stupro violenza sessuale

DACCI OGGI IL NOSTRO BRANCO QUOTIDIANO – DUE CUGINE DI 13 ANNI SONO STATE VIOLENTATE DA UN GRUPPO DI ADOLESCENTI AL PARCO VERDE DI CAIVANO, IN PROVINCIA DI NAPOLI – LE RAGAZZINE SAREBBERO STATE PORTATE IN UN CAPANNONE ABBANDONATO NELLA ZONA: IL BRANCO CHE LE HA ABUSATE SAREBBE COMPOSTO DA SEI RAGAZZI, TUTTI COETANEI DELLE VITTIME, TRANNE UNO, MAGGIORENNE. I FATTI RISALGONO A LUGLIO, MA LE INDAGINI SONO PARTITE SOLTANTO ORA…

Estratto dell'articolo di Maria Chiara Aulisio per "il Mattino"

 

VIOLENZA SESSUALE DI GRUPPO

Violentate più volte da una banda di ragazzini in un capannone abbandonato a pochi metri dal degrado del parco Verde di Caivano: più di seimila abitanti, nessun servizio, dodici piazze di spaccio, una sola scuola e i bambini che giocano cercando di scansare le siringhe usate dai tossicodipendenti.

 

Abusate senza pietà da un branco di adolescenti come loro. Francesca e Margherita, due nomi scelti a caso, sono cugine, hanno poco più di tredici anni, la stessa età di chi le ha rese vittime di uno stupro di gruppo. Tutti adolescenti tranne uno, un giovane di 19 anni, rinchiuso nel carcere di Poggioreale dopo la denuncia delle famiglie ai carabinieri della compagnia di Caivano.

 

parco verde di caivano

[...]  La violenza subita da Francesca e Margherita [...] risale alla prima settimana di luglio quando, una sera, intorno alle 19, le bambine vengono attirate con l'inganno in un capannone fino a qualche mese fa utilizzato dai clan per vendere droga ma poi abbandonato anche dagli spacciatori.

 

«Le hanno convinte a seguirli con la scusa che lì avrebbero potuto giocare senza essere disturbati - racconta l'avvocato Pisani - purtroppo il "gioco" si è trasformato ben presto in tragedia. Quanti erano? Almeno sei, forse anche di più dal racconto delle vittime: gli inquirenti sono ancora al lavoro per accertare fatti e dinamiche, temo che possano venire fuori altri orrori».

 

«Al momento sono stati sequestrati tutti i telefoni cellulari, poi - aggiunge l'avvocato Esposito esperta nella tutela dei minori - bisognerà capire quali provvedimenti saranno adottati soprattutto in base all'età dei ragazzi, qualcuno potrebbe avere anche meno di quattordici anni».

 

VIOLENZA SESSUALE DI GRUPPO

La denuncia da parte delle famiglie delle due giovanissime vittime risale ai primi giorni di agosto quando [...] il fratello più grande di Margherita viene a sapere che cosa hanno fatto alla sorella e a sua cugina. A quel punto per i genitori di entrambe non è difficile ottenere la conferma delle violenze subite: le ragazzine - come hanno poi raccontato anche agli assistenti sociali - non vedevano l'ora di liberarsi del peso che si portavano dentro da giorni.

 

parco verde di caivano

«Probabilmente non avrebbero mai rivelato niente, temevano la reazione della banda, teppisti della zona - aggiunge l'avvocato Angelo Pisani - per fortuna qualcuno ha rotto il patto di omertà che regna tra chi vive al parco Verde di Caivano e ha deciso di parlare. E speriamo che stavolta serva a qualcosa».

 

Le ragazzine sono state visitate prima all'ospedale Santobono e poi al Cardarelli, ai medici hanno confermato il drammatico racconto di quelle ore di abusi e violenze. Non solo. Nel verbale redatto dagli specialisti dopo aver interrogato Margherita si legge che "circa due o tre mesi fa, la ragazza non ricorda esattamente la data, un ragazzo di diciannove anni a lei noto la conduceva in una casa abbandonata in un parco e, dopo averla minacciata, la obbligava ad abbassarsi i pantaloni e lo slip...... e la costringeva ad avere un rapporto contro la sua volontà".

CAIVANO - PARCO VERDE

 

Nella nota della Procura presso il Tribunale per i minorenni si legge inoltre che le ragazze "erano e sono esposte nell'ambiente familiare a grave pregiudizio e pericolo per l'incolumità psico-fisica. Emerge dagli atti che sono state vittime di gravi abusi sessuali da parte di un gruppo di coetanei".

 

Da qui la necessità di allontanarle dal parco Verde, terra di grande povertà, tra degrado e abbandono, dove manca perfino l'illuminazione, le case cadono a pezzi, i servizi non esistono e l'unica cosa che si trova sempre e in abbondanza è la droga: il parco Verde è ormai diventato la piazza di spaccio più grande d'Europa. [...]

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”