ferrari purosangue

CAVALLINO SEMPRE PIU’ SU..V – ECCO LA FERRARI PUROSANGUE: IL PRIMO SUV DI MARANELLO (MA GUAI A CHIAMARLO COSI’): “E’ UN’AUTO SPORTIVA CON LE RUOTE ALTE” - QUATTRO PORTE E QUATTRO SEDILI. MOTORE V12 E TANTE NUOVE SOLUZIONI TECNOLOGICHE E DI DESIGN. IN ITALIA SARÀ VENDUTA A PARTIRE DA 390 MILA EURO

Da https://www.repubblica.it/

 

ferrari purosangue 7

Guai a farsi scappare dalla bocca la sigla Suv. La Ferrari Purosangue è un’altra cosa, un’auto sportiva, la prima a quattro porte e a quattro sedili che permette al Cavallino rampante, dopo 75 anni di vita, di entrare in un territorio ancora inesplorato. “E’ una sportiva con le ruote alte”, dicono da Maranello dove per quattro anni l’hanno immaginata, studiate e forgiata. Ed ora eccola. “Volevamo fare qualche cosa di nuovo, di unico e di distintivo”, sottolinea l’amministratore delegato, Benedetto Vigna, prima di togliere il velo alla macchina che è stata presentata ufficialmente al Teatro del Silenzio di Lajatico.

 

 

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Innovativa. iconica, esclusiva, dal design tutto nuovo e brevettato. Il lancio sul mercato nel secondo trimestre del prossimo anno, nel terzo arriverà negli States, e in Europa sItaliaarà venduta a partire da 390 mila euro. Il secondo prezzo più alto delle Ferrari (la FF90 arriva a 470 mila euro), ai vertici dei listini delle vetture di lusso estremo. La Purosangue ha già attirato l’attenzione dei ferraristi doc e il direttore marketing, Enrico Galliera, ha già invitato oltre 2 mila clienti a Maranello per presentare il modello e fissare le prenotazioni. Prima si arriva, meglio è. “Non vorrei che passassero anni dall’ordine”, dice Galliera. L’intenzione è quella di non assecondare un’esplosione dei volumi, ma di tenersi sul 20% delle vendite totali.

ferrari purosangue 8

 

 

I concetti che definiscono la Purosangue si ritrovano nella architettura dell’auto, molto diversa dalle granturismo moderne, e nel propulsore scelto: il V12 da 6,5 litri in una nuova  progettazione, permutando l’architettura della 812 competizione e ispirandosi alle calibrazioni della Formula 1, che permette di erogare 725 cavalli, la potenza più alta del segmento, con un sound non solo coinvolgente, ma che richiama subito le note caratteristiche di Ferrari. Per raggiungere le performance immaginate gli ingegneri, come spesso succede a Maranello, hanno lottato con i pesi per trovare il giusto baricentro. E alla fine è stato trovato il mix: propulsore in posizione centrale-anteriore e cambio al posteriore, oltre a una power transfer unit collegata davanti al motore per una inedita modalità di trasmissione 4x4. Una distribuzione del peso ottimale che dona sia l’assetto, sia le giuste sensazioni sportive al Purosangue.

 

ferrari purosangue interni 2

“Abbiamo deciso un cambio di gioco. Questa auto è differente da tutte le altre, ci si sente connessi con lei e con il terreno”, dice il direttore marketing Enrico Galliera. E basta entrare a bordo. La sensazione non è quella di un Suv, anzi. Non si guarda il mondo dall’alto, ma l’orizzonte è quello delle sportive. Il cambio è a otto rapporti, con tempi di passaggio da un rapporto all’altro ridotti: una cambiata basata su rapporti corti, a cui si affianca l’ultimo più lungo e ideale per le lunghe percorrenze in autostrada.

 

 

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Due i livelli di composizione della vettura, uno inferiore rappresentato dal sottoscocca, dove trovano spazio elementi tecnici, e uno superiore possente, ma che con la sua sinuosità produce un effetto flottante. Una scocca che sembra sospesa sugli archi ruota. I volumi sono imponenti, ma prevale la leggerezza sportiva e la ricerca aerodinamica. La Ferrari Purosangue sembra un coupè sospeso. “Si è partiti da un foglio bianco”, sottolinea Flavio Manzoni, capo del desing in Ferrari. Si è arrivati ad una macchina versatile, agile e scattante, in grado di abbinare un comfort senza pari a prestazioni ed emozioni di guida tipiche dei modelli di Maranello. Gli esterni sono atletici e snelli, per renderli unici, un abitacolo lussuoso, confortevole, dall’elevato grado di abitabilità. Manca il tergilunotto posteriore, sostituito dalla lama d’aria in caso di necessità.

