condizionatore aria condizionata

COME CI HA CONDIZIONATO L’ARIA CONDIZIONATA – IL PRIMO “ANTENATO” DI TUTTI I CONDIZIONATORI FU INVENTATO NEL 1844 IN FLORIDA PER COMBATTERE LA MALARIA, DANDO ALL’INDUSTRIA DEI CLIMATIZZATORI, MA I PRIMI PROTOTIPI SI INCEPPAVANO E UTILIZZAVANO GAS NOCIVI – ALL’INIZIO L’ARIA CONDIZIONATA ERA UN LUSSO RISERVATO AI PIÙ RICCHI E LA VERA SVOLTA ARRIVÒ NEGLI ANNI ’30, QUANDO VENNERO UTILIZZATI NEI CINEMA PER ATTIRARE PIÙ SPETTATORI – MA C’È UN PARADOSSO: I CLIMATIZZATORI USATI PER COMBATTERE IL CALDO STANNO CAUSANDO L’INNALZAMENTO DELLE TEMPERATURE…

Giuliano Aluffi per “il Venerdì di Repubblica”

 

aria condizionata

Per abbassare a temperatura nelle nostre case abbiamo causato il riscaldamento globale. È questa la tesi di After Cooling: on Freon, Global Warming and the Terrible Cost of Comfort del saggista americano Eric Dean Wilson (Simon & Schuster), una storia dell'aria condizionata e di come abbia cambiato i costumi, la società e purtroppo anche l'atmosfera. È una storia che inizia nel 1840, nella paludosa e soffocante Florida, con il medico John Gorrie alle prese con la lotta alla malaria. 

 

Gorrie ARIA CONDIZIONATA

"A quel tempo non si conosceva il ruolo delle zanzare come vettori della malattia: si seguiva la teoria dei miasmi, secondo cui la responsabile delle febbri era appunto la mal aria calda e umida" spiega Wilson. "Per ciò Gorrie iniziò a sperimentare sistemi per raffreddarla. A ispirarlo fu un'idea concepita pochi anni prima dai fisici: che la rapida espansione con cui i gas condensati passano dallo stato liquido a quello di vapore fosse un'ottima sorgente di freddo. 

 

Così nel 1844 Gorrie costruì l'antenato di tutti i condizionatori". La macchina risucchiava aria e la comprimeva con un pistone che la spingeva in un labirinto di tubi contenuti in una tanica di salamoia. All'interno di questi tubi l'aria, espandendosi, si raffreddava. Il risultato? La temperatura dell'acqua salata si abbassava rapidamente, raffreddando l'aria circostante. "Un giorno la macchina si inceppò. 

 

aria condizionata 3

I tubi si erano intasati di ghiaccio. Fu allora che Gorrie decise di convogliare il liquido refrigerante in stampi di ferro riempiti d'acqua che si trasformava in blocchi di ghiaccio" prosegue Wilson. "Il procedimento gli valse il titolo di "padre della macchina del ghiaccio", ma in realtà fu anche il nonno dell'aria condizionata". Gorrie però non ebbe fortuna, perché la stampa gettò discredito sulla sua invenzione. Una manovra probabilmente orchestrata da Frederic Tudor, il re del ghiaccio, che lo raccoglieva negli stagni gelati del Nord America per poi spedirlo a Sud, ma anche in India.

 

ARIA CONDIZIONATA WILLIS CARRIER

La stufa fredda

Andò meglio, ma solo dal punto di vista dei media, a Willis Moore, il capo del servizio meteorologico degli Stati Uniti che, nel 1902 presentò il "Nevo", ribattezzato "stufa fredda" dal New York Times. Si trattava di un goffo cilindro di ferro zincato alto 2,4 metri con un'apertura in cima per l'ingresso di aria calda e un ventilatore in fondo, per farla uscire fredda. Ma la macchina non si dimostrò efficace. 

 

ARIA CONDIZIONATA

Aveva due grossi problemi: la quantità di ghiaccio necessaria per il suo funzionamento (110 chili al giorno), e il prezzo (che oscillava tra i 1.700 e 7.000 dollari di oggi, in base alle dimensioni). "Il salto di qualità arrivò con Willis Haviland Carrier, ingegnere meccanico assunto nel 1901 dalla Buffalo Forge Company, azienda che produceva sistemi di ventilazione" racconta Wilson. Nel 1902 ebbe l'incarico che cambiò non solo la sua vita ma anche la storia della climatizzazione. 

 

La rinomata stamperia Sackett-Wilhelms, in vista dell'estate, doveva attrezzarsi per evitare che il caldo compromettesse il procedimento di stampa a colori. Questo richiedeva che uno stesso foglio passasse più volte nelle rotative (una per ogni colore) e i piccoli disallineamenti causati dall'umidità che gonfiava la carta trasformavano le pagine in un blob indistinto di colori. 

