hong kong

CI SIAMO GIOCATI HONG KONG – ALLA FINE È DI 370 ARRESTI IL BILANCIO DEL PRIMO GIORNO DI ENTRATA IN VIGORE DELLA LEGGE IMPOSTA DALLA CINA – LA POPOLAZIONE DELL’EX COLONIA BRITANNICA È SCESA IN PIAZZA NONOSTANTE LE PENE CHE ARRIVANO ALL’ERGASTOLO PER CHI ESPONE BANDIERE O CANTI SLOGAN CHE INCORAGGIANO ALLA SECESSIONE – ALMENO 10 SARANNO INCRIMINATI PER SOVVERSIONE. E SARANNO GIUDICATI DA UN TRIBUNALE CINESE

 

Cecilia Attanasio Ghezzi per “la Stampa”

 

proteste e arresti a hong kong 1 luglio 2020 8

Il 23° anniversario della restituzione di Hong Kong alla Repubblica popolare sarà una data da ricordare: 370 arresti di cui almeno 10 saranno incriminati per sovversione, secondo la legge sulla sicurezza nazionale entrata nella mini-Costituzione dell'ex colonia britannica proprio lo stesso giorno.

 

C’erano i manifesti a informare la cittadinanza su quella legge che in pochi avevano avuto occasione di leggere: «Se esponi bandiere, manifesti o canti slogan che incoraggino alla secessione o alla sovversione stai commettendo un reato per cui potresti essere arrestato e processato». Anche dai tribunali cinesi, ci sarebbe da aggiungere.

proteste e arresti a hong kong 1 luglio 2020 15

 

Nonostante il divieto, la paura per le nuove pene che possono arrivare all’ergastolo e oltre un anno di manifestazioni oceaniche, sono scesi in piazza in migliaia. «Vedremo l’arcobaleno dopo la tempesta, e la pace tornerà dopo un anno di disordini», ha commentato la governatrice Carry Lam, secondo cui la nuova legge è stata «necessaria e tempestiva» e anzi, suggerisce, se siamo arrivati a questo punto è anche perché non siamo stati in grado di promulgarla prima.

 

proteste e arresti a hong kong 1 luglio 2020 13

La sua posizione è allineata a quella di Pechino, secondo cui troppo a lungo si è chiuso un occhio su chi si batteva perché Hong Kong non diventasse una delle tante città cinesi. Secondo la leadership comunista non solo lo è senza ombra di dubbio, ma non c'è neanche nulla di cui lamentarsi e, anzi, sarebbe bene che ne andasse fiera.

boris johnson accogliente

 

Eppure nelle diplomazie internazionali il nodo dell’ex colonia britannica è tutt'altro che sciolto. Gran Bretagna, Canada e Taiwan hanno immediatamente messo in guardia i propri cittadini: chi vi si reca corre il rischio di essere detenuto «arbitrariamente».

 

Il premier britannico Jonson ha ribadito che si tratta di una «chiara e grave rottura» dell'accordo sino-britannico con cui è stata regolata la restituzione della colonia alla Cina nel 1997 e ha annunciato un emendamento della legge sull’immigrazione per garantire a circa tre milioni di hongkonghesi, poco meno della metà dell’intera popolazione, un percorso privilegiato per ottenere la cittadinanza.

 

proteste e arresti a hong kong 1 luglio 2020 9

Il ministro della difesa giapponese Taro Kono ha avvisato pubblicamente che «il tentativo unilaterale di cambiare lo status quo» potrebbe mettere a repentaglio la prossima visita di Stato del presidente Xi Jinping.

 

E dall’altra parte del Pacifico, gli Stati Uniti sono pronti a revocare i privilegi economici che derivano ad Hong Kong dall’essere considerata autonoma da Pechino. Il segretario di Stato Mike Pompeo ha inoltre dichiarato che il suo Paese «non rimarrà pigramente fermo mentre la Cina ingoia Hong Kong con le sue fauci autoritarie». Ma non servirà.

 

proteste e arresti a hong kong 1 luglio 2020 5

Pechino ha scelto la strada del pugno di ferro e sono in molti a credere che quello di oggi è solo l’inizio di un processo che porterà alla completa sinizzazione del Porto profumato. Non è un caso che si parla già di «educazione patriottica» da imporre nelle scuole. Chiunque si stupisca della determinazione del Partito comunista cinese ad affermare la propria autorità, si vada a rivedere una vecchia intervista all'ex presidente Jiang Zemin.

 

proteste e arresti a hong kong 1 luglio 2020 14

Quando una giornalista cerca di fargli ammettere che di fatto il governatore di Hong Kong è direttamente scelto dal Pcc, il leader perde le staffe e si rivolge, in inglese, direttamente a lei: «you’re too young, too simple, sometimes naive».

bandiera coloniale britannica in un centro commerciale di hong kong 1

 

Era il 2000, ma l’atteggiamento della leadership comunista non è cambiato. Chiunque metta in dubbio la sua strategia, sarà guardato dall’alto in basso e considerato, con superiorità, «troppo giovane e sempliciotto. A tratti ingenua».

proteste e arresti a hong kong 1 luglio 2020 12proteste e arresti a hong kong 1 luglio 2020 10proteste e arresti a hong kong 1 luglio 2020 11arresti e scontri a hong kong 2arresti e scontri a hong kong 1bandiera coloniale britannica in un centro commerciale di hong kongarresti e scontri a hong kongmanifestazione a hong kongcommemorazione della strage di piazza tienanmen a hong kong arresticommemorazione della strage di piazza tienanmen a hong kong 5commemorazione della strage di piazza tienanmen a hong kong 4commemorazione della strage di piazza tienanmen a hong kongproteste e arresti a hong kong 1 luglio 2020 4

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?