CI MANCAVANO I “PROFU-GAY” - DOPO I MIGRANTI CHE SI FINGONO MINORENNI, MALATI O IN FUGA DA GUERRA, CI SONO QUELLI CHE SI DICHIARANO OMOSESSUALI (PROBABILMENTE NON ESSENDOLO) - E’ LA STORIA DI UN 23ENNE GAMBIANO LA CUI RICHIESTA DI ASILO E’ STATA RESPINTA DUE VOLTA PERCHE’ LE AUTORITA’ SOSTENEVANO AVESSE MENTITO MA LA CORTE D’APPELLO DI TRIESTE HA RIBALTATO TUTTO PERCHÉ…

-

Condividi questo articolo


Gianluca Veneziani per “Libero quotidiano”

 

Adesso chiamateli profu-gay. O meglio, finti profu-gay. Dopo aver millantato stato di salute, età e nazionalità, non poteva mancare il sesso (presunto) come ultimo stratagemma per guadagnarsi la condizione di rifugiato.

profughi profughi

 

L'aspetto più inquietante è che ogni volta noi abbocchiamo: se i migranti si dichiarano gravemente malati, noi spalanchiamo le frontiere e le porte di casa, anche se magari hanno solo un accenno di raffreddore; se dicono di essere minorenni, sebbene abbiano una trentina d' anni, noi ce ne prendiamo cura perché soggetti fragili e non in grado di badare a se stessi; se dichiarano di essere gay, e per di più perseguitati, in fuga non da guerre, fame e povertà ma dalla feroce omofobia dei loro Paesi, noi fingiamo di credergli e subito li mettiamo sotto la nostra tutela, concedendo vitto, alloggio, assistenza e diritto di asilo.

 

OMOSESSUALITÀ PERCEPITA

profugo nudo a conetta profugo nudo a conetta

Non stiamo raccontando la favola del Paese del Bengodi per gli immigrati. Stiamo parlando della realtà tragicomica dello Stato Italia. Dopo i finti minorenni e i finti malati della Open Arms ospitati sul nostro territorio, ecco il caso del profugo pseudo-omosessuale.

 

A Trieste la Corte d' Appello ha accolto la richiesta di asilo di un immigrato 23enne che dichiarava di essere gay e a rischio di persecuzione nel suo Paese di origine, il Gambia, dove gli omosessuali vengono puniti con 14 anni di galera. La beffa è che per due volte, prima la Commissione di Gorizia poi il Tribunale di Trieste, avevano respinto la sua domanda, sostenendo che il gambiano avesse mentito al fine di ottenere lo status di rifugiato. Ma la Corte d' Appello ha compiuto un rocambolesco salto concettuale, così riassumibile: non importa l' essere gay ma il sembrarlo.

 

PROFUGHI GIARDINI PROFUGHI GIARDINI

Nella sentenza si legge infatti che «non è necessario indagare quale sia l' effettivo orientamento sessuale del soggetto richiedente asilo, essendo sufficiente il modo in cui lo stesso viene percepito nel paese d' origine e la sua idoneità a divenire fonte di persecuzione».

 

È la teoria della percezione sessuale, già alla base del pensiero gender, applicata ai casi di immigrazione: il sesso non è più un' identità biologica, un fatto o un dato di natura, ma una sensazione, uno stato d' animo proprio o un pregiudizio altrui. Basta sentirsi gay, o meglio apparire gay e venire giudicati come tali dagli altri per esserlo a tutti gli effetti.

 

Una deriva del genere offende parimenti tre soggetti. In primo luogo si fa beffe delle leggi del nostro Stato, irride i regolamenti che disciplinano l' immigrazione, i tanti decreti volenterosi di questo governo che provano a discernere tra profughi e clandestini. In seconda istanza, si fa gioco dei veri rifugiati, di chi ha davvero rischiato di morire sotto le bombe in Siria o magari è stato perseguitato dai fondamentalisti islamici.

PROFUGHI 1 PROFUGHI 1

 

Da ultimo, umilia gli stessi omosessuali, utilizza il loro orientamento per scopi meschini, non rispetta il travaglio di chi è gay e rischia di venire condannato per questo, riducendo l' omosessualità a un' identità transitoria, buona solo a fregare il nostro Paese.

 

la strategia Un ulteriore elemento interessante è la strategia che c' è dietro: ormai molti clandestini hanno compreso che non bastano più il colore di pelle e l' origine geografica a far scattare la macchina dell' accoglienza. Non si viene più presi in carico dal nostro Paese solo in quanto neri arrivati su barconi. No, servono ulteriori elementi: una presunta malattia, una minore età inventata, uno status di persecuzione a causa del proprio orientamento sessuale.

PROFUGHI PROFUGHI

 

Ma sì, che facciano pure, tanto col probabile nuovo governo Pd-Cinque Stelle non dovranno neppure ricorrere a queste bassezze per essere accolti. Resta solo lo sconcerto di vedere finti gay fare gli omosessuali col culo degli altri.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…

DAGOREPORT – PARTITI ITALIANI, PERACOTTARI D'EUROPA - L’ASTENSIONE “COLLETTIVA” SUL PATTO DI STABILITÀ È STATA DETTATA SOLO DALLA PAURA DI PERDERE CONSENSI IL 9 GIUGNO - SE LA MELONA, DOPO IL VOTO, PUNTA A IMPUGNARE UN PATTO CHE E' UN CAPPIO AL COLLO DEL SUO GOVERNO, IL PD DOVEVA COPRIRSI DAL VOTO CONTRARIO DEI 5STELLE – LA DUCETTA CONTINUA IL SUO GIOCO DELLE TRE CARTE PER CONQUISTARE UN POSTO AL SOLE A BRUXELLES. MA TRA I CONSERVATORI EUROPEI STA MONTANDO LA FRONDA PER IL CAMALEONTISMO DI "IO SO' GIORGIA", VEDI LA MANCATA DESIGNAZIONE DI UN CANDIDATO ECR ALLA COMMISSIONE (TANTO PER TENERSI LE MANINE LIBERE) – L’INCAZZATURA DI DOMBROVSKIS CON GENTILONI PER L'ASTENSIONE DEL PD (DITEGLI CHE ELLY VOLEVA VOTARE CONTRO IL PATTO)…