vladimir putin

CHI E' DAVVERO VLADIMIR PUTIN? - IL MALE ASSOLUTO? UN EROE ANTI-AMERICANO? DI SICURO E' UN'ICONA POP, CHE HA ISPIRATO QUADRI, MONUMENTI, PROFUMI, T-SHIRT E LA SOMIGLIANZA (NON CASUALE) DELLO 007 DI DANIEL CRAIG CON IL PRESIDENTE RUSSO E' UN SINTOMO DI QUANTO IL PERSONAGGIO COLPISCA L'IMMAGINARIO - IL NONNO FU CUOCO PERSONALE DI LENIN E POI DI STALIN, SUO PADRE SOMMERGIBILISTA NELLA MARINA, LA MADRE OPERAIA - E' L'UNICO SUPERSTITE DI TRE FIGLI - FOTO E STORIA PRIVATA

Da cinquantamila.it

 

 

 

vladimir putin nel 1958

Vladimir Vladimirovic Putin, nato a Leningrado (oggi San Pietroburgo) il 7 ottobre 1952 (68 anni). Presidente della Federazione Russa. Ai vertici del Paese ininterrottamente dal 2000. Già primo ministro dall’8 agosto 1999, divenne presidente ad interim il 31 dicembre di quell’anno, quando Boris Eltsin (1931-2007), rassegnò le dimissioni. Confermato alle elezioni presidenziali del 2000 e del 2004, visto che la costituzione russa gli impediva di rimanere in carica per più di due mandati consecutivi, nel 2008 fece eleggere alla presidenza Dimitri Medvedev (n. 1965), un suo fedelissimo, e tenne per sé la carica di primo ministro.

 

 

vladimir putin nel 1958 2

Modificata la costituzione per allungare il mandato presidenziale da quattro a sei anni, fu rieletto presidente nel 2012 e nel 2018 (con il 76,6% di voti). Modificata di nuovo la costituzione nel 2020, e approvato un emendamento che azzerava il conteggio dei mandati presidenziali, ora potrebbe ricandidarsi anche nel 2024 e nel 2030, restando così al potere fino al 2036

 

«Per alcuni è la fonte di ogni male, l’uomo del Kgb che tira le fila di trame oscure, il mandante di omicidi in mezzo mondo, il padrino di una rete di crimine e corruzione, il difensore di dittatori, il manipolatore di terroristi e il repressore delle libertà. Per altri è un eroe del mondo oppresso dal capitalismo americano, l’ultimo baluardo dei valori tradizionali, il leader decisionista, lo stratega e tattico imbattibile. È un’icona pop, che ha ispirato quadri, monumenti, profumi, t-shirt, canzonette e torte di cioccolato, e la somiglianza non casuale dello 007 di Daniel Craig con il presidente russo è un sintomo di quanto il personaggio abbia colpito l’immaginario non soltanto dei russi. Eserciti di analisti cercano di decrittare i suoi moventi nascosti osservando il suo modo di camminare (“da pistolero”, è l’ultima diagnosi di un team olandese), di esercitarsi in palestra (un disastro, è stata la bocciatura delle riviste di fitness americane)» (Anna Zafesova, IL, 2/2016).

 

vladimir putin adolescente 2

In antitesi con la figura di Eltsin (che aveva una salute precaria e a cui piacevano alcol e sigarette), Putin si è mostrato invece come l’uomo che non beve, che caccia le balene, accarezza gli orsi, guida un aereo da guerra, fa molto sport e piace alle donne.

 

Nel 2007, durante un incontro con Angela Merkel, ben sapendo che la cancelliera ha il terrore dei cani a causa di un’aggressione subita in gioventù, fece comparire all’improvviso il suo Labrador che iniziò ad annusare le gambe della tedesca.

 

È stato accusato di essere corrotto, di gestire il potere in modo autoritario, di voler creare un culto della personalità, di non rispettare il diritto internazionale, di voler sfalsare i risultati delle elezioni americane, di perseguitare gli omosessuali, di foraggiare i partiti di estrema destra in tutta Europa.

