claudio baglioni antonio ricci - tutti poeti con claudio

CLAUDIO BAGLIONI OTTIENE IL SEQUESTRO DEL LIBRO “TUTTI POETI CON CLAUDIO” CHE NON È PIÙ SCARICABILE DAL SITO DI “STRISCIA LA NOTIZIA”: IL TG SATIRICO HA RACCOLTO I PASSAGGI DI AUTORI FAMOSI AI QUALI BAGLIONI SI È "LIBERAMENTE ISPIRATO", MA PER IL GIP DI MONZA “È DIFFAMAZIONE ACCUSARE L’ARTISTA DI PLAGIO”. ANTONIO RICCI, ENZO IACCHETTI, EZIO GREGGIO E IL MAGO CASANOVA SONO INDAGATI PER DIFFAMAZIONE, MA IL PATRON DEL TG SATIRICO NON CI STA: “NON ABBIAMO OFFESO NESSUNO. NON LO ABBIAMO ACCUSATO DI PLAGIO, MA PIÙ ELEGANTEMENTE DI AMNESIA VERSO LE FONTI…” - VIDEO 

 

1. SEQUESTRATO IL LIBRO DI STRISCIA SU BAGLIONI

G. Gua. Per il “Corriere della Sera”

 

CLAUDIO BAGLIONI

Claudio Baglioni ottiene il sequestro del libro «Tutti poeti con Claudio» che, su ordine del gip del Tribunale di Monza, non è più scaricabile dal sito di Striscia la Notizia per un'inchiesta che vede indagati di diffamazione Antonio Ricci, patron del tg satirico, i comici-presentatori Enzo Iacchetti ed Ezio Greggio e il Mago Casanova, alias Antonio Montanari, accusati di aver «ripetutamente definito», in molti servizi dal 2019, il famoso cantautore «con termini tali da farlo passare come un disonesto, che copia senza neppure dirlo» al pubblico.

 

introduzione di tutti poeti con claudio edizioni zibaglione

«Amnesia, furbate, scopiazzature dimenticate, smemorato, distrattone» sono alcune delle parole usate da Striscia che ledono la reputazione di Baglioni accusandolo di aver copiato «testi di poesie altrui» o «comunque di essersi ispirato» senza informare il pubblico, afferma il gip Gianluca Tenchio che, il 9 maggio, ha disposto il sequestro del libro per evitare «che il reato sia reiterato» accogliendo la richiesta fatta dai legali del cantautore, gli avvocati Gabriele Minniti e Andrea Pietrolucci con una querela per diffamazione. «Quanto sostenuto dagli autori del libro e dal programma tv è in parte non veritiero, in parte frutto di manipolazione».

 

tutti poeti con claudio edizioni zibaglione

In alcuni casi, afferma il giudice, non si può «nemmeno parlare propriamente di plagio», perché le parole segnalate come copiate apparterebbero ad opere di autori come Wilde, Scott Fitzgerald, Garcia Lorca o Cesare Pavese morti da più di 70 anni, passati i quali decadono i diritti d'autore e «l'opera può essere rappresentata e anche rielaborata da chiunque». In altri casi, si tratta di espressioni «di uso talmente comune da fare dubitare che godano del diritto d'autore».

 

Nel libro, secondo il pm Vincenzo Fiorillo, si riporta la parte di un'intervista del 2013 in cui Baglioni affermò che: «Potrebbe esserci un giorno in cui forse ruberò una cosa. Se arriva una frase, ma lo dirò esplicitamente, che è bella, che sta lì, dirò questa mi è arrivata...»; ma non la successiva: «Come forse ho rubato in altre occasioni, come tanti di noi. Alcuni apertamente hanno plagiato, altri si sono ispirati, hanno citato opere che già esistevano». Citazione «parziale e manipolata» che lo fa «passare per uno che copia sistematicamente, senza mai dirlo», scrive il gip.

 

antonio ricci 19

Neppure ci si può appellare al diritto di satira, perché esso «presuppone che il fatto su cui si satireggia sia vero». E allora «non può dirsi che Claudio Baglioni sia un "plagiaro" (perlomeno, non per tutte le citazioni addebitategli), né che egli occulta sistematicamente e fraudolentemente i presunti plagi al pubblico, in parte perché non sempre può dirsi che abbia davvero copiato gli altri, in parte perché ha comunque ammesso talvolta di citare le opere altrui». Criticato pure l'accostamento a Lurch, il personaggio della Famiglia Addams , con una «evidente allusione sarcastica alla circostanza che il cantante si sarebbe rifatto il volto grazie alla chirurgia estetica» che si rivela «un attacco gratuito alla persona, dato il contesto complessivamente diffamatorio».

 

claudio baglioni

Anche l'accusa di aver copiato alcuni sketch per il festival di Sanremo, diretto da Baglioni nel 2018 e nel 2019, sarebbe diffamatoria, perché non ne era lui l'autore. Il libro, dice il gip che lo ha sequestrato sul sito di Striscia , è riconducibile a Ricci (difeso dall'avvocato Salvatore Pino) deus ex machina della trasmissione il quale «nel corso degli anni ha dimostrato, in varie interviste, di avere un'autentica avversione verso Claudio Baglioni». Greggio, Iacchetti e il Mago sono indagati per le affermazioni nelle puntate sotto accusa di Striscia , in cui a fine maggio è stato comunicato che il libro non era più sul sito.

antonio ricci 4

 

2. NON LO OFFENDIAMO DICIAMO SOLO LA VERITÀ FACENDO DELLA SATIRA»

Giuseppe Guastella per il “Corriere della Sera”

 

Antonio Ricci, perché Striscia ce l'ha con Baglioni?

