giuseppe conte ponte genova

CHE COJONI ‘STE CONCESSIONI - LA CORTE DEI CONTI RANDELLA IL GOVERNO SU CONCESSIONI, TARIFFE E MANUTENZIONI: “È INADEMPIENTE" - PER I GIUDICI SPETTAVA ALL’ESECUTIVO INTRODURRE UN NUOVO SISTEMA DI REGOLE PER RAFFORZARE I SISTEMI DI CONTROLLO, VERIFICARE GLI INVESTIMENTI RAPPORTATI ALLE TARIFFE E PER DISPORRE DI UN PIÙ ADEGUATO SISTEMA DI SANZIONABILITÀ DELLE INADEMPIENZE DEI CONCESSIONARI. PER LA SERIE: VI LAMENTATE, MA NON AVETE FATTO NULLA…

Giuseppe Salvaggiulo per “la Stampa”

 

GIUSEPPE CONTE ALL INAUGURAZIONE DEL PONTE DI GENOVA

C'è posta per il governo. Mittente, ancora una volta, la Corte dei Conti. Per dire che sulle «notevoli problematiche» delle concessioni autostradali, a partire dal sistema perverso «meno manutenzioni=più profitti», il governo non è solo illegittimamente silente, ma anche inadempiente rispetto a «misure consequenziali annunciate il 24 settembre 2019» e che non risultano «assunte» a 9 mesi di distanza, il che configura una «potenziale violazione di principi della normativa europea addebitabile» allo stesso esecutivo.

 

giuseppe conte genova ponte assembramento

Una messa in mora recapitata nei giorni in cui il dossier autostrade torna in cima all'agenda politica per diversi motivi: la sorte irrisolta della più importante e problematica concessione, quella di Autostrade per l'Italia (50% della rete, 80% dei ricavi da pedaggi), a quasi due anni dal crollo del ponte Morandi di Genova; la prossima inaugurazione del nuovo viadotto, nell'incertezza su chi lo gestirà; l'imminente sentenza della Consulta sul decreto Genova, che escluse Autostrade dalla ricostruzione accollandole però i costi; la paralisi delle autostrade liguri (e non solo) che scoppiano di traffico per l'improvvisa accelerazioni delle manutenzioni.

corte dei conti1

 

Nel frattempo sono trascorsi sei mesi da quando la Corte dei Conti aveva concluso e inviato al governo la più corposa e approfondita indagine mai svolta sul sistema delle concessioni autostradali. Un atto d'accusa a cui il governo non ha mai risposto, violando un obbligo previsto dalla legge del 1994. Perciò la Corte dei Conti torna a incalzarlo. Il documento che La Stampa è in grado di rivelare è datato 22 giugno. A redigerlo la sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato.

 

A riceverlo presidenza del Consiglio ai più alti livelli e tre ministeri: Infrastrutture, Economia, Sviluppo economico. La Corte dei Conti rileva che la strada della rinegoziazione delle concessioni si è finora rivelata «impraticabile», perché i concessionari sono blindati «dall'approvazione delle concessioni con legge nel 2008» (governo Berlusconi).

 

conte ponte genova

Lo ammette, spiega la Corte, anche il ministero dell'Economia. In particolare la concessione di Autostrade per l'Italia «muta significativamente l'assetto tariffario e di remunerazione istituendo di fatto un sistema ad hoc, che si differenzia notevolmente dai principi» che ispirarono le privatizzazioni, ovvero il legame tra pedaggi pagati dagli utenti e investimenti del concessionario privato.

 

Al contrario, «la disconnessione delle tariffe rispetto ai costi» sostenuti dai privati, «oltre a rappresentare un evidente vantaggio per le concessionarie, costituisce un forte incentivo alla non effettuazione o al rallentamento degli investimenti» perché «a minori investimenti e manutenzioni corrispondono maggiori profitti».

 

AISCAT

Tesi che riecheggia le inchieste della Procura di Genova sulla strategia aziendale di Autostrade per minimizzare le spese di manutenzione. Di fronte una situazione caratterizzata da «opacità giuridica ed economica e stasi degli investimenti», per il governo «il problema più rilevante, necessario e urgente» dovrebbe essere «definire, se necessario per legge», nuove regole che costringano i concessionari a fare investimenti e manutenzioni, garantendo «una gestione efficiente e sicura di asset pubblici strategici» come le reti autostradali e «rafforzando strumenti di controllo e verifica tecnica, da eseguire sistematicamente e periodicamente».