 

putin a 4 anni con la mamma maria ivanova putina

«Nella Russia di Putin gli oppositori vengono arrestati alla vigilia delle elezioni e i giornalisti che scrivono contro Putin incredibilmente muoiono sempre di morte violenta e misteriosa» (Marco Travaglio).

 

«I benefici della stabilità politica che lui incarna, e della riconquistata influenza russa negli affari internazionali, non sono avvertiti dalla maggioranza dei suoi cittadini. Le risorse naturali del Paese – petrolio, gas, diamanti – sono in mano a pochi oligarchi legati al presidente. Lui e i suoi compari hanno accumulato immense fortune, mentre quasi venti milioni di loro connazionali vivono sotto la soglia della povertà» (Lilli Gruber).

 

vladimir putin adolescente

«Non chiede mai scusa: nelle rare occasioni in cui ritira una decisione già presa, lo fa soltanto dopo che l’attenzione del pubblico si è spostata su un altro argomento. Putin è un leader che non ammette errori» (Julia Joffe, Washington Post, 14/3/2015).

 

Nella sua autobiografia ha scritto: «Se una rissa è inevitabile, bisogna picchiare per primi».

 

Titoli di testa Una ragazza, bella e giovane, siede davanti a un dottore. Ha lo sguardo basso e l’aria un po’ intimidita: sta chiedendo consiglio su come affrontare la sua prima esperienza sessuale. Il medico la rassicura: «Se è per amore andrà tutto bene», poi si gira e sorridendo indica una foto di Vladimir Putin. Conclude: «Con lui potrà stare al sicuro». Il video termina con la donna che si dirige serena al seggio, mentre una voce fuori campo ricorda «Putin. La prima volta è solo per amore» (spot per le elezioni presidenziali russe del marzo 2012).

 

vladimir putin a 16 anni

Vita Origini modeste • Suo nonno è stato il cuoco personale prima di Lenin e poi di Stalin • Suo padre, Vladimir Spiridonovic Putin è sommergibilista della Marina sovietica. Sua madre, Maria Ivanovna Putina, operaia. Abitano in una kommunalka, i condomini comunisti con i bagni, la cucina e i corridoi in comune

 

«Nel nostro appartamento in coabitazione c’era una vecchietta, nonna Anya. Quando sono nato, mia madre insieme con lei mi ha battezzato di nascosto da mio padre, che era membro del Pcus, segretario di cellula in fabbrica».

 

putin in classe nel 1964

Unico superstite di tre figli (il fratello più grande muore nei primi mesi di vita, il secondo di difterite durante l’assedio di Leningrado), Vladimir Vladimirovic vive un’infanzia dura. «Piccolo di statura, gracile, biondiccio ma dotato di grande determinazione nel carattere, oltre che di intelligenza. Lui stesso in alcune interviste si autodefinirà un “hooligan” pronto alle risse di strada. Una volta un bullo grande e grosso picchiò duro l’amico di giochi di Putin, nessuno intervenne perché avevano paura. Vladimir Vladirimovic non c’era, gli fu raccontato al ritorno da scuola. Volodja (così la madre chiamava Putin) era più piccolo di due anni e di stazza di gran lunga inferiore al bullo violento. Lo attese nel cortile. Gli altri ragazzi erano increduli. Gli saltò al collo, con calci, pugni, colpi di gomito, testate. Lo stese e lo finì di pestare. Da quel giorno le gerarchie nel cortile cambiarono» (Gennaro Sangiuliano, Putin. Vita di uno zar, Mondadori 2015)

 

putin in classe nel 1965

A quindici anni Putin ha già in mente di fare l’agente segreto. «Sono andato perfino a vedere la sede del Kgb. Sono entrato e mi ha ricevuto un tizio che, per quanto possa sembrare strano, mi ha ascoltato serio e poi mi ha detto ”Certo ci fa piacere, ma onestamente non prendiamo chi si offre di propria iniziativa. E poi assumiamo solo chi ha fatto il militare o si è laureato”. Ovviamente ho chiesto cosa dovevo studiare. “Qualsiasi cosa”. Ma cosa è preferibile? “Giurisprudenza”. Ho capito e mi sono iscritto alla facoltà di legge di Leningrado» (a Natalia Gevorkian, di Kommersant, ripreso su La Stampa, 12/3/2000)

 

putin studente universitario ballau

Vladimir entra anche nel partito comunista. Da un rapporto della Komsomol, organizzazione giovanile del partito degli anni 70: «Il compagno Putin migliora costantemente i suoi livelli ideologici e politici. Gode di una ben meritata autorevolezza tra i colleghi».

 

Nel 1975 si laurea in Diritto internazionale. «A metà del quarto anno di studi all’improvviso sono stato contattato da un “addetto ai quadri” che si è qualificato senza presentarsi. Mi ha telefonato a casa. In seguito ho saputo che lavorava al dipartimento che supervisionava le università. Ha detto di voler parlare della mia assegnazione: “Per ora non dirò dove”. Ma io ho capito subito. Ci siamo dati appuntamento nell’atrio della facoltà. L’ho aspettato per 20 minuti e pensavo: “Mascalzone, mi ha preso in giro, mi ha ingannato”. Stavo per andarmene quando è arrivato con il fiatone ed è passato subito al dunque: “C’è tempo, ma in genere, cosa diresti se ti offrissero un lavoro negli organi?”».

 

putin nel 1970, studente universitario

Putin rimane nel Kgb dal 1975 al 1991. Durante la sua carriera nell’organizzazione, vive per cinque anni a Dresda, nella Germania dell’Est. «Era come l’Unione Sovietica di trent’anni prima, un Paese totalitario».

 

Il colonnello Putin si occupa di spionaggio politico. Deve reclutare fonti, ottenere informazioni, analizzarle, trasmetterle a Mosca. A Dresda poi c’è un’importante fabbrica elettronica, lui deve tenere d’occhio gli stranieri che vanno a visitarla. Lavora fianco a fianco con i colleghi della Stasi. Il venerdì sera va sempre a farsi una birra con loro, mette su dodici chili.

 

Racconta Lyudmila, ex moglie di Putin: «Avevamo una Zhigulì di servizio, considerata un’ottima macchina in confronto alle Trabant. E nei fine settimana ce ne andavamo sempre in giro per la Sassonia».

 

Tutto cambia nel 1989. Il 9 novembre, mentre cade il muro di Berlino, è nella sede del Kgb di Dresda, impegnato giorno e notte a distruggere dossier, cancellare tracce delle comunicazioni e bruciare documenti. «Avevamo talmente tanta roba da mettere nel fuoco che a un certo punto la stufa scoppiò».

vladimir putin nel 1975

 

«La notte del 5 dicembre la folla occupò la sede della Stasi a Dresda. La mattina dopo tutti si radunarono davanti alla palazzina di Angelikastrasse 4, dove aveva sede (in incognito) il Kgb. All’interno chiamarono il vicino distaccamento militare per chiedere aiuto, ma la risposta fu negativa: “Non possiamo fare nulla senza l’autorizzazione di Mosca, e Mosca tace”. Putin ebbe la sensazione che “l’Urss non esistesse già più”. Uscì fuori con la pistola in mano (lui dice che aveva a fianco un soldato armato), si qualificò come interprete e spiegò che quello era territorio sovietico. La gente rinunciò a scavalcare il muro di cinta» (Fabrizio Dragosei, Corriere della Sera, 8/11/2009).

 

vladimir putin in barca nel 1975

Quando ha deciso di andarsene dal Kgb? «Già in Germania ho capito che quel sistema non aveva futuro. E che l’Urss non aveva futuro. Perciò ho rifiutato il trasferimento a Mosca e sono tornato a Leningrado. Ero, come dicono da noi, nella “riserva attiva"». Lo è ancora? «No mi sono licenziato dopo il golpe del 1991». Ne ha sofferto? «Sì. Una rottura della vita, con le ossa che scricchiolavano. Per me era tanto più difficile perché ero un ufficiale di successo, non avevo da lamentarmi. Tutto mi andava bene. Molto meglio degli altri». Ha lasciato il Kgb. E il Pcus? «Sono rimasto membro del partito finché è esistito. Poi ho preso la tessera, l’ho messa in un cassetto e ci ho fatto sopra il segno della croce. Sta ancora lì» (Astrit Dakli).

 

putin nel 1970 pratica judo

Tornato a Leningrado, che ormai ha cambiato nome, Putin riaggancia i rapporti con Anatolj Sobcak. Nel 1975 era stato il relatore della sua tesi di laurea, ora è sindaco della città. Decide di buttarsi in politica e diventa un suo stretto collaboratore. Nel 1994, quando c’è da votare per le suppletive, è eletto deputato alla Duma.

 

«Quando Boris Eltsin lo nominò primo ministro, nella tarda estate del ‘99, quasi nessuno lo conosceva. Al Cremlino comandava ancora la “famiglia”, e tutti pensarono che il giovane sanpietroburghese fosse un esecutore come tanti altri. Ma a Putin bastarono pochi mesi per salire a razzo nei sondaggi con l’ausilio della crociata anti-cecena, e quando Eltsin si dimise, il primo giorno del Duemila, fu lui ad installarsi sul suo trono» (Franco Venturini, Corriere della Sera, 8/12/2003).

 

vladimir putin nel 1970

«“Who is Mr. Putin?”. Questa domanda, apparentemente innocente, mandò in tilt i ministri russi a Davos nell’inverno del 2000: invece di rispondere, si scambiarono occhiate imbarazzate. Vladimir Putin si era insediato al Cremlino da pochi giorni ed era un oggetto non identificato, uscito fuori dal nulla e diretto verso una destinazione ignota» (Zafesova).

 

Si candida per la prima volta alle presidenziali il 26 marzo successivo. Vuole ottenere un forte mandato popolare. Poco prima dell’apertura dei seggi, rivolge un appello agli elettori: chiede loro di scegliere velocemente (al primo turno) il presidente. «Ai russi non capitava da tempo di ascoltare in tv l’appello di un capo dello stato che non balbetta, non dice cose stravaganti, non piagnucola e non minaccia a vanvera. L’effetto è forte. “Noi siamo uno dei più grandi stati del mondo e una grande potenza nucleare” ha scandito fissando la telecamera con lo sguardo immobile, “e questo lo ricordano non solo i nostri amici”. Balsamo sulle ferite degli ultimi dieci anni di decadenza».

 

vladimir putin nel 1972, studente universitario

«Da allora, Putin non è cambiato come non sono cambiate le sue idee» (Venturini).

 

Vita privata Sposato per trent’anni con Lyudmila Shkrebneva. Nel giugno 2013, dopo quattro anni di indiscrezioni sulla relazione del presidente russo con l’ex ginnasta Alina Kabaeva, trentun anni più giovane di lui, i due annunciarono in tv la loro separazione. «Saremo vicini per sempre» (parola di lui, visibilmente nervoso) e il Presidente «continuerà a prendersi cura delle figlie, e loro lo sentono» (detto da lei con un sorriso forzato).

 

Vladimir Putin e Lyudmila Shkrebneva si conobbero a San Pietroburgo giovanissimi, a un concerto. Lei faceva la hostess dell’Aeroflot, aveva studiato lingue, era molto bella. Lui stava per entrare nel Kgb. Si sono sposati nel 1983.

 

Due figlie, Maria (n. 1985) e Katerina (n. 1986). Secondo la versione ufficiale hanno studiato in Russia all’università di San Pietroburgo e oggi vivono e lavorano in patria. Maria sarebbe endocrinologa e Katerina neuroscienziata. Per anni le due non sono mai apparse, hanno assunto cognomi di copertura: Vorontsova la più grande e Tikhonova la più giovane.

 

vladimir putin negli anni 80 3

Secondo i tabloid tedeschi tradiva la moglie anche quando era in Germania est. Una volta avrebbe detto che chiunque avesse resistito tre settimane con sua moglie «meritava un monumento» (Luigi Ippolito, Sette, 5/4/2001).

 

Si parla anche di figli segreti, dalla ex ginnasta ne avrebbe avuti due.

 

Alla giornalista del Moskovsky Korrespondent che osò domandare della relazione con la Kabaeva, durante una conferenza stampa a Villa Certosa, Putin replicò accusando la reporter di intromissione nella vita privata altrui «con il naso moccioloso e con le proprie fantasie erotiche». La giornalista, che scoppiò in lacrime, si prese anche una finta mitragliata da Berlusconi. Pochi giorni dopo il suo quotidiano chiuse per «enormi perdite economiche» (da Micol Sarfatti, il Fatto Quotidiano, 25/2/2012).

 

vladimir putin negli anni 80 2

Religione Dal 1993 è un fervente credente e membro attivo della Chiesa ortodossa russa. L’avvicinamento alla religione avvenne dopo un grave incidente stradale che coinvolse la moglie (da Masha Gessen, Putin. L’uomo senza volto, Bompiani 2012).

 

Quattrini Stando alla dichiarazione dei redditi pubblicata sul sito del governo russo, nel 2018, tra lo stipendio ufficiale, la pensione militare, gli interessi sui risparmi e qualche investimento ha guadagnato 8,6 milioni di rubli, 119 mila euro, quando il reddito medio in Russia è 22 mila euro all’anno.

 

Secondo Bill Browder, capo del fondo d’investimento Hermitage Capital Management, un tempo maggiore investitore straniero in Russia, Putin avrebbe messo illegalmente da parte talmente tanti soldi da essere diventato uno degli uomini più ricchi del mondo. Nel 2005 Browder è stato espulso dal Paese.

 

vladimir putin nel 1971 gioca con un compagno

Curiosità Alto 1 metro e 68, pesa 71 chili. Si serve di vari sosia che dipendono dal servizio di sicurezza federale. Il più usato è stato Serghei Ivanovic, un ufficiale della guardia del Cremlino che spesso sfreccia per i boulevard di Mosca nella Mercedes presidenziale al posto del vero Putin. Talvolta a Mosca ci sono anche due o tre cortei presidenziali con altrettanti falsi Putin mentre il vero leader raggiunge il Cremlino con una linea segreta della metropolitana o in elicottero.

 

Da sempre porta l’orologio al polso destro • Gioca a hockey • Maestro sesto dan di judo, ha pubblicato un manuale ed è stato protagonista di un dvd che lo immortala sul tatami col campione olimpico giapponese Yasuhiro Yamashita • Non beve alcolici • Mangia una zuppa al giorno, ama l’agnello, il gelato al pistacchio e il tè verde. Gli uomini del servizio gastronomico assaggiano ogni cibo durante i suoi viaggi all’estero. Nel libro Vladimir Putin: cammino verso il potere l’ex moglie Ljudmila ha raccontato che una volta Vladimir, ghiotto di cetrioli salati, li assaggiò di nascosto sfuggendo alla sicurezza • Va pazzo per gli Abba. Canzone preferita: Super Trouper.

 

vladimir putin con la futura moglie lyudmila shkrebneva nel 1983

Titoli di coda «Sono quasi le 2 del mattino quando arriviamo alla fine dell’intervista. Vladimir Putin ha risposto per poco meno di due ore alle nostre domande. “Signor Presidente – chiede il direttore Luciano Fontana – c’è una cosa della quale si rammarica più di tutto nella sua vita, quella che lei considera un errore che non vorrebbe mai più ripetere?”. Il presidente russo si aggiusta sulla poltrona, gli occhi sembrano improvvisamente farsi più brillanti. Resta per qualche secondo in silenzio, poi con la sua voce sottile e sempre a basso volume, dice: “Sarò assolutamente sincero con voi. Non posso adesso ricordare qualcosa. Evidentemente il Signore ha costruito la mia vita in modo tale che non ho niente da rimpiangere”» (Paolo Valentino, Corriere della Sera, 6/6/2015).

vladimir putin sposa lyudmila shkrebnevavladimir putin negli anni 83vladimir putin sposa lyudmila shkrebneva 2vladimir putin sposa lyudmila shkrebneva 3vladimir putin negli anni 80putin con la moglie e la prima figlia mariya nel 1985vladimir putin con la moglie anni 80vladimir putin con le due figlie mariya e katerinavladimir putin con la prima figlia mariya nel 1986putin con la moglie e la prima figlia mariya nel 1985 2vladimir putin con le due figlie mariya e katerina 2vladimir putin con i genitori nel 1985vladimir putin con la sua famiglia nel 1985vladimir putin con la moglie e le due figlie negli anni 90

Ultimi Dagoreport

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…