libano cercapersone hezbollah

DIO CI PROTEGGA DALLE VENDETTE DEL MOSSAD - LA "BAC CONSULTING", CHE HA FORNITO I MIGLIAIA DI CERCAPERSONE ESPLOSI DURANTE UN ATTACCO CONTRO I MEMBRI DI HEZBOLLAH, E' UNA SOCIETÀ DI FACCIATA ISRAELIANA: I DISPOSITIVI (AI QUALI SONO STATE AGGIUNTE DELLE BOMBE) ERANO PRODOTTI E VENDUTI DAL MOSSAD! - PRIMA DI ESPLODERE, I CERCAPERSONE DOVEVANO SUONARE PER QUALCHE SECONDO: CHI LI POSSEDEVA AVEVA IL TEMPO DI PRENDERLI IN MANO E MASSIMIZZARE IL DANNO - L'IPOTESI DI UNA "BATTERIA ESPLOSIVA" E IL SECONDO ATTACCO CON I WALKIE TALKIE...

 

1. NYT, CERCAPERSONE FORNITI DA SOCIETÀ DI FACCIATA ISRAELIANA

esplosione dei cercapersone degli hezbollah - 1

(ANSA) - Secondo fonti del New York Times, la Bac Consulting, che avrebbe fornito migliaia di cercapersone esplosi martedì durante un attacco contro i membri di Hezbollah, è una società di facciata israeliana.

 

Tre funzionari dei servizi segreti informati sull'operazione hanno dichiarato al giornale che sono state create almeno altre due società fittizie per nascondere il fatto che i produttori dei cercapersone erano ufficiali dell'intelligence di Gerusalemme.

 

esplosione dei cercapersone degli hezbollah

Secondo il report, i cercapersone hanno iniziato a essere spediti in Libano nel 2022, ma la fornitura è aumentata quando il leader di Hezbollah, Hasan Nasrallah, ha deciso che l'uso dei telefoni cellulari era pericoloso dal punto di vista operativo. Migliaia di unità sono state distribuite agli ufficiali del gruppo terroristico e ai loro alleati.

 

2. I CERCAPERSONE RIEMPITI DI ESPLOSIVO L'INNESCO È UNO SQUILLO DI 10 SECONDI

Estratto dell’articolo di Nello Del Gatto per “La Stampa”

 

Prima i cercapersone e poi i walkie talkie. L'ondata di esplosioni che ha interessato per due giorni i dispositivi di comunicazione nelle mani dei miliziani e dei comandanti di Hezbollah nelle roccaforti del gruppo in Libano e Siria, lascia sul campo interrogativi su chi sia stato e come. Certo è che l'operazione non solo è stata studiata nei minimi dettagli, ma ha richiesto tempo. [..]

 

esplosione dei cercapersone degli hezbollah

Di certo, secondo Pinko e gli altri esperti, non si è trattato dell'esplosione delle batterie a litio presenti nei dispositivi, sia nei cercapersone che negli altri, che sono normali batterie. Non avrebbero potuto provocare quei danni. È successo invece che nel processo di fabbricazione o in quello logistico (conservazione, spedizione, consegna) si abbia avuto il tempo di aprire i dispositivi e inserire uno o due grammi di esplosivo al loro interno. Lo stesso, TNT o qualcosa di superiore, è stato collegato alla batteria e a una microscheda elettronica che conteneva l'istruzione.

 

È bastato inviare un messaggio unico e univoco, un codice stabilito (come, ad esempio, una sequenza numerica particolare nel caso dei cercapersone, un impulso per il walkie talkie) che dovesse essere diverso da quelli che normalmente vengono inviati, per farsi riconoscere dalla scheda elettronica e provocare la detonazione.

