migranti climatici

CLIMA INFAME – LO SAPEVATE CHE LE MIGRAZIONI VERSO L’ITALIA DALL'AFRICA SUBSAHARIANA SONO DOVUTE AI CAMBIAMENTI CLIMATICI PER IL 90%? – LA PIU’ GRAVE CRISI DI RIFUGIATI DALLA SECONDA GUERRA MONDIALE E LO STUDIO DEL CNR – IL RUOLO DELL’AGRICOLTURA E LE SOLUZIONI PER CONTENERE I FLUSSI MIGRATORI NEI PROSSIMI ANNI...

Francesca Santolini per www.lastampa.it

 

migranti

Quella che stiamo attraversando è la più grave crisi dei rifugiati dalla seconda guerra mondiale e il nostro paese si trova a dover fronteggiare un flusso migratorio senza precedenti. Nella crisi dei migranti sono cruciali alcuni aspetti: quello giuridico, in base al quale occorre individuare in modo serio ed efficace chi abbia effettivamente diritto all'asilo; quello sociale, dal momento che la crisi migratoria ha posto l'Europa di fronte alla necessità di rafforzare le politiche di integrazione. Ed infine quello climatico.

 

Secondo uno studio della Banca mondiale, gli effetti del cambiamento climatico in atto nelle tre regioni più densamente popolate al mondo provocheranno entro il 2050 migrazioni interne di 143 milioni di persone. Le alluvioni, la siccità e gli altri eventi metereologici estremi hanno portato ad un incremento del 100% del numero di migrazioni forzate. Ma non è tutto. Secondo l’Osce, l’Organizzazione che si occupa di sicurezza e cooperazione in Europa, le variazioni climatiche e il fattore ambientale stanno diventando una minaccia alla sicurezza.

migranti climatici

 

Ci sono aree più esposte a questo fenomeno come l’Asia centrale, dove problemi come la mancanza d’acqua comincia a provocare spostamenti di popolazioni che hanno delle conseguenze sull’economia locale, creano impoverimento e incentivano l’esodo. L’Africa subsahariana occidentale, fortemente dipendente dalle variazioni stagionali delle precipitazioni, e in rapido sviluppo demografico, è un altro hot spot dove i cambiamenti climatici possono amplificare tensioni sociali e debolezze strutturali, destabilizzando società già vulnerabili.

 

migranti climatici 8

Per la prima volta il World Economic Forum, il gotha dell’economia mondiale, riconosce il cambiamento climatico come il rischio più grande del mondo. Secondo il rapporto Global Report, la “mancata mitigazione e il mancato adattamento al cambiamento climatico sono il rischio globale numero uno in termini di impatto, mentre il rischio più probabile è costituito dalle migrazioni involontarie su larga scala, che registrano quest’anno la più forte crescita in termini di impatto e di probabilità”.

 

ciclone mozambico 2

Su questo, anche l’ultimo rapporto dell’Ipcc è stato chiaro, precisando nel summary per decisori politici, che “il cambiamento climatico è destinato ad aumentare le migrazioni delle persone. Popolazioni che mancano di risorse per una migrazione pianificata sono maggiormente esposte ad eventi meteorologici estremi, in particolare nei paesi in via di sviluppo a basso reddito. I cambiamenti climatici possono indirettamente aumentare i rischi di conflitti violenti amplificando i ben documentati driver di questi conflitti, come la povertà e gli shock economici”. A confermare il ruolo primario delle variazioni climatiche nell’influenza dei flussi migratori, anche dalla fascia africana del Sahel all’Italia, è un recente studio pubblicato sulla rivista internazionale Environmental Research Communications dall’Istituto sull’inquinamento atmosferico del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Iia). 

 

ciclone mozambico 1

Secondo lo studio, gran parte del flusso migratorio verso l'Italia dipende da fenomeni ambientali, in particolare dal cambiamento climatico, e dimostra come le variazioni meteo climatiche rappresentino uno dei driver principali per gli spostamenti di massa. I ricercatori per l'analisi si sono concentrati sul periodo che va dal 1995 al 2009, in modo da escludere le primavere arabe e la crisi siriana, conflitti che hanno pesato sulle migrazioni. Escludendo questi fenomeni, il rapporto è stato così in grado di mettere in evidenza solo la dipendenza che lega fattori climatici e flussi migratori.

 

Lo studio è stato svolto da Antonello Pasini, ricercatore del Cnr-Iia e Stefano Amendola, dottorando in fisica dell'Università di Roma Tre. Secondo lo studio l’influenza dei cambiamenti climatici sulle migrazioni dalla fascia africana del Sahel all’Italia, rappresenta circa il 90% degli ingressi sul nostro territorio dalla rotta mediterranea. In questo contesto, l’agricoltura è fortemente collegata alla situazione climatica, e trasforma il fenomeno migratorio in una vera e propria lotta per la sopravvivenza. Raccolti sempre più poveri, siccità e ondate di calore mettono infatti a dura prova il sistema agricolo delle zone interessate, facendo abbassare drasticamente l'offerta di cibo proveniente dai territori.

migranti climatici 7

 

Secondo la ricerca, inoltre, il riscaldamento globale spinge i paesi africani vicino alla "soglia termica": la quota temperatura massima sopportabile per l'organismo umano e animale. Come fermare questi flussi migratori? Lo studio sostiene che innanzitutto sia necessario permettere agli abitanti della fascia africana del Sahel di poter continuare a svolgere attività agricola. Per questo occorre contrastare la desertificazione e prevedere politiche per il recupero dei terreni degradati. Tuttavia accanto a una seria strategia di adattamento al cambiamento climatico, è necessario implementare misure di mitigazione: prima fra tutte il rapido passaggio dalle fonti fossili alle energie rinnovabili. L’unica strada da percorrere per sperare di contenere il flusso migratorio dei prossimi anni. 

 

 

migrazioni cambiamenti climaticicambiamenti climaticimigranti 3

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA, NONCHÉ SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?

giorgia meloni volodymyr zelensky viktor orban vladimir putin antonio costa

DAGOREPORT – IL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO INIZIERÀ IL 18 DICEMBRE, MA NON SI SA QUANDO FINIRÀ, NÉ COME: IN BALLO C'E' IL FUTURO DELL'UNIONE - DA TRUMP ALL'UCRAINA, I 27 LEADER DOVRANNO PRENDERE DECISIONI CRUCIALI E NON PIU' PROCASTINABILI, PENA LA TOTALE IRRILEVANZA NELLA GEOGRAFIA MONDIALE - E QUI VIENE IL BELLO: CHI SI METTERA' DI TRAVERSO PONENDO IL DIRITTO DI VETO E MANDANDO ALL'ARIA TUTTO? ORBAN FARÀ IL SOLITO GUASTAFESTE FILO PUTIN? E GIORGIA MELONI, CHE HA FATTO ORMAI LA SUA DEFINITIVA SCELTA TRUMPIANA, PRESSATA DAL SUO VICE PREMIER SALVINI CHE HA GIÀ CONSEGNATO L'UCRAINA ALLA RUSSIA, RIUSCIRÀ A CONTINUARE A TENERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE? AH, SAPERLO....