«È lui che ce l'ha con noi. Io, sano ragazzo che negli anni 70 era impregnato di impegno, mi sono trovato canzoni come "Passerotto non andare via..." e "Accoccolati ad ascoltare il mare...", che facevano illanguidire i giovani Gasparri e Sallusti. Ho avuto una reazione democratica. Sono versi osceni (ride), una cacofonia che lede il buon gusto dell'Alto Cantautorato di Qualità italiano (ride ancora, ironico). Questi sono proprio versi suoi, non li ha "pinzati" da nessun altro poeta».

 

Osceni? Un'altra parola?

«Osceni. Se io negli anni 70 avessi detto ad una mia fidanzata "passerotto non andare via", ella mi avrebbe spaccato la faccia». È una canzone degli anni 70. Questione di gusti, che è diverso dall'offendere qualcuno accusando di plagio o di copiare, come dice il gip.

claudio baglioni copia garci lorca da tutti poeti con claudio

«Noi non abbiamo offeso nessuno. Abbiamo raccolto e verificato le segnalazioni di spettatori e fan pentiti. I giudici stabiliranno se siamo nei limiti della satira. Per me si tratta di una manovra intimidatoria di Baglioni nei confronti di una libera trasmissione. È una questione di libertà. Tutto si può toccare, tranne il divino Baglioni? E no! La satira è essenziale nel viver civile. Tutto quello che c'è nel libro è vero. E poi non lo abbiamo accusato di plagio, ma più elegantemente di amnesia verso le fonti».

 

Un pm e un giudice sospettano il contrario.

«Scrive nel 1957 Lec (scrittore polacco, ndr .) "...ci sono zebre che starebbero anche in gabbia pur di passare per dei cavalli bianchi...". Canta nel 1999 Baglioni "...viviamo come zebre e poi, rinchiusi dietro gli steccati, illusi di sembrare dei cavalli bianchi...".

Ma è evidente che non si tratta di un plagio. Baglioni le sue zebre le chiude dentro uno steccato, mica in una gabbia come quel banale di Lec».

 

antonio ricci

Vi siete occupati di lui in decine di trasmissioni. Un po' ripetitivi!

«Il materiale è infinito. Ne avremmo potute fare tante di più. Anche lui è seriale e ripetitivo. Mi ha già denunciato altre due volte senza successo».

 

Lo farete anche con altri?

«Lo abbiamo fatto con Zucchero e su altre cose. Ora mi immagino un grande processo davanti alle telecamere di "Un giorno in pretura" dove Baglioni dirà: "Non sono solo io, hanno "pinzato" anche Tizio, Caio, Sempronio e Ciccio". Sarà uno spettacolo».

 

Non è lui che si dovrà difendere, dovrete farlo voi.

claudio baglioni copia alfred tennyson da tutti poeti con claudio

«Per noi da sempre (ride) le denunce sono medaglie al merito. Il sequestro (serio) è una cosa importante». Lo avete paragonato al Lurch della «Famiglia Addams». «Penso che il giudice non sappia che durante un festival di Sanremo Baglioni si è presentato in scena facendo Lurch (ride). Dovrebbe autodenunciarsi».

 

 A proposito di Sanremo, l'imputazione dice che avete accusato Baglioni di aver copiato alcuni sketch di cui, però, non era l'autore.

«Era il direttore artistico, aveva responsabilità su tutto quello che andava in onda e ha anche interpretato gli sketch. Io sono il direttore di Striscia e quello che va in onda è colpa mia. Il giudice vedrà e giudicherà». Lei è l'autore di Striscia, allora Iacchetti, Greggio e il mago Casanova, pre indagati, sono «vittime» sue? «Certo, li plagio e li minaccio fisicamente (ride)».

 

Non è che prendersela con Baglioni, che ha un enorme seguito, alla fine dei conti serva a portare audience?

claudio baglioni concerto in vaticano

«No. Anzi, porta odio. Alcuni fan di Baglioni, che uno immagina romantici e dediti a "Peace and love", mi augurano la morte tra atroci tormenti. C'è anche chi ha detto che lo criticavamo perché faceva grandi ascolti in Rai. Non è vero, abbiamo continuato a farlo anche quando ha lavorato su Canale 5 con pochi ascolti. A parte del pubblico anche questi pomposi spettacoli sono piaciuti, a me è sembrato di assistere ad una replica di un funerale dei Casamonica. E spero che i Casamonica non mi denuncino».

claudio baglioni 4baglioniantonio ricci 2ANTONIO RICCIbaglioniantonio ricci CLAUDIO BAGLIONIclaudio baglioni 5CLAUDIO BAGLIONIclaudio baglioni 7

Ultimi Dagoreport

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…