vittorio feltri natale

CRONACHE ANNOIATE DI NATALE BY VITTORIO “GRINCH” FELTRI: “OGNI ANNO MI TOCCA QUESTA TORTURA E MALEDICO L'ENFASI CON CUI VIENE CELEBRATO: GLI ADDOBBI, GLI AUGURI SERIALI CHE AFFOLLANO IL CELLULARE, I PACCHI DONO CHE CONTENGONO SPESSO COSE BUONE MA CHE TI ALLETTANO NEPPURE UN POCO” - “MEGLIO IL 2 NOVEMBRE, I MORTI ALMENO HANNO LA VIRTÙ DI TACERE, E LI RICORDI, SE LI RICORDI, IN UN SILENZIO, APPUNTO, TOMBALE. INVIDIO IL MIO GATTO CHE DORME IN SALOTTO”

 

 

Vittorio Feltri per “Libero quotidiano”

 

VITTORIO FELTRI

E anche questo Natale - per fortuna - è passato senza troppi guai, sebbene per noi della carta stampata due giorni di completa inattività costituiscano un problema esistenziale. Saltare dalle giornate trascorse in redazione a 48 ore vissute in famiglia è traumatico. Non perché mogli e figli e parenti vari ti riempiono la casa sottraendola al tuo imperio, il problema è un altro: il tempo scorre lento, l'unica cosa che puoi compiere è leggere, ma dopo venti pagine sei cotto.

 

cenone natale

Non ti rimane che sonnecchiare. Quando ti risvegli, ti illudi che siano volate tre ore, invece no: soltanto 60 minuti lordi. L'orologio indica che sono le 16. Mancano quattro ore al banchetto serale, quello tradizionale con i congiunti che arrivano alla spicciolata e hanno il vizio insopportabile di portare con sé panettoni e bottiglie di spumante di cui non te ne importa nulla. Pazienza. Per ingannare l'attesa accendi il televisore nella speranza di evadere un po'. Pia illusione.

 

cenone natale

I programmi durante le sacre feste in corso hanno l'età di Totò, li hai visti mille volte e li conosci a memoria. Vorresti che il piccolo schermo ti offrisse qualcosa di eccitante, invece ti propone un film western del 1948 in cui gli americani ammazzano a pistolettate centinaia di indiani, di cui sono tifoso.

 

Non c'è verso non dico di divertirsi, però neppure di distrarsi. Mi viene voglia di andare a fare quattro passi per Milano. Infilo il cappotto ed esco con il pretesto di acquistare le sigarette. E magari di bere un caffè. Col cavolo. I tabaccai sono chiusi e i bar altrettanto. Escursione inutile, improduttiva.

 

IL GRINCH

Perfino il traffico automobilistico è quasi completamente sospeso. Incontro una vecchietta che tiene al guinzaglio un cagnolino e mi chino per accarezzarlo. Scambio quattro chiacchiere insensate con la canuta e mi avvio verso il mio dannato domicilio. Sono le 17.15 e sono sul punto di esplodere.

 

Ogni anno mi tocca questa tortura e maledico l'enfasi con cui viene celebrato il Natale: gli addobbi, gli auguri seriali che affollano il cellulare, i pacchi dono che contengono spesso cose buone ma che ti allettano neppure un poco. Va bene, sostengono che sia nato Gesù, tuttavia è la solita storia da millenni, e nessuno mi spiega come si faccia a sapere la data dello storico evento considerato che all'epoca non c'era nemmeno il calendario gregoriano. Mistero. Ma chissenefrega.

cenone natale

 

L'importante è che giungano in fretta le 20, così prenderemo tutti posto a tavola senza appetito e fingeremo di apprezzare il cappone cucinato dalla mia consorte, la quale si è sfiancata - poveraccia - ai fornelli per celebrare questo noiosissimo giorno. Meglio il 2 novembre, i morti almeno hanno la virtù di tacere, e li ricordi, se li ricordi, in un silenzio, appunto, tombale.

vittorio feltri 2

 

Proseguiamo, ed eccoci tutti a tavola, siamo una decina di commensali perla quasi totalità euforici, le conversazioni si incrociano, discussioni tediose, risate cacofoniche, brindisi sgangherati, tintinnio di bicchieri. La cena procede di pari passo con la mia rottura di scatole che tuttavia non manifesto per cortesia.

 

Tra una portata e l'altra scivolano minuti e minuti che diventano ore, e finalmente irrompe il panettone tra applausi e risatine. Io sono inappetente e ho quasi fatto fuori un pacchetto di sigarette consolatrici. Nel mio mutismo rammento tutti gli articoli di giornale in cui si specificava a chiare lettere che l'importante era salvare il Natale come se questo fosse decisivo per le sorti dell'umanità. Purtroppo l'abbiamo salvato e adesso, nonostante sia notte, sono ancora qui seduto a sbuffare. Invidio il mio gatto che dorme in salotto.

champagne copiaIL GRINCHabbuffata a natale 4cenone natale

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?