salvini canapa cannabis

CANNE AL VENTO – I TRIBUNALI CONTINUANO A DARE RAGIONE AI NEGOZI CHE VENDONO “ERBA LIGHT”: DOV'È FINITA LA GUERRA INVOCATA DA SALVINI? – IN QUASI TUTTI I CONTROLLI NON RISULTA “L’EFFETTO PSICOTROPO” CHE SECONDO LA CASSAZIONE È PREREQUISITO PER IL DIVIETO DI COMMERCIO – IL SENATORE GRILLINO AIROLA FA IL SIMPATICO SULLA LEGALIZZAZIONE: “POTREBBE GIOVARE ALLA DISTENSIONE DEL DIBATTITO TRA PD E M5S”

Governo, ironia Airola (M5S): Legalizzazione cannabis potrebbe giovare...

cannabis light

(LaPresse) - "In queste ore di tensione nella discussione tra M5S e Pd sul programma, inserirei un punto da realizzare subito che potrebbe giovare alla distensione del dibattito e ad un approccio più cordiale tra le parti: la legalizzazione della Cannabis". Lo scrive ironicamente il senatore M5S Alberto Airola.

 

La cannabis "light" vince in tribunale I negozi delle polemiche restano aperti

Nadia Ferrigo per “la Stampa”

 

ALBERTO AIROLA

«Farò la guerra ai negozi di cannabis light. Uno a uno, li chiederò tutti». Ma l' ormai ex ministro dell' Interno Matteo Salvini non è riuscito a mantenere la sua promessa. Conclusa la corsa ai sequestri, i tribunali di tutta Italia continuano a dar ragione a produttori e commercianti di infiorescenze della cosiddetta «erba light», cioè con un contenuto di Thc tra lo 0,2 e lo 0,5 per cento. Al di sotto dei limiti di legge sulla canapa industriale, e per questo da non considerarsi uno stupefacente.

cassazione

 

Dopo la sentenza della Corte di Cassazione dello scorso maggio, che vietò «la vendita o la cessione a qualunque titolo dei prodotti derivati dalla coltivazione della cannabis», come l' olio, le foglie, le infiorescenze e la resina, le questure di mezza Italia diedero il via ai controlli. Ma il copione è sempre lo stesso.

 

cannabis light

A Padova le analisi di laboratorio hanno accertato che le centinaia di confezioni sequestrate dai carabinieri in undici negozi avevano una percentuale di Thc inferiore allo 0,5 per cento. La Cassazione ne ha vietato il commercio, ma «salvo che tali prodotti siano in concreto privi di efficacia drogante».

 

dolci alla cannabis 6

«Si è stabilito che senza un effetto psicotropo, non c' è una rilevanza penale - spiega l' avvocato Lorenzo Simonetti, che con il collega Claudio Miglio ha creato un "pronto intervento" per i negozianti coinvolti in procedimenti simili -. E' una conclusione pacifica nella dottrina della tossicologia forense. Lo stesso è accaduto a Caserta, Mantova e Perugia, dove sono stati avviati dei procedimenti per ritirare la licenza commerciale. Dopo i ricorsi, tutto si è risolto: questi commercianti hanno seguito la legge».

 

coltivazione cannabis

A Santa Maria Capua Vetere, provincia di Caserta, lo scorso 31 maggio, il giorno stesso della pubblicazione della sentenza della Cassazione, erano stati sequestrati quattro negozi. A metà giugno, lo stesso tribunale ha ordinato il dissequestro. Così Virgilio Gesmundo, 27 anni, titolare del negozio Green Planet Grow Shop, che per protesta si era incatenato davanti al suo negozio, ha potuto rimettersi dietro al bancone.

 

cannabis light

Anche il tribunale di Genova si è pronunciato sulla questione. La vicenda anche in questo caso nasce dal sequestro in un negozio di Rapallo, lo scorso 3 giugno, di infiorescenze, flaconcini di oli, confezioni di tisane e foglie a base di canapa sativa. I giudici del Riesame ancora una volta hanno dato ragione al commerciante: manca una norma che stabilisca quale sia la percentuale di principio attivo che rende un prodotto «psicotropo», e l' unico riferimento resta quello dello 0,5 per cento di Thc.

 

cbd 1

«Le favole di Salvini sono arrivate all' epilogo. Spero che il prossimo governo non avrà interesse a montare una campagna ideologica, ma ad affrontare il fenomeno della cannabis light. Non come un problema, ma come una grande opportunità. Non si può trattare come uno spacciatore chi lavora alla luce del sole, nella legge e paga anche le tasse» commenta Luca Marola, attivista e patron di EasyJoint, pioniere della canapa legale made in Italy.

orsetti gommosi al cbd 1

 

Secondo lo studio commissionato da EasyJoint a Davide Fortin, ricercatore della Sorbona di Parigi e del centro studi "Marijuana Policy Group di Denver", il business della cannabis light potrebbe valere in Italia 44 milioni di euro l' anno. Ma, aggiunge la ricerca, solo con una legislazione capace di spiegare con chiarezza che cosa si può fare e che cosa no. I nuovi negozi inaugurati sono 2.800, i posti di lavoro 10mila. Il settore delle infiorescenze e derivati è riuscito nell' impresa di rilanciare anche il settore agricolo: in cinque anni sono aumentati di dieci volte i terreni coltivati a cannabis, passati dai 400 ettari del 2013 ai quasi 4mila stimati per il 2018.

cannabis light

 

Anche se il mercato della cannabis light ha retto, l' ondata di controlli qualche danno l' ha fatto. Intanto le bustine verdi sono sparite dalle tabaccherie, con un danno per i produttori e per i brand, che si sono trovati a fare i conti con una significativa diminuzione dei punti vendita. E qualcuno tra chiusure forzate, spese legali e incertezza, non è riuscito a far quadrare i conti. «Ho aperti tre anni fa, le cose giravano bene e avevo la mia clientela - commenta amaro Marco Mirabelli, titolare di uno smart shop torinese tra i primi in Italia a essere controllati -. Ma a giugno e luglio non ho guadagnato nulla, dovendo comunque pagare tutte le spese del negozio, oltre agli avvocati. Finirà tutto bene, ma non mi posso più permettere questa incertezza. Hanno ammazzato un' attività che funzionava. Anche se ho ragione, nessuno me la ridarà indietro».

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