 

 

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Particolare l’apertura a libro delle portiere che fa percepire dall’esterno un volume interno molto grande rispetto a quello intuibile a vettura chiusa. La scelta delle porte posteriori controvento è stata presa da ingegneri e designer per agevolare l’ingresso e l’uscita dall’abitacolo, mantenendo compatta la vettura. Così come il telaio, in leghe di alluminio alto-resistenziali, è dotato di tetto in fibra di carbonio di serie con lo scopo di ridurre il peso e abbassare il baricentro. “Tutto è orientato alla sportività”, dice Galliera.

 

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Anche gli interni si presentano some un salotto, sportivo ed elegante allo stesso tempo, una plancia con doppio cockpit e quattro sedili separati e regolabili in maniera indipendente. E tra gli optional è previsto che possano massaggiare gli ospiti. Sono stati usati materiali esosostenibili, come il poliestere riciclato. E a richiesta c’è un tessuto derivante da materiale balistico e antiproiettile per lo moquette e i tessuti dei bagagliaio, il più voluminoso dei modelli Ferrari, il primo che si può ampliare reclinando i sedili posteriori. Sempre a richiesta si può dotare l’abitacolo con un “tetto” a vetro di tecnologia elettrocromica, che muta a seconda dell’intensità della luce, in alternativa a quello di fibra di carbonio. Di serie per la prima volta l’abilitazione ai sistemi Android e Apple CarPlay, mentre tra gli optional c’è il sensore per valutare la qualità dell’aria.

 

 

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I dispositivi sono unici. La Purosangue è dotata dei sistemi di dinamica veicolo introdotti nelle supersportive, come il sistema a quattro ruote sterzanti indipendenti, oppure l’Abs Evo sviluppato con Bosch. Debuttano le sospensioni attive “made in Ferrari” in collaborazione con Multimatic con tecnologia “Tasv”: sono in grado di regolare i trasferimenti di carico e rollio in curva, nonché il contatto tra ruote e suolo, per ottenere un assetto e prestazioni ancora più sportive. E non manca la stima del grip, basato sul sistema Eps, per non temere i fondi innevati e a bassissime aderenze. Oltre ai classici sistemi di guida assistita, per la prima volta, in collaborazione con Bosch, debutta l’Hdc, Hill Descent Control che permette di mantenere la velocità impostata sul display del cruscotto anche su strade in discesa.

 

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Così la Ferrari entra in un nuovo segmento, idea che a Maranello hanno coccolato più volte nella storia del marchio, senza mai riuscire ad arrivare ad un concetto di Suv, anzi di sportcar alta, che non tradisse il Dna della casa. Un percorso lungo passato anche attraverso Sergio Marchionne, che parlava di Fuv, Ferrari Utility Vehicles. Poi Louis Camilleri annuncia l’arrivo del nuovo modello. “E fin dalle prime riunione si è deciso di chiamare questa auto Purosangue”, ricorda Galliera. Un nome iconico nel richiamare le caratteristiche delle auto del Cavallino, senza compromessi e senza mettere in secondo piani dettagli e soluzioni innovative. E il V12 per il direttore marketing di Maranello è una garanzia del fatto che Purosangue, che avrà tre colori di lancio differenti, Nero, Grigio, Bianco Italia e Rosso Portofino, sia una vera Ferrari.

 

 

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Ci saranno altre propulsioni o nuovi modelli nel segmento? Galliera non dà indicazioni, ma “sottolinea che il motore tradizionale, accanto agli investimenti per sviluppare i modello elettrico, continuerà a crescere e non scomparirà. Non sappiamo ancora bene cosa accadrà nel 2035, nessuno lo sa, e io personalmente spero che nel frattempo si possano sviluppare tecnologie o combustibili che ci possano permettere di utilizzare ancora i motori tradizionali”.

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