xi jinping narendra modi india cina

CI RISIAMO: LA CINA HA SCHIERATO 100 LANCIARAZZI A LUNGO RAGGO SULLA LINEA DI FRONTIERA CONTESA CON L’INDIA - È UNA RISPOSTA ALL’INVIO, DA PARTE DI NUOVA DELHI, DI TRE REGGIMENTI DI CANNONI LO SCORSO SETTEMBRE - DA PECHINO ACCUSANO MODI DI OSTACOLARE I NEGOZIATI DEFINISCONO “IRRAGIONEVOLI E SURREALI”, MA SONO ANNI CHE VA AVANTI IL BOTTA E RISPOSTA SULLA “LINEA DI CONTROLLO EFFETTIVO”, E A XI JINPING PRUDONO LE MANI…

Da https://www.nova.news/

 

lanciarazzi cinesi al confine con l'india

La Cina ha schierato oltre 100 lanciarazzi avanzati a lungo raggio lungo la linea di frontiera contesa con l’India. Lo rende noto il quotidiano di Hong Kong “South China Morning Post”, citando fonti vicine all’esercito cinese.

 

L’incremento degli armamenti lungo la frontiera segue un’iniziativa analoga intrapresa da Nuova Delhi, che ha inviato lungo la Linea di controllo effettivo (Lac) tre reggimenti di obici ultraleggeri M777 lo scorso settembre.

 

cannoni indiani al confine con la cina

Nell’ultima settimana, la Cina si è espressa duramente nei confronti di Nuova Delhi, accusata di ostacolare i negoziati sulle dispute di confine con richieste “irragionevoli e surreali”, come le ha definite il portavoce dell’esercito cinese, Long Shaohua, all’indomani del 13mo ciclo di colloqui intrattenuti dalle forze armate di Cina e India il 10 ottobre, quando i comandanti si sono incontrati per discutere sul disimpegno militare nelle principali aree di conflitto, tra cui Hot Springs e Depsang. L’incontro, avvenuto a Chushul, sul lato cinese della Lac, non ha di fatto sancito progressi nella risoluzione della questione ai confini.

 

militari al confine tra india e cina

Il giorno seguente, 11 ottobre, la Cina ha intensificato l’attività militare nell’area, quando le forze armate hanno condotto un’esercitazione militare con carri armati lungo la catena montuosa del Karakorum: l’iniziativa era stata motivata dall’emittente cinese “Cctv” come funzionale a testare varie tipologie di attacco a fuoco vivo in condizioni di estrema rigidità climatica, in previsione dell’inverno.

 

In risposta alle attività cinesi lungo la Linea di controllo effettivo, il comandante dell’esercito indiano nel settore orientale, generale Manoj Pande, ha ribadito oggi l’impegno indiano a rispettare “i protocolli e gli accordi” con la Cina, “al di là di quel che accade dall’altra parte del confine”.

 

militari indiani al confine con la cina

“Per quel che riguarda ciò che è successo e ciò che bisognerà fare in futuro, stiamo studiando quale dovrebbe essere la nostra risposta ai più alti livelli”, ha affermato l’ufficiale. Immediatamente dopo gli scontri tra truppe cinesi e indiane avvenuti nella Valle del Galwan nel giugno del 2020, in cui 20 militari indiani e almeno quattro cinesi hanno perso la vita, Nuova Delhi ha concesso ampia libertà di manovra ai soldati schierati lungo il confine, in controtendenza rispetto alle linee guida osservate dai due Paesi a partire dal 1993.

 

xi jinping narendra modi

Secondo Pande, nell’ultimo anno e mezzo vi è stato “un aumento marginale” dei pattugliamenti delle forze armate cinesi in alcuni settori del confine, ma “nessun cambiamento significativo”. “Abbiamo osservato lo sviluppo di alcune infrastrutture sul versante cinese, vicino alla Lac, che è corrisposto all’aumento del numero di truppe di stanza nell’area”, ha aggiunto il generale, ammettendo tuttavia che “entrambe le parti stanno cercando di sviluppare infrastrutture nei pressi della linea”.

 

Pande ha poi osservato come “quest’anno il livello delle esercitazioni militari” da parte della Cina sia aumentato nella frequenza e nella durata e come l’India sia preoccupata dall’uso “civile e militare” dei villaggi di frontiera costruiti dalla Repubblica popolare. Tutto questo, ha aggiunto, ha portato l’India a incrementare le proprie capacità di sorveglianza lungo la Lac, in particolare attraverso l’uso di droni, radar, telecamere con visione notturna e immagini satellitari.

 

scontri tra indiani e cinesi in himalaya himalaya confine conteso tra india e cinaindiani bruciano immagini di xi jinping prabhjot singh figlio di un soldato indiano ucciso in himalaya confine tra india e cina carri armati indiani e cinesi al confine dell himalaya mazze chiodate usate dai cinesi in himalaya

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”