CI PRENDONO PER IL CONGO – L’ANNUNCIO DEL PRESIDENTE CONGOLESE FELIX RSHISEKEDI SUI SOSPETTI ARRESTATI PER L’UCCISIONE DI LUCA ATTANASIO E VITTORIO IACOVACCI NON CONVINCE LA FARNESINA. L’OPERAZIONE RISALE A MARZO E NON È COSÌ DECISIVA COME CI VOGLIONO FAR CREDERE DA KINSHASA – L’IPOTESI CHE DIETRO CI SIA UNA RETE ORGANIZZATA E LE TRE INDAGINI…

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luca attanasio 2 luca attanasio 2

1 - SONO STATI ARRESTATI ALCUNI SOSPETTI PER LA MORTE DI LUCA ATTANASIO E VITTORIO IACOVACCI IN CONGO

https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/fermi-tutti-sono-stati-arrestati-alcuni-sospetti-morte-luca-270995.htm

 

2 - «ARRESTI PER ATTANASIO» L'ANNUNCIO DEL CONGO CHE NON CONVINCE L'ITALIA

Giuseppe Scarpa per “il Messaggero”

 

Gli arresti a marzo di alcuni banditi nella Repubblica democratica del Congo sarebbero, almeno per le massime autorità locali, il primo passo per arrivare alla verità sull'assassinio dell'ambasciatore italiano Luca Attanasio, del carabiniere Vittorio Iacovacci e del loro autista Mustapha Milambo, uccisi in un agguato mentre viaggiavano a bordo di un'auto del Programma alimentare mondiale (il Pam).

 

A spiegare un possibile coinvolgimento di alcune persone, fermate due mesi fa, nell'omicidio dei nostri connazionali è lo stesso presidente congolese Félix Tshisekedi: «Ci sono sospetti che sono stati arrestati e vengono interrogati. al di là di questi sospetti, c'è sicuramente un'organizzazione».

 

Tuttavia il peso che il capo di stato del Congo attribuisce agli uomini fermati dalla polizia del paese centro africano, in un'intervista rilasciata ieri, ha colto di sorpresa gli investigatori italiani, così come la Farnesina.

il presidente del congo felix tshisekedi il presidente del congo felix tshisekedi

 

Insomma da Roma quegli arresti non vengono considerati così decisivi come ritiene Kinshasa. Intanto Tshisekedi, nella sua analisi, ha evocato una possibile rete: «Sono banditi che intercettano e aggrediscono gli automobilisti sulla strada, organizzati in bande e che hanno sicuramente qualcuno che li guida. Questo è tutto ciò che dobbiamo mettere insieme per risalire agli altri anelli della catena».

MUSTAPHA MILAMBO - AUTISTA DI LUCA ATTANASIO MUSTAPHA MILAMBO - AUTISTA DI LUCA ATTANASIO

 

LA DINAMICA

La mattina del 22 febbraio, Attanasio e Iacovacci stavano viaggiando sulla strada tra Goma e Rutshuru, in una regione del Paese africano - il Nord Kivu - da anni teatro di violenti scontri tra decine di milizie che si contendono il controllo del territorio e delle sue risorse naturali. Il diplomatico italiano avrebbe dovuto visitare un programma di distribuzione di cibo nelle scuole dell'agenzia dell'Onu, fresca di Nobel per la pace.

LUCA ATTANASIO LUCA ATTANASIO

 

Le due auto del Pam furono invece fermate a circa 15 chilometri da Goma, nei pressi di Nyiaragongo, nel parco nazionale di Virunga. A bloccarle un commando di sei persone che aprì il fuoco, prima sparando in aria, poi uccidendo l'autista. Gli assalitori avrebbero quindi portato il diplomatico e il carabiniere della scorta nella foresta dove esplose un conflitto a fuoco con una pattuglia di ranger e con forze dell'esercito locale.

VITTORIO IACOVACCI VITTORIO IACOVACCI

 

CONFLITTO A FUOCO

Uno scontro nel quale Iacovacci e Attanasio rimasero colpiti a morte. Inutile per il diplomatico un disperato viaggio verso l'ospedale di Goma. Immediatamente il governo di Kinshasa aveva puntato il dito contro le Forze democratiche di liberazione del Ruanda, ribelli di etnia Hutu conosciuti per il genocidio del 1994, che hanno stabilito la loro roccaforte nell'area dell'agguato.

 

Ma fin da subito la verità sulla morte dell'ambasciatore è sembrata nascondersi dietro una coltre sempre più fitta di affermazioni contraddittorie, di smentite, di rimpalli di responsabilità, in particolare su chi doveva proteggerlo e su chi aveva la responsabilità della sua sicurezza durante quell'ultimo viaggio.

fdlr foca forze democratiche per la liberazione del ruanda 1 fdlr foca forze democratiche per la liberazione del ruanda 1

 

Poche settimane dopo la morte di Attanasio, in Congo è stato ucciso anche un magistrato militare che indagava sull'agguato, in un'imboscata sulla stessa strada Rutshuru-Goma.

 

LE TRE INDAGINI

Sono tre le indagini che in contemporanea cercano di fare luce sull'agguato del 22 febbraio: una del Dipartimento per la sicurezza delle Nazioni Unite, una della magistratura italiana, il pubblico ministero è Sergio Colaiocco, e l'ultima della Repubblica democratica del Congo. «Dobbiamo mettere tutti gli elementi in fila.

 

ATTACCO IN CONGO CONTRO AMBASCIATORE ITALIANO LUCA ATTANASIO ATTACCO IN CONGO CONTRO AMBASCIATORE ITALIANO LUCA ATTANASIO

Abbiamo la collaborazione dei servizi italiani e stiamo lavorando duramente», assicura Tshisekedi. Il presidente congolese quest' anno ricopre anche il ruolo di presidente ad interim dell'Unione africana. Adesso la notizia degli arresti sembra riaccendere la speranza di avvicinarsi ai colpevoli, o perlomeno di rispondere a qualcuno dei molti interrogativi che ancora avvolgono il destino del diplomatico italiano.

felix tshisekedi felix tshisekedi luca attanasio intervista di zoro 1 luca attanasio intervista di zoro 1 luca attanasio intervista di zoro luca attanasio intervista di zoro CONGO - LA MORTE DI LUCA ATTANASIO E VITTORIO IACOVACCI CONGO - LA MORTE DI LUCA ATTANASIO E VITTORIO IACOVACCI luca attanasio 1 luca attanasio 1

 

ROCCO LEONE (SECONDO A SINISTRA) - FRANCO BORDIGNON - LUCA ATTANASIO - VITTORIO IACOVACCI ROCCO LEONE (SECONDO A SINISTRA) - FRANCO BORDIGNON - LUCA ATTANASIO - VITTORIO IACOVACCI luca attanasio con la moglie e le figlie luca attanasio con la moglie e le figlie

 

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