gianmarco galiano

BRINDISI ALLA CORRUZIONE – C’È ANCHE UN GIUDICE TRA I SEI ARRESTATI  PER CORRUZIONE NELLA CITTÀ PUGLIESE: GIANMARCO GALIANO, GIUDICE CIVILE NELLA SEZIONE CONTENZIOSO, IN UN CASO AVREBBE ADDIRITTURA ESTORTO 150MILA EURO AI GENITORI DI UN NEONATO CHE AVEVANO PROMOSSO UN CONTENZIOSO CONTRO UNA COMPAGNIA ASSICURATIVA…

Gia. Gre. per www.brindisireport.it

 

gianmarco galiano

In un caso avrebbe estorto 150mila euro ai genitori di un bambino nato con traumi permanenti causati da colpa medica, che avevano promosso un contenzioso civile contro una compagnia assicurativa.

 

In un altro avrebbe ottenuto 300mila euro dai genitori di una 23enne morta a seguito di incidente stradale, sempre nell’ambito di un contenzioso civile contro una compagnia assicurativa. Gianmarco Galiano, giudice civile presso la sezione Contenzioso del tribunale di Brindisi, si sarebbe fatto erogare indebitamente somme di denaro, in cambio del buon esito delle cause risarcitorie.

 

tribunale brindisi

Questa una delle accuse che gli sono state mosse dalla Procura di Potenza, competente per giurisdizione sui giudici del tribunale di Brindisi, nell’ambito di una inchiesta condotta dal Nucleo di polizia economico finanziarie della guardia finanza di Brindisi e dalla sezione di polizia giudiziaria della procura lucana (aliquota locale) che stamattina (giovedì 28 gennaio) ha portato all’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip del tribunale di Potenza, nei confronti di sei indagati.

 

Gli arrestati

Lo stesso Galiano, figura apicale nell'inchiesta, è stato condotto in carcere. Medesima misura cautelare è stata adottata anche nei confronti di Oreste Pepe Milizia, commercialista di Francavilla Fontana, e Massimo Bianco, amministratore della ditta Soavegel, con sede a Francavilla Fontana, operante nel settore della produzione e vendita all’ingrosso di prodotti alimentari.

 

corruzione

Sono stati arrestati in regime di domiciliari, invece, Annalisa Formosi, di Francavilla Fontana presidente dell’Ordine degli ingegneri di Brindisi; l’avvocato Francesco Bianco, di Francavilla Fontana; l’avvocato Federica Spina, di Francavilla Fontana. Altre 15 persone sono indagate a piede libero. Fra queste anche altri due magistrati del tribunale di Brindisi: Francesco Giliberti, di Martina Franca (Taranto) e Giuseppe Marseglia, di Bari.

 

A vario titolo vengono contestate le accuse di estorsione, corruzione passiva in atti giudiziari, corruzione attiva, associazione per delinquere, riciclaggio, auto-riciclaggio, emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. Oltre alle misure cautelari, il gip ha disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di denaro e beni per un valore complessivo pari a circa 1,2 milioni di euro. Nelle attività di notifica del provvedimento restrittivo e nelle perquisizioni sono stati impiegati circa 100 finanzieri del comando provinciale di Brindisi.

tribunale brindisi

 

Da quanto appurato dagli inquirenti, il giudice Galiano avrebbe abusato delle sue funzioni giudiziarie, “facendone in alcuni casi moneta di scambio o strumento di indebita pressione, coinvolgendo in parte nelle sue attività illecite imprenditori e liberi professionisti che ricevevano nomine e incarichi presso il tribunale di Brindisi, quale giudice civile o fallimentare.

 

Tramite indagini svolte anche presso istituti bancari, i finanziari hanno scoperto “rilevanti movimentazioni di denaro per centinaia di migliaia di euro in entrata sui conti correnti nella disponibilità di Galiano, nonché cospicui investimenti dello stesso in diverse attività economiche, fra cui l’acquisto di una masseria”.

 

Galiano avrebbe condotto un tenore di vita sproporzionato rispetto alle sue entrate ufficiali, “risultando altresì dedito – si legge in una nota della Procura di Potenza – ad attività economiche quali la conduzione di imprese agricole ed agrituristiche, gestione di attività di bed and breakfast, che avviava in seguito e nel corso della sua attività giudiziaria”.

CORRUZIONE

 

"Minacce per ottenere somme di denaro"

In particolare alcuni accrediti risulterebbero provenire, attraverso complesse operazioni bancarie, dalle somme erogate a titolo di risarcimento danni riconosciuti da compagnie assicurative. Nel 2007 una ragazza di 23 anni perse la vita in un incidente stradale. I genitori, al termine della causa promossa contro la compagnia assicurativa, ottennero un risarcimento pari a circa 1,1 milioni di euro, di cui 300 mila sarebbero giunti, da quanto accertato dai finanzieri, nella disponibilità di Galiano, attraverso il conto intestato alla suocera, indagata a piede libero per riciclaggio.

