frana casamicciola ischia

A CAVAL (CON)DONATO NON SI GUARDA IN BOCCA – A ISCHIA, SU 63MILA ABITANTI, CI SONO 120MILA VANI ABUSIVI: NEGLI ANNI I RESIDENTI SI SONO OPPOSTI A QUALSIASI PIANO DI ABBATTIMENTO DEGLI IMMOBILI TIRATI SU IN POCHI MESI SENZA ALCUNA REGOLA. E LA POLITICA NE HA APPROFITTATO PER RACIMOLARE VOTI, DA BERLUSCONI AI CINQUE STELLE, CHE NEL 2018, AI TEMPI DEL PRIMO GOVERNO CONTE, VARARONO UN “RAVVEDIMENTO OPEROSO” – LE STALLE TRASFORMATE IN MANSARDE DI LUSSO CON NOMI FANTASIOSI…

Giuseppe Salvaggiulo per “la Stampa”

 

frana casamicciola ischia 15

«Comm' è doce, comm' è bella,'a cittá 'e Pullecenella...». L'altoparlante gracchiava a singhiozzo, ma una generosa tramontana diffondeva la voce di Mario Merola su piazza Plebiscito, la mattina dell'11 febbraio 2010.

 

Dietro un cordone di telecamere, una folla variopinta di migliaia di persone: capifamiglia, donne appena uscite dal parrucchiere, ragazzi sottratti alla scuola, sindacalisti fai-da-te, addetti al volantinaggio, responsabili degli striscioni, suonatori di tamburi, distributori di panini al prosciutto.

 

I turisti incuriositi scattavano foto, credendo di trovarsi in mezzo a una manifestazione folkloristica. Ma cominciarono a dubitarne quando i partecipanti, dopo averle sventolate platealmente, scaraventarono a terra e poi bruciarono le bandiere tricolori listate a lutto.

 

BERLUSCONI A CASAMICCIOLA

Era la prima manifestazione unitaria delle associazioni contrarie al piano della Procura di Napoli per abbattere gli immobili abusivi, nate in pochi mesi in tutta la Campania con i nomi più fantasiosi: da comitato Casa Sicura di Cava de Tirreni a Casa Aurea di Casoria, da Amici del Territorio di Santa Maria la Carità a Diritto alla Casa di Ischia e Procida. Gli abusivi sciamavano nel centro di Napoli ritmando «La casa è nostra/e non si tocca».

 

DI MAIO CONTRO IL CONDONO A ISCHIA NEL 2017

Una settimana prima, le ruspe erano arrivate di notte a Ischia, nel comune di Casamicciola Terme, scortate da poliziotti in tenuta anti sommossa per sfondare i cordoni dei comitati degli abusivi a protezione di una villetta su una collina con vista dominante. Per ore furono botte, cariche, urla e lacrime, con il proprietario che si disperava: «Stanotte dormiremo per strada, non è giusto!».

 

La tecnica degli abusivi è guadagnare tempo, considerando che ai ritmi attuali si stima che occorrerebbe mezzo secolo per smaltire tutte le domande di condono a Ischia. Dopo la sentenza definitiva e l'ordine di demolizione, inventano mille scuse per rinviare l'appuntamento con le ruspe, sperando in un condono edilizio (la sola istanza ha efficacia sospensiva).

 

IL DECRETO DEL GOVERNO CONTE (2018) CON L ARTICOLO SUL CONDONO

Aldo De Chiara, mitico procuratore napoletano e massimo esperto di reati edilizi, all'epoca minacciato di morte, raccontava di espedienti da teatro eduardiano. Nella casa abusiva confluivano bambini da tutto il parentado, perché la presenza di minori giustifica il rinvio dell'abbattimento.

 

Oppure all'arrivo dei vigili urbani, nelle camere abusive fossero pure verande e tinelli, spuntavano lungodegenti attaccati a flebo come in una clinica svizzera.

La strategia era tutt' altro che velleitaria, perché contava su tre fattori: l'onerosità economica e l'esiguità di forze disponibili per gli abbattimenti, che infatti dopo dieci anni sono fermi al 2%; la generale indifferenza, se non avversione, di sindaci e autorità varie alla questione («punizioni inique!», tuonava il vescovo Filippo Strofaldi alla vista delle ruspe); la disponibilità di un vasto e trasversale fronte politico a infilare nuovi condoni nei più insospettabili canali parlamentari.

