siccita

CHE SECCATURA 'STA SICCITÀ - LA MANCANZA DI PIOGGIA E ACQUA CHE HA COLPITO L'ITALIA NEGLI ULTIMI TEMPI HA SPINTO I SINDACI DI DIVERSI COMUNI DEL NORD A FIRMARE ORDINANZE ANTI SPRECO, CON MULTE FINO A 500 EURO PER CHI SPRECA ACQUA - NELL'ITALIA SETTENTRIONALE TRA SETTEMBRE 2021 E MARZO 2022 LE PIOGGE SONO CALATE DAL 50 AL 90% E IL PO REGISTRA LA MAGRA INVERNALE PIÙ GRAVE DEGLI ULTIMI 30 ANNI - OLTRE ALLA MANCANZA DI PIOGGIA, MANCANO ANCHE LE INFRASTRUTTURE PER TRATTENERE QUELLA RIMASTA…

siccita'

Elisabetta Fagnola per “la Stampa”

 

Piovono ordinanze anti spreco nei comuni fiaccati dalla siccità, nell'Italia senza precipitazioni da oltre cento giorni: c'è chi chiude le fontane pubbliche, chi raziona l'acqua di notte, sempre più sindaci dispongono l'obbligo di usare la potabile solo per lo stretto necessario, igiene e alimenti, vietato innaffiare giardini e orti, vietato riempire piscine o lavare l'auto, pena multe che arrivano fino a 500 euro.

siccita 1

 

Accade non nelle pianure d'agosto spaccate dal sole, ma allo scadere dell'inverno in un Nord Italia in secca, a ridosso di montagne a corto di neve, dal Trentino alla Valsesia piemontese, dall'entroterra ligure alla Valcamonica, dove gli acquedotti si mostrano in difficoltà in anticipo sui tempi, molto in anticipo sull'estate. A volte sono consigli e inviti al risparmio affissi nelle bacheche comunali, più spesso vere e proprie ordinanze: «Una situazione del genere nessuno se la ricorda, non a fine inverno» racconta Francesco Pietrasanta, sindaco di Quarona.

 

siccita' 4

In Valsesia, dopo l'allarme lanciato dalla società che gestisce l'acquedotto in questa fetta di Piemonte tra Biella e Vercelli, oltre una decina di sindaci già un mese fa ha firmato ordinanze anti spreco a tempo indeterminato: «Abbiamo imposto che la potabile venga usata solo per ragioni di stretta utilità, l'igiene, il cibo - spiega Pietrasanta - ma ci prepariamo al peggio. I pozzi non riescono a star dietro ai prelievi, in alcune zone iniziano ad esserci diminuzioni di pressione, ma non possiamo chiudere le condutture la notte, rischiano di gelare. Potremmo attingere dai torrenti, ma l'acqua non sarebbe potabile. L'unica soluzione oggi è sprecarne il meno possibile».

 

siccita' 3

E poi bisognerà «ragionare a livello politico, costruire nuovi pozzi, intervenire sugli sprechi delle condutture» spiega nei giorni in cui il fiume Sesia mostra gran parte del suo greto. Ora si spera nelle piogge annunciate mercoledì mentre l'osservatorio Anbi snocciola dati: nell'Italia settentrionale tra settembre 2021 e marzo 2022 le piogge sono calate dal 50 al 90% e il Po registra la magra invernale più grave degli ultimi 30 anni.

 

siccita 2

In provincia di Trento il comune di Dro, a Nord del Garda, ha deciso di chiudere le fontane, mentre un'ordinanza vieta l'uso dell'acqua potabile per innaffiare orti e giardini, o lavare le auto, pena multe da 50 a 300 euro, perché l'assenza di pioggia ha ridotto la portata delle sorgenti. Così anche nel vicino Vallarsa: «Viviamo un periodo straordinario di siccità - spiega il sindaco Luca Costa da una casa affacciata sulle montagne, intorno i prati ancora gialli -, quando si hanno reti inefficienti, se ci sono rotture l'acqua rimane in natura, ma se ce n'è poca non arriva nei serbatoi».

 

siccita' 2

 È il paradosso dei paesi di montagna, racconta, «noi abbiamo l'acqua, serviamo le città, ma se non siamo in grado di trattenerla va persa. C'è un problema oggettivo dovuto al clima, ma senza infrastrutture si sente di più. Però le fognature non fanno voti e quando piove ci si dimentica». Accade anche in Valcamonica: Darfo Boario Terme è stato tra i primi a firmare l'ordinanza anti spreco con multe da 100 a 500 euro per i trasgressori e anche il Comune di Borno impone limiti e invita a bollire l'acqua se usata per gli alimenti.

 

siccita' 1

Nella Valle del Chiampo, nel Vicentino, il gestore dell'acquedotto chiude le fontane, in Pianura padana i consorzi di Piacenza e Parma raccomandano l'uso attento in l'agricoltura, in particolare per la coltivazione del pomodoro. E in Liguria l'allarme rimbalza da settimane ormai tra i piccoli comuni, lungo le valli dei torrenti in secca: nell'Imperiese il sindaco di Bajardo chiude i rubinetti la notte nelle frazioni in difficoltà, a Cisano sul Neva, alle spalle di Albenga, «a guardare il torrente sembra estate» racconta il sindaco Massimo Niero.

 

siccita 9

Anche qui, l'ordinanza è stata scritta in anticipo: «La situazione è abbastanza grave su due sorgenti, non piove da oltre cento giorni e siamo solo a marzo, si immagini questa estate, bisogna partire presto a fare sensibilizzazione». Ringrazia di avere acquedotti irrigui per l'agricoltura, «ma domenica scorsa qui vicino, a Zuccarello, sono dovuti salire con le autobotti. D'ora in avanti dovremo affrontare questo tema con un'attenzione che non c'è mai stata: la piana di Albenga è sempre stata piena d'acqua, tra le più fertili, non ci siamo mai preoccupati se non di proteggerci dalla furia delle acque. Ora dovremo far diventare quelle piogge una risorsa».

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."