michela rosetta

CAPESANTE PER I PARENTI, BRICIOLE PER GLI “SFIGATI” - FINISCE AI DOMICILIARI MICHELA ROSETTA LA SINDACA LEGHISTA DI SAN GERMANO, IN PROVINCIA DI VERCELLI: NEGAVA AGLI STRANIERI GLI AIUTI ALIMENTARI ACQUISTATI DAL COMUNE CON FONDI STATALI - ANDAVANO A CHI NON NE AVEVA BISOGNO, CON CRITERI DEL TUTTO PERSONALI - E QUANDO UNA DONNA, CHE AVEVA RICEVUTO UN PACCO CON DELLA CARNE, HA SCRITTO AL COMUNE DICENDO CHE NON POTEVA MANGIARLA PER QUESTIONI RELIGIOSE…

Andrea Zanello per “la Stampa”

 

MICHELA ROSETTA

Ad alcuni andavano i pacchi «da sfigati», come si sente in un' intercettazione, quelli con poca roba. A qualcuno non arrivava proprio nulla. Altri ancora invece ricevevano il cibo senza che ne avessero diritto, mentre un assessore si serviva dal magazzino portandosi a casa quello che voleva. Qualcuno nel piatto si trovava mazzancolle e capesante, altri dovevano chiedere dello yogurt per tirare avanti quando la prima ondata della pandemia aveva iniziato a mettere in ginocchio le fasce più deboli.

 

Secondo l' indagine della Procura e dei carabinieri del Nor di Vercelli, tra febbraio novembre del 2020, a San Germano gli aiuti alimentari per i cittadini del comune messi in difficoltà dalla pandemia erano gestiti in maniera tutt' altro che equa. Facendo «figli e figliastri», come è emerso da un' intercettazione tra la sindaca leghista Michela Rosetta e l' allora assessore ed oggi consigliere Giorgio Carando.

 

Ieri per i due amministratori sono stati disposti gli arresti domiciliari in un' operazione che ha disposto anche l' obbligo di firma per Maurizio Bosco, consigliere comunale e in passato vicesindaco, e per altre due persone, tra cui un ex dipendente comunale. Poi ci sono altri sette indagati: le accuse riguardano più ipotesi di peculato, falsità materiale e falsità ideologica in atto pubblico commessa dal pubblico ufficiale, abuso d' ufficio e distruzione di beni sottoposti a vincolo culturale.

MICHELA ROSETTA

 

Il perno dell' inchiesta sono gli aiuti alimentari destinati alla popolazione, acquistati dal Comune con fondi economici statali, quelli messi a disposizione lo scorso marzo per far fronte all' emergenza economica legata alla pandemia. A San Germano a disposizione c' erano poco più di 9 mila euro: secondo le accuse l' impiegata comunale che se ne doveva occupare fu estromessa dalla sindaca e dall' assessore Carando.

 

Sarebbero stati loro, secondo l' impianto accusatorio, a gestire tutto decidendo a chi sarebbero andati gli aiuti alimentari in maniera «iniqua», come hanno sottolineato dalla Procura di Vercelli che ha parlato di «articolata attività di indagine che per il contesto storico-epidemiologico nel quale si è sviluppata si vorrebbe non aver mai avuto la necessità di svolgere».

MICHELA ROSETTA E SALVINI

 

Sarebbero stati consegnati aiuti a nuclei familiari con un reddito oltre i 7mila euro mensili e sarebbe stato ignorato chi ne aveva davvero bisogno. Come il caso di un' anziana allettata non autosufficiente che vive con 600 euro al mese e famiglie straniere in difficoltà. Tra di loro una cittadina marocchina, madre di due figlie.

 

La donna aveva ricevuto un pacco che conteneva della carne: ha scritto al Comune dicendo che non poteva mangiarla per questioni religiose, chiedendo yogurt, olio farina e zucchero. Secondo gli investigatori Michela Rosetta avrebbe preso malissimo la richiesta, tanto da distruggere la lettera che era stata protocollata e decidendo che la donna non avrebbe dovuto più ricevere nulla.

MICHELA ROSETTA

 

La sindaca leghista non sapeva di essere intercettata mentre parlava, con toni molto accesi, dell' accaduto: per questo episodio la Procura le contesta l' aggravante della finalità di discriminazione ed odio razziale. Michela Rosetta ha per altro già fatto notizia in passato con due delibere contestate, che prevedevano multe a chi affittava ai migranti in paese e vietavano l' utilizzo del parco giochi ai bimbi delle famiglie che non pagavano la mensa. Nel magazzino del Comune dove erano state messe le derrate alimentari sono state installate delle microspie.

 

michela rosetta matteo salvini 2

Per l' accusa le registrazioni mostrano l' allora assessore Giorgio Carando che pesca tra i generi alimentari, per poi caricare tutto sulla sua auto, su cui gli investigatori avevano installato un gps, per poi tornare a casa e non distribuire nulla di quanto preso.

Secondo l' indagine condotta dal sostituto procuratore Davide Pretti ci sarebbero quasi 20 episodi di questo tipo a carico dell' ex assessore. In un' occasione avrebbe portato a casa del pesto poi considerato eccessivo, tanto da chiedere ad altri parenti se ne avessero bisogno.

MICHELA ROSETTA

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