiesta della Guardia di finanza. Frattura al bacino e al coccige. Fratture alle caviglie, a un ginocchio. Finora ha subìto sei operazioni. I verbali mostrano come quel rapporto - criminale secondo i magistrati, ma anche tossico, e di reciproca dipendenza a leggere le carte - abbia prodotto scorie nocive all'interno di uno dei ministeri più importanti del Paese.

giovanna boda 1

 

In particolare, sui delicati argomenti della disabilità e dell'iperabilità. Il decreto di sequestro preventivo, con le sue 202 pagine, sostiene, infatti, che l'imprenditore del sociale e dell'informazione - vicino per famiglia e interessi economici ed editoriali anche a San Marino, con legami strettissimi con la politica e la sanità cattolica - abbia pagato quindici collaboratori del ministero dell'Istruzione: alcuni con finti rimborsi spese, mentre ad altri avrebbe consentito di diventare pubblicista nella sua agenzia di stampa.

 

giovanna boda

A ogni commessa ottenuta dal ministero, Bianchi di Castelbianco, secondo l'inchiesta, riusciva ad allargare la sfera d'influenza del suo Istituto di ortofonologia, l'Ido. In molte scuole ha ottenuto la gestione delle strutture di ascolto e ha iniziato a contattare, sostituendosi agli uffici del ministero, direttamente i presidi. Che lo trattavano con riverenza e che lui raccomandava a ogni visita in Viale Trastevere. L'inchiesta cita nove dirigenti. E Giovanna Boda? Molti la descrivono come un'amministratrice generosa nella sua attività ministeriale e sinceramente attenta agli ultimi. Altri ammettono che in viale Trastevere era anche temuta.

 

ministero istruzione 4

Le carte intanto mostrano questo: uno scaltro psicologo, spesso contestato sul piano scientifico, entra nelle stanze di un ministero con poche difese e ne pilota anche scelte importanti, ne ispira gare d'appalto, ne decide i finanziamenti diretti (alcuni per sé, per 8 milioni). soltanto un whatsApp Bianchi di Castelbianco ha collaborato alla stesura dei progetti formativi, ha suggerito come far aumentare i punteggi di un argomento che nutriva il suo core business.

 

 

federico bianchi di castelbianco 1

Ha partecipato, in presenza, alla costruzione del bando per la povertà educativa. Ha contribuito a decidere - talvolta bastava un WhatsApp, visti i rapporti diretti e consolidati - quando mettere e quando sottrarre soldi su questioni importanti della vita extracurriculare del ministero. La Nave della legalità, per esempio, che dal 2002 ospita studenti in crociera nel Mediterraneo per discutere di mafia e di antimafia.

 

La voce di Bianchi di Castelbianco arrivava alla prima dirigente e ai suoi collaboratori quando si dovevano decidere i finanziamenti sulla Fondazione Falcone, sulla Fondazione Occorsio, le risorse da destinare alla Comunità di Sant' Egidio, le azioni da sostenere per un'associazione come Parole ostili. Per il ricordo di Indro Montanelli, le iniziative musicali di "Europa incanto".

ministero istruzione 1

 

Questioni strutturali all'istruzione, come la legge 440 sull'offerta formativa delle scuole o il neurosviluppo nell'età infantile, in queste ultime due stagioni sono state tirate da ogni parte per soddisfare, secondo l'inchiesta, lui e le sue controllate. «Dobbiamo dividerci le attività del ministero» dice candido nelle intercettazioni. «E così me so' proprio imposto», per spiegare la sua influenza su Giovanna Boda: «Lei voleva modestamente esercitare il suo potere, non se l'aspettava fossi così deciso».

Giovanna Boda

 

Boda, frastornata, ai collaboratori dirà: «Non ci sto più a capire niente, basta che vi mettete d'accordo voi con i soldi». Il ministero dell'Istruzione è un luogo di ingenti risorse pubbliche - 51 miliardi di euro è il bilancio preventivo per il 2021 - e scarsi controlli.

