mario draghi

DAGOREPORT - SI RACCONTA DI UN MARIO DRAGHI FURIOSO NEGLI INCONTRI PRELIMINARI ALLA CABINA DI REGIA SULL'EMERGENZA COVID. DOPO LE SPORTELLATE TRA SALVINI E SPERANZA, GRILLINI E LEGHISTI, APERTURISTI E RIGORISTI, MARIOPIO HA PRESO PER LE ORECCHIE I LEADERINI DELLA MAGGIORANZA: "MI CHIEDETE DI RESTARE A PALAZZO CHIGI MA COME POSSO ANDARE AVANTI SE È IMPOSSIBILE DARE UN INDIRIZZO POLITICO SULLA GESTIONE DELL'EMERGENZA? LITIGATE SU TUTTO" - ORMAI E' CHIARO: PER TENERE DRAGHI AL GOVERNO SERVE UN ACCORDO SCRITTO DI MAGGIORANZA PER GESTIRE PANDEMIA E PNRR FINO A FINE LEGISLATURA…

draghi

Dagoreport

Si racconta di un Mario Draghi furioso stamane negli incontri preliminari alla cabina di regia sull'emergenza Covid. Dopo le ennesime sportellate tra Salvini e Speranza, grillini e leghisti, aperturisti e rigoristi, Mariopio stava per mettere mano alla fondina.

 

Ha preso per le orecchie i leaderini della maggioranza traballante che sostiene il suo governo e li ha strigliati: "Mi chiedete di restare a palazzo Chigi ma come posso andare avanti se non è possibile dare un indirizzo politico al governo sulla gestione dell'emergenza? Litigate su tutto, quando servirebbe un'unica direzione. Abbiamo bisogno di fare sintesi per l'emergenza pandemica e il Pnrr ma ogni ora, in Consiglio dei ministri o altrove, vi mettete a litigare".

draghi brunetta

 

La frustrazione di Draghi, che da mesi assiste al wrestling permanente tra i suoi stessi ministri, è rivolta anche ai cosiddetti "filo-draghiani" alla Giorgetti che, proprio nei momenti di difficoltà, invece di gettare acqua sul fuoco, si allineano ai diktat del partito alimentando tensioni e confusione, come sull'obbligo vaccinale per gli over 60.

 

mario draghi giuliano amato

Mariopio, che a causa delle beghe da pollaio nel governo si è fatto intontire dalle sirene del Quirinale, sa che l'Unione europea e i mercati lo vogliono alla guida del governo. Da uomo del "Sistema", conosce i meccanismi e il valore della fiducia nei rapporti internazionali. È il garante dei maxi prestiti dell'Ue all'Italia: se non c'è lui a far carburare ministri e ministeri, la seconda rata per il Pnrr la rimiriamo in cartolina. Anche perché i buoni propositi italiani sono fissati sui documenti ufficiali consegnati a Bruxelles ma vanno trasformati in realtà.

 

MARIO DRAGHI

Chi s'assume questo onere? Chi, se non Mario Draghi dall'alto della sua autorevolezza, può imprimere una chiara direzione di marcia? Inchiavardarlo a palazzo Chigi è una pre-condizione. Poi occorre il condimento: ovvero un programma di governo alla tedesca, una sorta di "patto di coalizione" scritto, magari in pochi punti, per fissare le priorità di un esecutivo che resta d'emergenza.

 

Il cetriolo aleggia sui leader della maggioranza: devono trovare un accordo. Come ha ammonito quel vecchio filibustiere del Transatlantico che è Paolo Cirino Pomicino "bisogna azzerare ogni steccato, cercare il miglior garante dell'unità del Paese. Le tifoserie, le presunte convenienze, sono veleno".

 

draghi letta

A destra permane la spaccatura tra Salvini e Meloni con la "Ducetta" che vuole spingere Draghi al Quirinale per andare a votare ed è pronta a impallinare la candidatura di Berlusconi. Ai suoi ha confidato che il Cav "non passerà". A sinistra è calato il gelo tra Letta e Conte, e non solo perché Peppiniello Appulo non ha le redini dei gruppi parlamentari M5s. I cinquestelle, da Conte a Di Maio, sono compatti nel non volere Draghi al Colle (come auspicato da Letta) perché temono come la peste il voto anticipato.

 

conferenza stampa di fine anno di mario draghi 7

E a quel punto bye bye seggio e stipendio. Il cerchio si è stretto: per tenere Mariopio al volante del governo bisogna mettergli a disposizione una macchina che non si ingolfi a ogni curva. I partiti sapranno deporre capricci ideologici e rivendicazioni puerili per consentire al governo di affrontare le emergenze (covid e Pnrr) a seguito delle quali è stato formato?

 

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?