khalid sheikh mohammed

CHE COS'E' ANDATO STORTO A GUANTANAMO? VENT'ANNI DOPO L'11/9, KHALID SHEIKK MOHAMMED, CONSIDERATO LA MENTE DEGLI ATTACCHI ALLE TORRI, ASPETTA ANCORA DI AVERE UN PROCESSO - NONOSTANTE SIA RINCHIUSO A GUANTANAMO DAL 2006, L'UDIENZA PRELIMINARE SI E' SVOLTA SOLO QUALCHE GIORNO FA - SECONDO GLI AVVOCATI DELLA DIFESA, NESSUNO HA INTERESSE A SVOLGERE IL PROCEDIMENTO PER INSABBIARE...

Dagotraduzione dalla Nbc

 

Khalid Sheikh Mohammed

Doveva essere il processo del secolo, ma la maggior parte degli americani ha smesso da tempo di prestargli attenzione.

 

Due decenni dopo gli attacchi dell’11 settembre e nove anni dopo la formalizzazione delle accuse di crimini di guerra, l’udienza preliminare del processo contro Khalid Sheikh Mohammed, considerato la mente degli attacchi alle Torri Gemelle, e ad altri quattro imputati sono riprese martedì dopo un lungo arresto per Covid. Non sono previste, né a breve né in futuro, udienze per presentare le prove.

 

Secondo Alka Pradhan, impiegato civile del Dipartimento della Difesa che rappresenta uno dei cinque imputati, quello che succedendo è una «farsa». Gli altri avvocati non si sono spinti così lontano, ma quasi tutto sembrano concordare sul fatto che lo sforzo per portare questi imputati davanti alla giustizia è andato male.

 

Khalid Sheikh Mohammed

«Non è colpa degli imputati, dei loro avvocati o dei giudici» ha spiegato Kevin Powers, esperto di sicurezza nazionale al Boston College. «È il modo in cui è stato impostato il sistema. Ed è quello che le persone devono capire davvero: il sistema è impostato per fallire».

 

Sono passati 15 anni dal giorno in cui il presidente Bush ha annunciato l’arrivo dei detenuti nella prigione di Guantanamo. Le ragioni per cui le ruote della giustizia si muovono così lentamente sono molte. Ma la più importante è la segretezza. Ci sono voluti anni perché gli avvocati difensori ottenessero di conoscere le prove raccolte contro i loro clienti, e ancora non hanno tutto ciò di cui hanno bisogno, nonostante siano in possesso di tutti i nulla osta per i documenti top secret.

 

Khalid Sheikh Mohammed

All’interno dell’aula, giornalisti e familiari sono sistemati dietro a una parete di vetro spesso. Il suono viene trasmesso con 40 secondi di ritardo per evitare che gli imputati spifferino qualcosa di riservato.

 

Gli avvocati della difesa sostengono che la ragione per cui qui tutto è avvolto dal segreto è che il governo cerca di nascondere quello che è accaduto ai detenuti trattenuti e torturati dalla Cia in prigioni segrete prima di essere trasferiti a Guantanamo.

 

Khalid Sheikh Mohammed

«Questi uomini sono stati portati a Guantanamo per nascondere le torture che hanno subito, ed è la ragione per cui esiste la detenzione a tempo indeterminato a Guantamano» dice James Connell, avvocato di Ammar al Valuchi. «Il motivo per cui siamo tutti riuniti a Guantanamo per la 42a udienza della commissione militare dell'11 settembre nel 15° anniversario del trasferimento di questi uomini a Guantanamo è nascondere la tortura».

 

Gli esperti dicono che al ritmo in cui procede il caso, potrebbe volerci un altro decennio di udienze procedurali. «C'è la possibilità di non avere alcun processo», ha detto Madeline Morris, professoressa di diritto della Duke, direttore della Guantanamo Defense Clinic.

 

la prigione di guantanamo 2

Inoltre la struttura di Guantanamo, che ad oggi ospita 39 detenuti ma ha una capacità di 700, costa ai contribuenti 13 milioni di dollari a prigioniero l’anno. L’amministrazione Biden ha dichiarato di voler chiudere la struttura, ma intanto, a detta dei funzionari, è in corso un’espansione da 15 milioni di dollari per costruire, tra l’altro, una nuova aula di tribunale e spazi di lavoro.

 

Bush ha aperto il centro di detenzione nel 2002 quando ha lanciato quella che ha chiamato una Guerra al Terrore. La sua idea era di mantenere lì a tempo indeterminato i cosiddetti combattenti nemici. L'ha riempita, mescolando soldati di basso livello a menti terroristiche, tutti detenuti senza che venissero presentate accuse.

 

la prigione di guantanamo 3

Dopo la condanna del mondo intero, la sua amministrazione ha rilasciato più di 500 prigionieri e ha concesso ai restanti gli avvocati. Molti sono stati rimandati a casa o rilasciati in paesi terzi senza incidenti. Secondo l'ufficio del direttore dell'intelligence nazionale, circa il 17 per cento si è nuovamente dedicato al terrorismo. Due ex detenuti di Guantanamo sono stati nominati il mese scorso in ruoli chiave con i talebani che prendevano il controllo dell'Afghanistan.

 

la prigione di guantanamo 7

Come presidente, Barack Obama ha promesso di chiudere la prigione, ma non ci è riuscito, sebbene abbia ridotto ulteriormente la popolazione a 41. Donald Trump si è impegnato a riempirlo di nuovi detenuti, ma non lo ha mai fatto.

 

La Cia e l’esercito, sospettati di tortura, hanno smesso da tempo di trattenere i combattenti nemici per più di pochi giorni. Gli Stati Uniti invece si sono affidati agli alleati per incarcerare quelli catturati sul campo di battaglia. I critici affermano che per l'America è più facile uccidere i sospetti terroristi con attacchi di droni che catturarli e trattenerli.

 

la prigione di guantanamo 6

Nel frattempo, gli imputati dell'11 settembre attendono giustizia. «Non ho alcun dubbio che KSM sia colpevole», ha detto Terry McDermott, coautore di "The Hunt for KSM", il resoconto definitivo di come gli Stati Uniti hanno rintracciato Khalid Sheikh Mohammed.

 

«Lo ha ammesso lui stesso più e più volte. Questo doveva essere un caso molto semplice, da aprire e chiudere. Se il processo si fosse svolto nel distretto meridionale di New York, come è successo per altri 200 processi per terrorismo, il tizio sarebbe stato in prigione o giustiziato 10 anni fa. Ma se sei stato a Guantanamo, hai visto la situazione. L'intera faccenda è ridicola».

la prigione di guantanamo 8la prigione di guantanamo 11la prigione di guantanamo 5la prigione di guantanamo 1la prigione di guantanamo 13la prigione di guantanamo 12la prigione di guantanamo 9la prigione di guantanamo 10la prigione di guantanamo 4

Ultimi Dagoreport

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)