È CACCIA A TRE SCAFISTI SCAPPATI SU UN GOMMONE – IL RACCONTO DEI SOPRAVVISSUTI AL NAUFRAGIO IN CALABRIA: “I ‘CAPITANI’ AVEVANO UN TELEFONO SATELLITARE E UN APPARECCHIO PER BLOCCARE IL SEGNALE DEI CELLULARI” – NELLA STIVA “C’ERA UNA PERDITA DI GASOLIO E ALCUNI SI ERANO INZUPPATI I VESTITI. ALLE MAMME ORDINAVANO DI NON FAR PIANGERE I BAMBINI” – I CARABINIERI HANNO DOVUTO SALVARE DAL LINCIAGGIO IL CAPO DEI TRAFFICANTI DI UOMINI, UN TURCO CON DUE LACRIME TATUATE SUL VOLTO. MA, STANDO ALLE TESTIMONIANZE, ALL'APPELLO MANCANO TRE PERSONE,  ALTRI DUE TURCHI E UN MECCANICO SIRIANO...

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1 – «CI TENEVANO TUTTI IN STIVA. ALLE MADRI DICEVANO: NON FATE PIANGERE I BIMBI»

Estratto dell'articolo di G. Fas. per il “Corriere della Sera”

 

naufragio migranti coste calabria cutro naufragio migranti coste calabria cutro

«Fra i corpi c’era quello di un bambino, abbiamo provato a fargli un massaggio cardiaco di emergenza ma era ormai privo di vita». I carabinieri di Cutro avevano gli occhi lucidi mentre scrivevano la relazione di servizio. […] Persone «al buio, bagnate, alcune ferite», un uomo «annaspante e in evidente sofferenza respiratoria» e poi quel bambino... il primo dei piccoli recuperati.

 

Nei verbali allegati al fermo del turco e dei due pachistani presunti scafisti, c’è tutta l’umanità dolente che su quella barca ha perduto la vita o ha perduto qualcuno […]

 

[…] Racconta uno dei sopravvissuti: «Gli scafisti disponevano di telefono satellitare e un apparecchio tipo Jammer (per disinibire il segnale dei cellulari, ndr ). Ci facevano salire di sopra solo per esigenze fisiologiche o per prendere pochi minuti di aria prima di farci ritornare nella stiva».

 

naufragio migranti coste calabria cutro naufragio migranti coste calabria cutro

Tutti rivelano che poco prima del naufragio, date le condizioni pessime del mare, avevano insistito per chiamare i soccorsi. Inutilmente. Avvicinandosi alla costa gli scafisti hanno visto dei fasci di luce. «Pensando che segnalassero la presenza di poliziotti, hanno fermato la navigazione cercando di cambiare rotta e modificare il punto di approdo», dice uno dei superstiti.

 

«Quella manovra — prosegue la testimonianza — suscitò i malumori di noi migranti, ormai stremati. Dopo il repentino cambio di rotta le onde alte hanno cominciato a far muovere e piegare la barca fino a quando improvvisamente ha urtato contro qualcosa e ha iniziato a imbarcare acqua e inclinarsi su un fianco...».

 

il naufragio del barcone di migranti a canneto di cutro visto dall'alto il naufragio del barcone di migranti a canneto di cutro visto dall'alto

[…] Tutti parlano del «capo» turco degli scafisti: «Con un tatuaggio a forma di due gocce di lacrime sullo zigomo destro e con un altro tatuaggio a forma di cuore, rosso, sul dorso della mano destra».

 

La situazione nella stiva era drammatica: «C’era una perdita di gasolio e alcuni si erano inzuppati i vestiti». Ogni tanto uno degli scafisti scendeva a portare acqua ai bambini e, forse infastidito dalle urla che arrivavano in coperta, si raccomandava: «Non fateli piangere». […]

 

2 – “SCAFISTI FUGGITI CON UN GOMMONE” UNO DI LORO SOTTRATTO AL LINCIAGGIO

Estratto dell'articolo di Alessia Candito per “la Repubblica”

 

naufragio di migranti a steccato di cutro, crotone naufragio di migranti a steccato di cutro, crotone

[…] al momento, nella rete della procura di Crotone sono rimaste impigliate e sono state fermate solo tre persone. Con due lacrime tatuate sul volto e un cuore rosso su una mano, più fin troppe carte di credito addosso, uno degli scafisti — unico turco individuato fra i naufraghi — è stato preso subito. Anzi — emerge dal provvedimento di fermo — i carabinieri appena arrivati sulla spiaggia hanno “dovuto” prenderlo.

 

Furibondi per aver visto morire amici e familiari, per le privazioni durante il viaggio, per l’improvviso cambio di rotta che forse ha reso ingovernabile la barca, i naufraghi sopravvissuti lo stavano letteralmente linciando. «Lui non guidava – testimonia Ramin – dava ordini agli altri». Per tutti, il principale responsabile del naufragio, costato la vita ad almeno 66 persone, era lui.

naufragio di migranti a steccato di cutro, crotone 1 naufragio di migranti a steccato di cutro, crotone 1

 

Gli altri fermati sono due pakistani, uno è un ragazzino di appena diciassette anni, entrambi indicati come mozzi al servizio dei “capitani” e incaricati di “tenere a bada” chi viaggiava nella stiva.

 

«Ricevevano disposizioni dei turchi », dice chi era obbligato a seguire i loro ordini. «Gestivano la folla e di tanto in tanto — si legge nelle carte — ci facevano salire per respirare un po’ di aria». Per tutto il resto della traversata i naufraghi sono stati costretti a rimanere nella stiva «fra chiazze di gasolio e acqua», pressati in centosettanta o più in uno spazio ridotto. Quello su cui viaggiavano era un vecchio caicco, nulla a che vedere con la Luxury2, la barca «da turismo» su cui inizialmente erano saliti, abbandonata per un’avaria.

 

naufragio di migranti a steccato di cutro, crotone 1 naufragio di migranti a steccato di cutro, crotone 1

[…] All’appello — dicono tutti — mancano almeno tre persone, due turchi e il «meccanico» siriano, a cui è toccato rattoppare la barca quando il motore si è bloccato. «Tante volte ho avuto paura per il mare mosso», dice Yousef a carabinieri e finanzieri, «ma uno di loro mi diceva di stare tranquillo perché aveva quindici anni di esperienza in questi viaggi».

 

cadaveri di migranti morti nel naufragio a steccato di cutro, crotone cadaveri di migranti morti nel naufragio a steccato di cutro, crotone

A meno che non se li sia presi il mare, sono davvero riusciti a fuggire dopo lo schianto come tutti i naufraghi raccontano. «Hanno preso degli oggetti neri simili a tubi e si sono tuffati», si legge nei verbali. «Ho visto che tre membri dell’equipaggio hanno buttato a mare un gommone e sono saliti allontanandosi», racconta agli investigatori un altro sopravvissuto. Le versioni sono confuse, i ricordi sbiaditi dall’orrore. […]

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