 

frana casamicciola ischia 9

«Abusivismo di necessità, non c'era alcun elemento speculativo», spiegava nel 2006 Peppe Brandi, berlusconiano sindaco di Ischia. Poco prima una frana (se ne contano tre solo negli ultimi 15 anni) aveva travolto e ucciso tre bambine in una casa costruita, come altre centinaia, sotto la collina definita nelle mappe del suo stesso Comune «R4-alto rischio per la popolazione». Il proprietario, morto anch' egli, aveva presentato una delle 28mila domande di condono dei circa 120mila vani abusivi, su una popolazione di 63mila abitanti.

 

Il «problema» di Ischia è che l'ultimo condono edilizio berlusconiano, del 2003, non è applicabile per lo speciale vincolo ambientale che preserva l'isola (ex) verde. Servirebbe un condono del condono. I parlamentari locali ci provarono almeno cinque volte solo in quel 2010 in cui si votava, tra l'altro, per la Regione. Quando un deputato del Pd fu scoperto a firmare l'emendamento salva-abusivi del Pdl, balbettò un'imbarazzata retromarcia.

 

frana e alluvione a casamicciola terme ischia 7

Il Quirinale stoppò un decreto ad hoc, ma Berlusconi non si arrese. L'anno dopo, scendendo per il ballottaggio delle elezioni comunali, calò l'asso, esibendo in pubblico «il provvedimento che sospenderà gli abbattimenti delle case». Gli strateghi calcolavano che potesse spostare 60mila voti.

 

Nel 2012 a Ischia il centrosinistra andò a pezzi «nel più trasformista e peggiore dei modi», denunciarono i Verdi, quando il sindaco pd Giosi Ferrandino (oggi Italia Viva) affidò le deleghe sul condono edilizio a un fedelissimo di Nicola Cosentino, ras berlusconiano imputato di collusioni con la camorra.

 

abusi edilizi condono

Dopo le elezioni del 2013, il Pdl - con gli ex ministri Nitto Palma e Carfagna, oltre al pasdaran Falanga - provò a togliere alle Procura il potere di abbattimento. Ma anche i parlamentari campani del Pd depositarono un testo per fermare le ruspe e riaprire i termini del condono, «aperti al confronto con Pdl e M5S» in nome «dell'emergenza abitativa». Gli ambientalisti contavano 19 proposte di condono formalizzate in Parlamento in due anni e mezzo. Nel 2018 Berlusconi rilanciò in campagna elettorale promettendo «una sanatoria per l'abusivismo di necessità».

terremoto casamicciola

 

E pochi mesi dopo, quando il governo gialloverde inserì un «ravvedimento operoso» ad hoc per Ischia nel decreto Genova sul ponte Morandi, Pd e Forza Italia esultarono. Sergio Costa, ministro dell'Ambiente, si oppose, ma fu zittito dal vicepremier e allora suo leader pentastellato Luigi Di Maio. E siamo ai giorni nostri. Elezioni 2022.

 

frana casamicciola ischia 17

Maurizio Acerbo, segretario di Rifondazione comunista, ricorda che «il 9 settembre all'hotel Ramada di Napoli si tenne una riunione fra alcuni sindaci campani, i rappresentanti dei movimenti anti-demolizioni e i candidati leghisti Rixi, Cantalamessa, Castiello e Nappi. Tema: un decreto per bloccare gli abbattimenti». Un volantino leghista proclamava «Condono edilizio subito». Del resto, come spiegò un sindaco ischitano, «sono piccoli abusi, non mostri di cemento». E pazienza se le stalle trasformate in prime case si sono arricchite di mansarde, tavernette e terrazze, con prezzi al metro quadro che nemmeno sui Navigli.

frana casamicciola ischia 10ufficio condono ediliziofrana casamicciola ischia 16BERLUSCONI A CASAMICCIOLA CONDONO FISCALEFRANA CASAMICCIOLA ISCHIA frana e alluvione a casamicciola terme ischia 9frana e alluvione a casamicciola terme ischia 11frana e alluvione a casamicciola terme ischia 4frana e alluvione a casamicciola terme ischia 6frana e alluvione a casamicciola terme ischia 3frana e alluvione a casamicciola terme ischia 2frana e alluvione a casamicciola terme ischia 1frana e alluvione a casamicciola terme ischia 10frana casamicciola ischia 11frana casamicciola ischia 12

Ultimi Dagoreport

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”