 

Secondo molti testimoni, i dispositivi hanno risuonato per una decina di secondi prima di esplodere. Questo perché chi ha pensato l'attentato, ha fatto in modo che gli appartenenti a Hezbollah avessero il tempo di prendere il dispositivo tra le mani, per massimizzare i danni.

esplosione dei cercapersone degli hezbollah

 

I cercapersone, modello AR-924, sono fabbricati dalla taiwanese Gold Apollo Ltd. ed erano arrivati cinque mesi fa, dopo la decisione di Nasrallah di evitare le comunicazioni telefoniche per non essere intercettati. I cercapersone, infatti, sono strumenti considerati perfetti ai fini della sicurezza. [...]

 

3. LA PISTA DELLE BATTERIE MANOMESSE DA ISRAELE E IL MESSAGGINO PER FARLE ESPLODERE

Estratto dell'articolo di Daniele Raineri per “La Repubblica”

https://www.repubblica.it/esteri/2024/09/19/news/come_hanno_fatto_libano_dispositivi_esplosi-423508410/

 

ESPLOSIONE CERCAPERSONE E DI WALKIE TALKIE DI HEZBOLLAH

A questo punto c’è da capire dove sono intervenuti i sabotatori israeliani nella filiera che porta un cercapersone da una fabbrica fino alla tasca dei pantaloni di un miliziano di Hezbollah. Dove lo hanno trasformato da semplice aggeggio di comunicazione, pure un po’ obsoleto, in una trappola esplosiva personale capace di spazzare via le sicurezze degli uomini del gruppo armato più potente del Libano – e anche dei miliziani loro alleati in Siria e in Iraq.

 

Le fasi vulnerabili a questo intervento clandestino sono molte. La prima è la fabbrica per l’appunto. La seconda è il trasporto, per aria o per mare – in quest’ultimo caso bisogna mettere in conto molti giorni, anche settimane, di navigazione. La terza è la sosta in deposito dove i cercapersone sono stati tenuti prima dell’acquisto da parte di Hezbollah e poi c’è la quarta, il deposito dove sono stati trasferiti dopo l’acquisto quando ormai erano nelle mani Hezbollah e stavano per essere distribuiti.

 

[...] Se i sabotatori israeliani avessero costruito delle batterie speciali, in tutto e per tutto simili a quelle originali, ma diverse perché contenevano una microcarica di pochi grammi di esplosivo di qualità militare, un ricevitore e un detonatore, allora in quel caso l’operazione sarebbe stata più veloce ed efficiente. Soprattutto se si trattava di lavorare su una partita di cinquemila cercapersone, come dice una fonte di sicurezza libanese ad al Jazeera. Cambiare tantissime batterie è molto più veloce che manipolare una montagna di congegni elettronici ed esiste un reparto dell’intelligence militare israeliana, l’unità 81, che si occupa in modo specifico di progettare soluzioni tecnologiche per le operazioni di spionaggio e militari.

esplosione dei cercapersone degli hezbollah 2

 

Forse è questa manovra, piazzare batterie manomesse, la spiegazione per quello che è successo al secondo giorno di attacchi: è saltato in aria un po’ di tutto, elettrodomestici, citofoni, pannelli solari e walkie- talkie. La manomissione delle batterie sarebbe stata anche più difficile da scoprire, sono così dense che i raggi x non le penetrano – del resto è per questo motivo che ci fanno togliere i laptop dai bagagli quando andiamo in aeroporto, perché le batterie sono una macchia scura che copre le altre cose.

 

[...] Quando i cercapersone arrivano ai miliziani libanesi è come se ciascuno di loro avesse in tasca una piccola radio personale e un codice numerico, conosciuto in teoria soltanto da Hezbollah. E quando il centralino di Hezbollah manda un messaggio alla sua lista di contatti tutti lo ricevono entro cinque secondi, con una copertura migliore rispetto ai telefoni. [...]

 

Il sito d’informazione al Monitor ha una spiegazione sul perché gli israeliani avrebbero deciso di far esplodere adesso i cercapersone: dentro Hezbollah qualcuno sospettava che fossero stati manomessi e a quel punto hanno dato il via all’operazione, per non sprecare tutta la preparazione fatta. [...]

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