 

federico bianchi di castelbianco

Con l'insediamento del leghista Marco Bussetti (giugno 2018) negli uffici centrali - la segreteria particolare, il gabinetto - entrò la cosiddetta "corte di Caserta" che, guidata dal viceprefetto aggiunto Biagio Del Prete, aveva come primo compito quello di individuare eventi utili per giustificare le note spese del ministro, come ha raccontato Repubblica. Quindi, gestiva in proprio i rapporti con i provveditori regionali. «Il secondo piano del ministero dell'Istruzione era diventato un suk», racconta Marco Lonero, il primo segretario particolare di Bussetti, allontanato dopo quattro mesi.

 

STRALCI DELLE CARTE GIUDIZIARIE SU FEDERICO BIANCHI DI CASTELBIANCO

Ancora prima, ai tempi di Maria Stella Gelmini, quando il ministero dell'Istruzione controllava anche l'Università e la ricerca, la Procura di Roma aprì un'inchiesta sulla direzione generale e sulla sparizione dei finanziamenti statali e comunitari sulla ricerca. La vicenda Bianchi di Castelbianco-Boda ha riportato la Guardia di Finanza al secondo piano di Viale Trastevere 76a.

 

Giovanna Boda

L'alta dirigente è stata sostituita con l'ex marito, Jacopo Greco, ora capo del dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali che già ha diretto fino al 2019. Le prime collaborazioni di Giovanna Boda, laureata e dottorata in Psicologia, con l'allora Pubblica istruzione, risalgono al 1999. Nei percorsi scolastici, Bianchi di Castelbianco incrocia la giovane civil servànt. Lo psicologo in carriera diventato imprenditore del sociale sceglierà di far entrare Giovanna Boda, culturalmente di centrosinistra, nell'orbita del suo giro di affari coprendola di denaro o, meglio, togliendole ogni pensiero.

 

Dopo i due preziosi affari immobiliari, proverà ad agevolare il mutuo della protetta per un appartamento a Limone Piemonte, località sciistica dove Boda andava da bambina. E, in un'escalation di acquisti, servigi, opportunità, le noleggerà per quindici mesi un'auto (Mercedes) con autista.

ministero istruzione

 Grazie a una carta di credito con 38.765 euro spendibili in sei mesi, lei si comprerà l'Ipad, l'abbonamento per la palestra, i giocattoli e persino i Krumiri per la bimba di cinque anni; maglie da 700 euro per sé («ne vuole quattro», dirà la segretaria intercettata), camicie per 9.800 euro. Utilizzerà le carte di pagamento, ne ha una seconda a disposizione, per i cappelli dell'Antica cappelleria, le spese da Eataly - cialde decaffeinate da far portare alla consulente della Direzione generale.

 

sergio mattarella con federico bianchi di castelbianco

La badante rumena sarà saldata per traduzioni che non ha mai fatto e con quei versamenti dall'esterno saranno pagate la collaboratrice sudamericana, l'istruttrice di fitness, la massaggiatrice. «Un coacervo di utilità», scrive la Procura.Come i contanti consegnati alla madre (non indagata) di Boda: «Ma dove vado con tutti questi soldi?». E i dipendenti complici, la segretaria Valentina Franco e l'autista Fabio Condoleo, ora ai domiciliari, commentano: «Bello spendere con i soldi degli altri» (che, per inciso, sono soldi pubblici). Giovanna Boda, alla fine, si arrende: «Dimmi tu che cosa devo fare, io vomito ogni sera. Vorrei solo addormentarmi e non svegliarmi più». Proverà a restituire parte del denaro anticipato, ma ormai ha perso il controllo del giro d'affari: «Di quanto sarà questo mutuo? Non so neppure se riesco a pagarlo».

giovanna boda 3Giovanna Bodafederico bianchi di castelbianco giovanna boda 2

Ultimi Dagoreport

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…