la morte di david rossi mps -6

IL CONTROCANTO (DEBOLE) SULLA MORTE DI DAVID ROSSI - IL LIBRO DI RAFFAELE ASCHERI "CRONACA DI UN SUICIDIO (ANNUNCIATO)" SOSTIENE LA TESI DEL SUICIDIO - NEL LIBRO VIENE RIPORTATO IL COLLOQUIO DI CIRCA DUE ORE (AVVENUTO IL GIORNO STESSO DEL SUICIDIO) TRA ROSSI E LA COACH MANAGERIALE DEL MONTE CHE POI TESTIMONIERÀ AI MAGISTRATI IL SUO STATO D'ANIMO E CHE NELLA NARRAZIONE MEDIATICA NON È MAI STATA SENTITA - ASCHERI RICORDA ANCHE I RAPPORTI DI RECIPROCA ANTIPATIA CHE CORREVANO TRA LUI E DAVID ROSSI…

C. Con. per "la Verità"

 

RAFFAELE ASCHERI

Ha ragione Guido Piovene quando scrive che Siena è una città misteriosa perché è fatta a chiocciola - e piazza del Campo a forma di conchiglia - con le vie attorcigliate. Infilando una strada si ha l'impressione di costeggiarne un'altra senza vederla. Ogni via ha un doppio fondo, un segreto, e quasi un retroscena che l'accompagna. Così è sempre stato anche nella banca di Siena, il Monte dei Paschi. E questo diventa un problema se del Monte o della Fondazione devi scrivere da cronista finanziario. Avere una fonte senese significa doversi intrufolare nelle chiocciole, nei ghirigori locali, imparare una nuova lingua dove bianco a volte può voler dire nero.

 

autopsia david rossi il segno dell orologio

Capire che a volte conta più il non detto, il sottinteso da decifrare. Devi essere pronto a tutto, anche a perderti. Sarà che a Siena ovunque ti giri c'è sempre un muro e a volte temi di non uscirne più. Quando la cronaca da finanziaria diventa nera e giudiziaria, però, quei muri rischiano di diventare specchi. Che possono riflettere la realtà o la narrazione che le viene costruita attorno. Il libro di Raffaele Ascheri - Cronaca di un suicidio (annunciato) edito da Cantagalli - parte appunto dalla «cronaca» del suicidio di David Rossi, il responsabile della comunicazione del Monte dei Paschi di Siena precipitato dalla finestra del suo ufficio a Rocca Salimbeni.

 

DAVID ROSSI

Smontando, pezzo per pezzo con documenti alla mano, la narrazione degli ultimi anni. La domanda chiave del libro di Ascheri è: il 6 marzo del 2013 Davide Rossi è stato ucciso o si è suicidato? La magistratura con ben tre giudici terzi si è pronunciata in modo chiaro: si tratta di un suicidio avvenuto nel momento in cui l'autorità giudiziaria accese un faro su chi aveva gestito Mps insieme all'ex presidente Giuseppe Mussari e l'ex dg Antonio Vigni coinvolti nell'inchiesta Antonveneta.

SIMULAZIONE MORTE DAVID ROSSI

 

Nel frattempo, però, il caso è diventato un «giallo» che ha tenuto banco per anni sui media nazionali e nel marzo scorso è stata addirittura istituita una commissione parlamentare d'inchiesta. Legittimamente, sia chiaro. Ma raccontando sempre i contorni più noir e misteriosi della vicenda, e più intriganti dal punto di vista dell'audience. Ascheri però vuol dimostrare, con documenti inediti, non solo che David Rossi ha deciso di togliersi la vita in uno dei momenti più difficili della sua esistenza.

 

Ma anche che l'ipotesi omicidiaria è stata spettacolarizzata spargendo anche fango (con la tesi dei fantomatici «festini») sulla magistratura senese nonché su tante altre persone che, con il suicidio del povero Rossi, niente ci entravano. Secondo Ascheri il caso Rossi - per volontà della famiglia e di alcuni giornalisti - è divenuto un evento di portata nazionale, financo con riverberi internazionali.

 

IL CADAVERE DI DAVID ROSSI

Il problema è che la narrazione portata avanti in questi anni ha oscurato molte parti della documentazione, come lo stato psicologico che aveva Rossi in quei giorni dopo le perquisizioni subite (non in veste di indagato) in casa e in ufficio. Ascheri fa parlare le carte, rispolvera verbali di testimonianze curiosamente sottovalutate o messe da parte da altri.

 

Nel libro viene riportato, ad esempio, il colloquio di circa due ore (avvenuto il giorno stesso del suicidio) tra Rossi e la coach manageriale del Monte che poi testimonierà ai magistrati il suo stato d'animo e che nella narrazione mediatica non è mai stata sentita. Raffaele Ascheri ha già scritto tre libri - La casta di Siena; Le mani sulla città; Mussari Giuseppe: una biografia non autorizzata - e da anni ha un suo blog chiamato l'Eretico. Materiale preziosissimo per capire come girava il mondo nelle contrade (anzi il «groviglio armonioso») quando ancora la Fondazione Mps e la banca da essa al tempo controllata erano chiamati la Mucchina e la Muccona perché dalle loro mammelle per decenni hanno mangiato in tanti.

DAVID ROSSI

 

E utili ancora oggi come lente per leggere le vicende politiche senesi. L'Eretico Ascheri, insieme ad altri blogger locali, sono stati gli unici a denunciare le relazioni pericolose che stavano soffocando la città, dall'università alle squadre di calcio e di basket passando ovviamente per il Monte e la sua Fondazione. A caro prezzo, e non solo in termini di querele ricevute (e altre, forse, arriveranno).

 

Lo racconta lo sesso Ascheri ricordando anche i rapporti di reciproca antipatia che correvano tra lui e il Rossi ma anche guardandone la figura con sincero senso di pietas. Alla fine del libro l'autore verga un lungo post scriptum, un contributo alla critica di sé stesso. Ma che si conclude così: «I mulini a vento - ci permettiamo di dire - forse lo stesso David Rossi sarebbe il primo a non volere che venissero rincorsi».

LA FINESTRA DA CUI E CADUTO DAVID ROSSI la morte di david rossi mps 8la morte di david rossi mps 13LA FINESTRA DA CUI E CADUTO DAVID ROSSIla morte di david rossi mps 4LE LETTERE DI ADDIO DI DAVID ROSSI

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."