caduta impero romano

COSA PORTÒ ALLA CADUTA DELL’IMPERO ROMANO 1500 ANNI FA? - A LUNGO SI È CREDUTO CHE UNA PESTILENZA O UN CAMBIAMENTO CLIMATICO AVESSERO CREATO UNO SCONVOLGIMENTO A METÀ DEL VI SECOLO – SECONDO DUE RICERCATORI DI OXFORD A CAUSARE IL TRACOLLO FU “AVER SOTTOVALUTATO L’AVVERSARIO PERSIANO CHE CONQUISTÒ I TERRITORI E LE ROTTE COMMERCIALI CHE ERANO SOTTO IL DOMINIO DELL'IMPERO ROMANO D'ORIENTE: L’ECONOMIA SUBÌ UN PESANTE ARRESTO, SPAZZANDO VIA QUELLA CHE UN TEMPO ERA LA PIU' POTENTE CIVILTA' DELL'OCCIDENTE…”

Dagotraduzione da www.dailymail.co.uk

 

persiani vs romani

Gli scienziati hanno scoperto un evento che portò al crollo dell'Impero Romano 1.500 anni fa.

 

Secondo la nuova scoperta di due scienziati di Oxford e dell’Università di Varsavia, i romani avevano preso male le misure dei loro avversari persiani, il che causò la loro spirale discendente, lasciandoli indeboliti e consentendo all'Islam di affermarsi, spazzando via quella che un tempo era una potente civiltà.

 

caduta impero romano 8

I romani e i persiani furono in guerra dal 54 a.C. al 628 per il controllo dei territori, ma i Persiani conquistarono le rotte commerciali romane che poi si rivelarono fondamentali per la loro vittoria. Senza accesso al commercio, l'economia crollò rapidamente e costrinse la popolazione dell'Impero romano a fuggire in altre regioni, come Costantinopoli.

 

Il team ha analizzato relitti in tutto il Mediterraneo, provenienti da diversi siti, come Marsiglia, Napoli, Cartagine, la Spagna orientale e Alessandria, per comprendere meglio le cause della caduta.

caduta impero romano 6

 

Hanno individuato che le navi romane, che nel periodo di massimo splendore erano ormeggiate a centinaia lungo le coste, iniziarono a scomparire e si ridussero a poche decine nella seconda metà del VII secolo.

 

«Le informazioni ci hanno portato a concludere che l'Impero romano iniziò il suo declino dopo un’interruzione del commercio e alcuni fallimenti militari» hanno detto al DailyMail.com gli autori dello studio, Lev Cosijns dell'Università di Oxford e Haggai Olshanetsky dell'Università di Varsavia.

 

la guerra romano-persiana del 602-628

Precedenti ricerche avevano ipotizzato che una pestilenza avesse decimato l'Impero Romano nel 543 d.C. o che un cambiamento climatico avesse portato un enorme sconvolgimento a metà del VI secolo. Ma il nuovo studio ha messo in evidenza che la civiltà era all'apice della sua potenza, della sua produzione economica e della sua popolazione.

 

«Quindi, pare che il 536 d.C. non sia stato l'anno peggiore in cui vivere - ha affermato Cosijns - Almeno, non per la maggior parte delle persone in quel periodo. Fu un periodo terribile per le persone che vivevano in Scandinavia, ma per le persone che vivevano nell'Impero romano d'Oriente gli effetti furono limitati e quindi la vita continuò come al solito». 

caduta impero romano 4

 

I ricercatori hanno iniziato la loro indagine datando le ceramiche rinvenute nei siti archeologici. Hanno scoperto più di 16.000 pezzi di ceramica rinvenuti a Nessana, una città situata nel deserto del Negev sud-occidentale in Israele, vicino al confine con l'Egitto.

 

La ceramica venne commerciata dall'Impero Romano tra la fine del VI e l'inizio del VII secolo, a conferma che la civiltà era ancora fiorente. 

caduta impero romano 7

 

I ricercatori hanno affermato che durante il II secolo d.C. il numero di naufragi di navi romane rimase costante: tra 200 e 300 ogni 50 anni. «Poi, verso la fine del V secolo, si è verificato un brusco calo, di quasi il cinquanta per cento, nel numero dei naufragi"

 

"La ragione di una riduzione così drastica fu molto probabilmente la caduta dell'Impero romano d'Occidente alla fine del V secolo. La caduta dell'Occidente simboleggiava anche il declino della città di Roma e di altre città commerciali occidentali e dei loro dintorni, nonché la conseguente riduzione della popolazione''. 

 

caduta impero romano 3

«Questo declino fu molto probabilmente il risultato della guerra persiana e della successiva conquista islamica, che privò Costantinopoli della maggior parte dei territori che in precedenza erano sotto il dominio dell'Impero Romano d'Oriente» hanno affermato i ricercatori. 

 

L'impero romano e quello persiano combatterono per controllare territori e ampliare la loro influenza in Armenia, Mesopotamia e Siria settentrionale. Questi territori erano strategicamente importanti perché garantivano una maggiore protezione dei confini e l'accesso a rotte commerciali vitali. 

 

caduta impero romano 2

L'Impero romano d’Oriente vinse la guerra sotto la guida dell'imperatore Eraclio, che lanciò un contrattacco in profondità nel territorio persiano, cogliendo di sorpresa l'esercito e costringendolo a una battaglia decisiva nei pressi delle rovine di Ninive. Ma l'interruzione della rotta commerciale indebolì lentamente l'Impero Romano, determinandone la caduta

caduta impero romano 9

caduta impero romano 5

caduta impero romano 10caduta impero romano 1caduta impero romano 11

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…