 

E invece tutto tace. Per esempio sul sistema tariffario, che dovrebbe «consentire un rendimento sul capitale investito compatibile con quello di mercato per investimenti di rischio comparabile», prevedendo anche «restituzioni di parte dei ricavi generati dal traffico superiori alle previsioni e penali per i ritardi negli investimenti». La Corte «auspica una rapida introduzione del nuovo sistema», al quale peraltro nemmeno l'Aiscat (associazione dei concessionari autostradali) si oppone, «purché ciò avvenga su base negoziale».

 

crollo ponte morandi genova 11

Silenzio dal governo anche sulle nuove concessioni. La Corte chiede «un'accelerazione delle procedure, da svolgersi prima della scadenza delle vecchie per tutelare l'interesse generale ed evitare la proroga di quelle vigenti», che nei fatti perpetua un patologico status quo. Altri escamotage anti concorrenziali sono «l'eccessivo valore di subentro» a carico dei nuovi concessionari e la modifica in corso d'opera dei tratti concessi a un privato, evitando una nuova gara. Per non dire della «programmazione di investimenti inutili al solo scopo di ottenere una proroga della concessione e della sottovalutazione delle redditività attesa per ottenere incrementi di pedaggio».

 

crollo ponte morandi genova 10

E «in ogni caso» non si può andare avanti senza «una continua verifica sugli investimenti rapportati alle tariffe, un rafforzamento degli strumenti di controllo interni al ministero, allo stato insoddisfacenti, e un più adeguato sistema di sanzionabilità delle inadempienze» dei concessionari. All'indomani della tragedia di Genova fu prevista la nuova Agenzia unica per la sicurezza (Ansfisa). Dopo quasi due anni la Corte ne constata «la mancata operatività» che «non giova al buon andamento dell'agire amministrativo». Tutte questioni aperte, su cui la Corte chiede al governo «di rispondere punto per punto». Espressione, quest' ultima, in grassetto. Non pare un errore tipografico.

Ultimi Dagoreport

2025mellone

CAFONAL! - DIMENTICATE I GRANDI MATTATORI, ANGELO MELLONE È CAPACE DI SPETALARE FIORELLO IN 15 SECONDI - ATTORE, CANTANTE, SCRITTORE, POETA, SHOWMAN MA SOPRATTUTTO GRAN CAPO DELL'INTRATTENIMENTO DAYTIME DELLA RAI, IL BEL TENEBROSO DI TELE-MELONI, IN ATTESA DI VOLARE A SAN VITO LO CAPO (TRAPANI), PRESIDENTE DI GIURIA DELL'IRRINUNCIABILE CAMPIONATO DEL MONDO DI COUS COUS, ANZICHÉ SBATTERSI COME UN MOULINEX PER METTER SU TRASMISSIONI DECENTI PER RICONQUISTARE LA SUPREMAZIA DELLA RAI SU MEDIASET, LO RITROVIAMO COL SUO OUTFIT DA CHANSONNIER MAUDIT, ESIBIRE IL SUO STRAZIANTE RECITAR CANTANDO AL “JAZZ&IMAGE LIVE COLOSSEO FESTIVAL 2025” AL PARCO DEL CELIO, ACCOLTO DA UN FOLTO PARTERRE DI INVITATI CON L’APPLAUSO INCORPORATO (MATANO, CERNO, DESARIO, RONCONE, STRABIOLI, GINO CASTALDO, DARIO SALVATORI E TANTE RAI-GIRLS CAPITANATE DALLE PANTERONE-MILF, ANNA FALCHI ED ELEONORA DANIELE) - DEL RESTO, DITEMI VOI COME SI FA A FREGARSENE DELL’INVITO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE DI UNA PLETORA DI PROGRAMMI, RISPONDENDO AL TARANTOLATO TARANTINO: “GRAZIE, MA NEMMENO SOTTO ANESTESIA”? - VIDEO

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO