funivia del mottarone

CHE BRUTTA FUNE- QUANTI DUBBI SUI CONTROLLI: NON SONO STATI ESEGUITI A REGOLA D’ARTE - L'USTIF (DEL MINISTERO) FECE LE VERIFICHE IN AGOSTO. POI TOCCÒ ALLA DITTA SATECO. NESSUNO RILEVÒ PROBLEMI È PUR VERO CHE IL CAVO SI SAREBBE SPEZZATO ALL’ALTEZZA DELLA “TESTA FUSA”, LA PARTE PIÙ DELICATA E VICINA ALLA CABINE E DI PIÙ DIFFICILE VALUTAZIONE ANCHE ATTRAVERSO LA VALUTAZIONE MAGNETOSCOPICA…

Da Libero Quotidiano

 

INCIDENTE FUNIVIA STRESA MOTTARONE

Se non si è trattato di un fulmine o di un attentato, fatti che il super perito della procura Giorgio Chiandussi,sembra aver escluso a priori, e se è vero che il cavo di acciaio si è sfilacciato nel tempo fino a spezzarsi, allora è altrettanto vero che manutenzione e controlli alla funivia del Mottarone, non sono stati eseguiti a regola d’arte. Almeno nell’ultimo anno. È pur vero che il cavo si sarebbe spezzato all’altezza della “testa fusa”, la parte più delicata e vicina alla cabine e di più difficile valutazione anche attraverso la valutazione magnetoscopica. Ma ciò non toglie che una scrupolosa analisi della fune non poteva non evidenziare eventuali anomalie,ammesso che ce ne fossero.

 

FUNIVIA STRESA MOTTARONE

CONTROLLI E SILENZI L’ultimo controllo dell’Ustif è dell’agosto scorso; quello della Leitner, attraverso la ditta torinese specializzata per questo genere di controlli (la Sateco), è dell’autunno 2020. Se ci fosse stata un’anomalia, come il cavo sfilacciato, sarebbe dovuta emergere, tanto più che per mesi, poi, la funivia del Mottarone è rimasta chiusa. Per ciò che riguarda il controllo di Ustif, non siè negatoil dirigente della struttura,l’ingegner Ivano Cumerlato che, già all’indomani della tragedia, ha detto: «Quella verifica l’ho fatta io, ed era tutto in ordine».

 

Tacciono per ora i responsabile di di Sateco (Fulvio Rossi e Giancarlo Berruti), mentre Leitner non affronta il tema se non per sottolineare: «Per ciò che riguarda la tragedia del Mottarone, noi siamo parte lesa e ci costituiremo in giudizio». Quando si giungein Strada

FUNIVIA DEL MOTTARONE

Cebrosa a Settimo Torinese, sede dell’Ustif, l’Ufficio speciale trasporti aimpiantifissi, organo periferico del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, quello che colpisce, è la più totale desolazione. Qualche auto nel parcheggio e uffici completamente vuoti. Uno scenario non incoraggiante, proprio qui dove si dovrebbero controllare tutte le funivie di Piemonte e Liguria. Eppure questi uffici «rilascianoil nulla osta all’entrata in servizio, ai fini della sicurezza, dei sistemi di trasporto realizzati ex novo o in seguito a pesanti ammodernamenti: ferrovie in concessione,metropolitane, tranvie,filovie, seggiovia, funivie e ascensori».

 

Lavorano proprio qui, a Settimo Torinese, gli ingegneri che hanno concessol’autorizzazione perl’entrata infunzione della funivia del Mottarone e che l’hanno controllata l’ultima volta nel mese di agosto, non riscontrando nessuna anomalia. L’Ustif di Settimo Torinese «ha il compito - spiega un addetto - di controllare la sicurezza di oltre 300 impianti, presenti tra Piemonte e Liguria». E per verificarli tutti, «ci sono otto dipendenti: tre ingegneri, un tecnico, e altre quattro persone che si occupano di questione organizzative».

 

FUNIVIA DEL MOTTARONE - FORCHETTONE

Insomma, sono talmente pochi che il ministero ha deciso di lasciare gli uffici e di trasferire il personale al secondo piano della stessa struttura, condivisa ora con gli impiegati del Centro Prova Autoveicoli di Torino. Si scopre anche che, degli otto dipendenti, solo tre sono i veri esperti di funivie: gli ingegneri che si recano, di tanto in tanto, sul posto per verificare gli impianti. «C’è anche un’altra risorsa tecnica, ma per il momento, a causa di un infortunio sul lavoro, non è in grado di operare».

 

funivia del mottarone

DITTE ESTERNE Considerate le pochissime risorse a disposizione, sembra di capire che a volte l’Ustif, per effettuare i controlli delle funivie, si affidi anche a ditte esterne. Nel caso specifico, per ciò che riguarda il Mottarone, sia Leitner che Sateco, avrebbero operato controlli e verifiche sull’impianto di Stresa e sulle funi. Sonoarrivati proprioin StradaCebrosa, quindi, i dati della revisione generale della funivia effettuata nel 2016 e anche quelli successivi, compreso il controllo di agosto, in questo caso eseguito direttamente dal responsabile dell’Ufficio speciale trasporti aimpianti fissi

FUNIVIA DEL MOTTARONE - SECONDO FORCHETTONEfunivia Stresa Mottarone

 

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?