 

Non solo. Nel 2011 un bambino nacque con traumi permanenti causati da colpa medica. Anche in questo caso il contenzioso civile aperto dai genitori contro la compagnia assicurativa culminò con il riconoscimento di un risarcimento pari a 2 milioni di euro, di cui 150 mila sarebbero stati estorti dal giudice, transitando sempre dai conti correnti della suocera.

 

Corruzione

Galiano quindi, attraverso condotte “corruttive ed estorsive” e “con minacce o in cambio del buon esito delle cause risarcitorie, si faceva erogare – si legge ancora nella nota della Procura – somme di denaro. In tali procedure, tra l’altro, risultava nominata l’ex moglie, l’avvocato Federica Spina, quale legale patrocinante, anche lei raggiunta da misura cautelare con gli addebiti di estorsione, corruzione ed altro”. Nel caso del bambino con traumi permanenti, inoltre, Galiano avrebbe ottenuto le somme di denaro con la minaccia di sottrarre la potestà sul figlio, nei confronti dei genitori”. Nel caso del contenzioso scaturito dal decesso della 23enne in un sinistro stradale, invece, non solo il giudice avrebbe ottenuto la somma pari a 300 mila euro in cambio della protezione giudiziaria da lui assicurata, ma avrebbe altresì ottenuto che sua moglie fosse nominata dai corruttori quale erede testamentaria.

 

Sponsorizzazioni fittizie da parte dell'imprenditore Bianco

Per quanto riguarda il ruolo dell’imprenditore Massimo Bianco, gli investigatori sono risaliti a elargizioni per complessivi 220mila euro che l’indagato, tramite la sua azienda Soavegel, avrebbe concesso al giudice Galiano (quale corrispettivo della protezione giudiziaria da questi assicurata) sotto forma di quelle che, sulla base di gravi indizi, si è ritenuto essere sponsorizzazioni “fittizie” o “gonfiate” che l’azienda avrebbe assicurato ad associazioni sportive (create ad arte da Galiano e da Pepe Milizia), che gestivano (solo sulla carta) un veliero di proprietà di Galiano (ma, come detto, fittiziamente nella disponibilità di tali associazioni) che in sostanza, non solo consentivano al giudice di utilizzare e godersi l’imbarcazione senza oneri a proprio carico, ma che di fatto rappresentavano una ulteriore entrata per il magistrato. Secondo gli inquirenti tali erogazioni dell’industriale rappresentavano la contropartita di una tutela giudiziaria che Galiano avrebbe assicurato a Bianco che, “per ovvie ragioni- si legge nel comunicato della Procura – aveva, sia attraverso le sue imprese che attraverso suoi congiunti, numerosi procedimenti civili pendenti davanti al tribunale di Brindisi”.

corruzione

 

La genesi dell'inchiesta

Ma come sono iniziate le indagini? L’input è arrivato nel luglio 2017, quando le fiamme gialle brindisine, nell’ambito di un altro procedimento penale incardinato presso la Procura della repubblica di Brindisi, hanno effettuato delle perquisizioni presso lo studio del commercialista Milizia, durante le quali è stata sottoposta a sequestro numerosa documentazione cartacea e digitale. Le indagini hanno consentito di appurare che Milizia si sarebbe prestato a “predisporre, per conto di Galiano, le motivazioni di sentenze pronunciate in esito a processi tributari nell’ambito dei quali il predetto ricopriva l’incarico di giudice presso la ‘Commissione tributaria regionale Puglia”.

 

Galiano, Milizia ed altri professionisti della provincia di Brindisi che hanno prestato la loro opera presso il tribunale dii Brindisi devono rispondere del reato di associazione per delinquere finalizzata al mercimonio degli incarichi e dei provvedimenti giudiziari. Si tratta di un sodalizio “nel cui ambito – si legge nella nota della Procura – da una parte Galiano distribuiva incarichi ai suoi amici professionisti e, dall’altra, questi ultimi si prestavano ad agevolare il giudice nelle sue diverse attività di occultamento/reinvestimento di proventi illeciti”. In tale contesto, in particolare, è stato accertati l’affidamento, da parte di Galiano, alla ristretta cerchia di amici e sodali, di numerosi e remunerativi incarichi professionali (per circa 400mila euro complessivi di quelli individuati).

 

Nota della Soavegel

corruzione

"Il Consiglio di Amministrazione della Soavegel S.r.l., nel prendere atto dei provvedimenti adottati dalla Procura della Repubblica competente che, nell’ambito di una più ampia e variegata inchiesta giudiziaria, afferiscono alla persona del dott. Massimo Bianco, Amministratore Delegato della Soavegel S.r.l., esprime piena e convinta fiducia dell’assoluta estraneità dello stesso dott. Bianco ai fatti in corso di indagine che, comunque, risultano non interessare l’operato della Società. Nell’auspicare che la Magistratura possa fare piena luce sull’intera vicenda nel più breve tempo possibile, acclarando la verità dei fatti che escludano la responsabilità del dott. Bianco, si precisa che la Soavegel S.r.l. continua a svolgere tutte le proprie attività con operatività assolutamente piena ed immutata".

 

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO