nenad jovanovic

CHIAMAMI COL TUO NOMADE – SEQUESTRATO IL PATRIMONIO DI  NENAD JOVANOVIC, IL ROM CHE SI È ARRICCHITO CON DECINE DI TRUFFE "RIP DEAL" – AVEVA ACCUMULATO PIÙ DI DUE MILIONI DI EURO, VIVEVA NEL LUSSO E NON SI FACEVA MANCARE NULLA: AUTO SPORTIVE, DIAMANTI, OPERE D'ARTE – NEL 2018 ERA RIUSCITO A RUBARE UN RUBENS E UN RENOIR – LE MILLE IDENTITÀ: COLLEZIONISTA, ELEGANTE UOMO D’AFFARI, FINANCHE RABBINO. I SUOI RAGGIRI FUNZIONAVANO COSÌ: PROPONEVA DI COMPRARE UN BENE A PREZZI VANTAGGIOSI, MA POI… – VIDEO

 

Lorenzo Gottardo per “Libero quotidiano”

 

maxi sequestro a casa di nenad jovanovic 8

Collezionista d' opere d' arte, elegante uomo d' affari conosciuto in tutti gli alberghi della città, finanche rabbino e rappresentante della comunità ebraica milanese: decine di identità diverse, eppure un unico volto. Quello del 46enne Nenad Jovanovic. Ovvero, come ribattezzato dagli inquirenti che per lungo tempo hanno studiato le sue azioni criminose, il «re delle truffe rip deal». Raggiri in cui, all' ignara vittima, si propone la vendita di un bene, oppure uno scambio di valuta, a un prezzo particolarmente vantaggioso. Peccato, però, che la transazione viene conclusa con banconote contraffatte e che il truffatore fa perdere di sé ogni traccia.

maxi sequestro a casa di nenad jovanovic 7

 

Di reati del genere Nenad Jovanovic, membro di una nota famiglia nomade, ne ha commessi innumerevoli, e sempre per cifre di una certa consistenza. Tanto da mettere insieme, nel corso degli anni, un vero capitale (valore stimato oltre due milioni di euro) che il tribunale di Milano ha ritenuto opportuno sottoporre a sequestro data la sua origine illecita.

 

maxi sequestro a casa di nenad jovanovic 9

Gioielli, proprietà immobiliari di pregio e svariati conti bancari: al tesoro del re non mancava proprio nulla, come hanno potuto notare gli agenti dell' Anticrimine che hanno indagato sul suo patrimonio. Nelle due abitazioni di cui risultava proprietario - il primo un appartamento con otto stanze e annesso box auto a Trezzano sul Naviglio, il secondo un quadrilocale nel comune di Sedriano - è stata trovata una vasta quantità di preziosi tra cui un anello "trilogy" con 21 diamanti a fiori e un braccialetto, modello "tennis", che di diamanti ne aveva, invece, 56.

maxi sequestro a casa di nenad jovanovic 5

 

Tra i suoi tanti "gioielli", però, non potevano certo mancare anche le auto sportive di cui Jovanovic era un grande ammiratore. E così, ieri, la polizia di Stato ha posto sotto sequestro anche una Mercedes Amg, sebbene nel parco auto personale del truffatore risultassero anche una Ferrari 360 Modena e un Audi A6.

 

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Vetture di lusso che gli servivano per rendere ancor più credibile il suo personaggio quando dava appuntamento ai clienti per mettere a segno qualche truffa. Esattamente ciò che accadde lo scorso dicembre quando, nella hall di un elegate hotel milanese, Jovanovic consegnò al proprio interlocutore una pesante borsa piena di banconote da 200 euro in cambio di grosso diamante dal valore di oltre 3 milioni di euro. Il denaro, ovviamente, era falso e della refurtiva non se n' è poi saputo più nulla.

 

maxi sequestro a casa di nenad jovanovic

Uno scherzo, in realtà, per Nenad Jovanovic, capace di compiere ben altre imprese nella sua carriera criminale che lo ha portato a farsi conoscere in tutto il mondo. L' Interpol, ad esempio, seguiva le sue tracce - o meglio quelle del suo alias Claudio Moro - fin dal 2007 per truffe messe a segno in Germania, Svizzera e Austria.

 

il renoir e il rubens rubati da nenad jovanovic 1

Nel 2018, invece, le forze dell' ordine italiane lo arrestarono per sostituzione di persona e il furto aggravato, avvenuto oltre un anno prima, di due opere d' arte con un valore stimato di 26 milioni di euro. Una era la "Sacra famiglia" di Rubens, l' altra "Le fanciulle sul prato" di Renoir: entrambe le tele proprietà di due galleristi brianzoli che Jovanovic accolse in un ufficio affittato sopra la sede del consolato albanese a Monza.

 

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In quell' occasione il 46enne interpretava un rabbino e diplomatico israeliano incaricato dalla comunità ebraica di Milano di trattare per conto loro l' acquisto delle due opere. Ma le sue vittime si resero conto della portata di quell' inganno solo più tardi quando Jovanovic, allontanatosi con una scusa, non fece più ritorno. I quadri furono poi recuperati all' interno di un campo rom dov' erano stati nascosti in attesa di trovare un compratore interessato a quella merce scottante.

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