maha abdelrahman giulio regeni

DIETROFRONT: GLI 007 INGLESI NON SONO COINVOLTI NEL CASO REGENI - LA PROFESSORESSA DELL’UNIVERSITÀ DI CAMBRIDGE, TUTOR DEL RICERCATORE ITALIANO UCCISO NEL 2016 AL CAIRO, MAHA ABDELRAHMAN, "HA FUGATO OGNI DUBBIO" IN MERITO AI SUOI PRESUNTI RAPPORTI CON I SERVIZI INGLESI - MESSA IN DUBBIO L'IPOTESI SECONDO CUI FOSSE STATA LEI, CONDIZIONATA DAGLI 007 DI LONDRA, A INDIRIZZARE REGENI VERSO LO STUDIO DEI SINDACATI INDIPENDENTI EGIZIANI...

Omicidio Regeni, le bugie di Cambridge sui rischi di Giulio - articolo di Giuliano Foschini e Carlo Bonini del 2 novembre 2017

 

Estratto dell’articolo di Giuseppe Scarpa per “La Repubblica”

https://roma.repubblica.it/cronaca/2024/10/11/news/regeni_processo_audizione_gentiloni_professoressa_cambridge-423548088/

 

Maha Mahfouz Abdelrahman

L’ombra degli 007 inglesi quali responsabili indiretti dell’omicidio Regeni è svanita ieri, forse definitivamente, davanti alle risposte della professoressa dell’Università di Cambridge Maha Abdelrahman.

 

La responsabilità dei vertici egiziani è stata rimarcata da Paolo Gentiloni, oggi commissario europeo, ministro degli Esteri nei giorni dell’assassinio del ricercatore italiano. È il senso dell’udienza di ieri nel processo che vede imputati quattro esponenti degli apparati del Cairo accusati di aver sequestrato, torturato e ucciso Regeni a gennaio 2016.

 

giulio regeni

La docente di Regeni è sempre stata presentata come una figura controversa. Eppure, di fronte all’aggiunto Sergio Colaiocco, ha fugato una serie di dubbi. Il primo è se avesse indirizzato il ricercatore verso lo studio dei sindacati indipendenti egiziani. Dalla sua deposizione è emerso il contrario:

 

«Aveva un interesse specifico sui sindacati indipendenti, prima di intraprendere con me un rapporto accademico», ha detto Abdelrahman. Sarebbe stato lo studente a «ricercare un contatto» con lei «in virtù della mia specializzazione».

 

L’idea che Giulio fosse stato mandato al Cairo per approfondire l’argomento per volontà dell’insegnante, a sua volta condizionata dai Servizi inglesi, è venuta meno. Nel 2012, infatti, quattro anni prima dell’omicidio, e prima di conoscere Abdelrahman, Regeni aveva chiesto una borsa di studio sul tema. E ancora, ha chiesto il pm: «Giulio ha avuto rapporti con entità statali inglesi?».

 

MAHA ABDELRAHMAN 2

«Che io sappia no». «E lei?». «Solo per attività accademiche». Un altro argomento su cui hanno battuto gli avvocati è se la professoressa avesse in mano il lavoro del ricercatore anche solo parziale. «No», la sua risposta. Abdelrahman ha detto di essere stata «devastata» dalla notizia della morte di Giulio e ha spiegato che da allora non è più tornata in Egitto anche perché «su alcuni media ero stata descritta come una spia». Dichiarazioni che il legale della famiglia Regeni ha preferito non commentare.

giulio regeni 3

 

Quanto a Gentiloni, l’allora titolare della Farnesina ha fatto un quadro desolante sul comportamento degli egiziani in quei giorni. «Avevamo un solido rapporto di collaborazione», la premessa per precisare lo strano comportamento del Cairo, percepito come sospetto dall’allora ambasciatore Maurizio Massari. «Ho saputo della scomparsa il 26 gennaio (il 25 Giulio era stato rapito, ndr ). Massari era preoccupato, trovava difficoltà a parlare con gli egiziani. Il 30 o 31 mi chiese di far diventare il tema politico, per rompere il muro di scarsa collaborazione. Sentii il ministro degli Esteri egiziano. [...] Il 24 ottobre verranno sentiti i capi dell’Aise, l’Agenzia informazioni pe r la sicurezza esterna.

giuliano foschiniGiulio Regeni

carlo bonini

Giulio Regeni giulio regeni giulio regeni

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?