ARIA CONDIZIONATA

 

Un inconveniente che nelle due estati precedenti era costato tonnellate di carta. La stamperia chiese aiuto a Carrier, che si affidò "a un ventilatore industriale capace di soffiare aria su delle serpentine riempite di acqua fredda. L'umidità in eccesso si condensava sulle serpentine, e l'aria diventava più secca e più fresca".

 

Un'idea dalla nebbia

Un'idea ancora migliore Carrier la concepì mentre aspettava un treno durante una giornata nebbiosa. Osservando la condensa sui finestrini, intuì che la nebbia poteva essere usata, paradossalmente, per rendere l'aria più secca. Far passare un flusso d'aria attraverso una "nebbia artificiale" - ottenuta spruzzando goccioline d'acqua fredda - poteva liberarlo dalla sua umidità, che si condensava sulle goccioline. 

ARIA CONDIZIONATA

 

Con una nebbia calda, invece, si poteva ottenere l'effetto opposto e umidificare l'aria. Due anni dopo, nel 1904, Carrier brevettò il sistema come "Apparato per trattare l'aria". Il termine "aria condizionata" venne invece usato per la prima volta da Stuart Cramer, ingegnere americano costruttore di sistemi per aumentare l'umidità nelle filande, in un discorso del 1906.

 

Allora la gente comune non sentiva il bisogno di avere in casa condizionatori, che potevano essere al massimo un lusso per milionari. Nel 1914 il primo impianto domestico della storia, realizzato da Carrier, entrò nella sfarzosa villa di Minneapolis del magnate Charles G. Gates. Già negli anni Venti invece lo stesso Carrier creò il più spartano "mobile atmosferico": "Un gigantesco guardaroba rivestito in legno che aveva bisogno di una seconda stanza in cui scaricare l'aria calda".

aria condizionata

 

 Sono le prove generali che porteranno Carrier a realizzare, di lì a qualche anno, un impero sui condizionatori per uso domestico. Gli anni Venti e Trenta sono dedicati alla progettazione per impianti destinati a piccoli spazi. Ma resta il problema  del fluido refrigerante. "Quelli sul mercato erano o troppo costosi, o corrosivi, o velenosi o esplosivi. E a volte tutte queste cose insieme" sottolinea Wilson. "Questo poneva grossi limiti". 

 

aria condizionata 7

Il problema viene risolto nel 1929 da Thomas Midgley. "Tavola periodica degli elementi alla mano, Midgley notò che tutti i refrigeranti usati fino ad allora contenevano una certa combinazione di atomi. E capì che il composto ideale, se esistente, doveva contenere fluoro, che purtroppo è corrosivo per i metalli e tossico. 

 

Sapendo però che le proprietà degli atomi cambiano quando li si lega ad altri atomi, Midgley sintetizzò un composto chiamato diclorodifluorometano (o R-12), prototipo dei clorofluorocarburi (CFC). Aveva tutte le caratteristiche del refrigerante perfetto. Lo sperimentò così su un topolino, che sopravvisse. E lui stesso si prestò poi a dimostrazioni pubbliche sull'innocuità del composto inalandolo. È il battesimo di quello che l'azienda chimica DuPont avrebbe chiamato freon.

aria condizionata 4

 

Igloo e orsi polari al cinema

Il freon cambia la storia dell'aria condizionata. Cui, negli anni Trenta, arriva un aiuto anche da Hollywood. D'estate i cinema sono carnai dove l'aria ristagna e diventano le prime sale a dotarsi di impianti, pubblicizzati con cartelli pieni di igloo e orsi polari. La proiezione del film sembra quasi passare in secondo piano. L'importante è stare al fresco. 

 

aria condizionata 12

I gestori sparano aria fredda a più non posso sugli spettatori. "Un sollievo per dieci minuti, prima di diventare un supplizio". Ma l'idea del fresco a comando fa breccia: nel 1960 il 13 per cento degli americani ha aria condizionata in almeno una stanza (il 57 per cento nel 1980).  Le cose cambiano dal 1973, quando Mario Molina e Sherwood Rowland dell'Università della California, scoprono l'effetto dei CFC sull'atmosfera: la distruzione dell'ozono, gas prezioso per limitare la quantità di radiazioni ultraviolette che colpiscono la Terra.

 

aria condizionata 10

 Nel 1985 tre scienziati del British Antarctic Survey rilevano, nell'atmosfera sopra l'Antartide, un enorme buco nello strato d'ozono. "Midgley con il suo freon è stato, a sua insaputa, l'uomo che avuto l'impatto più devastante sull'atmosfera" commenta Wilson. Nel 1987, con il Protocollo di Montreal, si stabilisce di terminare la produzione di CFC.

 

Oggi si usano fluidi refrigeranti più amici dell'ambiente, come l'R-410, che dal 2025 verrà sostituito dal l'ancora più "verde" R32. E forse l'aria condizionata ci darà meno sudori freddi per il nostro futuro.

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."