giovanni toti

DOPO ESSERE STATO SCARICATO DA TUTTI, GIOVANNI TOTI SI VENDICA: NEL CENTRODESTRA NESSUNO ERA AL CORRENTE CHE AVREBBE PATTEGGIATO DUE ANNI E UN MESE PER CORRUZIONE IMPROPRIA E FINANZIAMENTO ILLECITO – LA ROSICATA TRA GLI EX ALLEATI: “GIOVANNI HA PASSATO MESI AD AUTO RACCONTARSI COME MARTIRE DELLA GIUSTIZIA, CI HA PORTATO A GRIDARE AL GOLPE, E ORA PATTEGGIA? O VOLEVA FARE PROMOZIONE AL SUO LIBRO IN USCITA, O HA SBAGLIATO” – NON SOLO: LA SCELTA DI CANDIDARE MARCO BUCCI ALLA REGIONE ERA UN SEGNALE DI CONTINUITA’ CON LA GESTIONE TOTI MA ORA CHE HA TROVATO L’ACCORDO CON I PM, LA SUA “EREDITÀ” DIVENTA INGOMBRANTE...

Estratto dell’articolo di Matteo Macor per “la Repubblica”

 

il libro di giovanni toti - confesso ho governato

L’ultimo passo a segnare una distanza già incolmabile, il grande freddo tra Giovanni Toti e i partiti della sua (fu) maggioranza. Il patteggiamento dell’ex governatore ligure, per il centrodestra, fa male come uno schiaffo a Genova come a Roma. Perché nessuno, tra gli alleati di Toti, neanche quelli rimasti più vicini, era al corrente della svolta arrivata ieri. Solo i fedelissimi, sono stati avvertiti poche ore prima dell’ufficializzazione della decisione.

 

E in quota coalizione […] c’è chi fa capire come probabilmente «più di una scelta» per la campagna elettorale sarebbe stata «affrontata diversamente», alla luce dell’accordo con i pm. Forse non la candidatura di Marco Bucci, l’unica scelta diventata imprescindibile, pur evidente l’organicità del sindaco al sistema finito sotto inchiesta, ma di sicuro il modo di comunicarla.

GIOVANNI TOTI

 

Se è lo stesso ex presidente a garantire «il mio patteggiamento non comporterà riflessi sulla campagna elettorale di Bucci», nelle segreterie del centrodestra in realtà ci si chiede ora come e se ri-tarare il taglio della narrazione, a parziale ammissione di Toti ormai certificata. Da subito, del resto, la scommessa sulla candidatura del sindaco di Genova è stata presentata come una puntata sull’eredità totiana.

 

MARCO BUCCI E GIOVANNI TOTI CON IL PESTO

«Marco Bucci è la persona giusta per dare continuità alla crescita della Liguria portata avanti in questi anni», si legge nella nota congiunta Meloni-Salvini- Tajani-Lupi che ha fatto da investitura al neo candidato, due giorni fa. Una stretta decisa al nodo che ha legato per otto anni Bucci a Toti, facendone quasi una cosa sola […]

 

[…] l’uomo di Giorgia Meloni in Liguria, il deputato Matteo Rosso – «pur comprendendone le ragioni non ci aspettavamo questa mossa, dopo tanto urlare al complotto giudiziario». Ma tra ex pretoriani dell’ex governatore c’è chi sbotta: «Giovanni ha passato mesi ad auto raccontarsi come martire della giustizia, ci ha portato a gridare al golpe, e ora patteggia? O voleva fare promozione al suo libro in uscita, o ha sbagliato».

 

GIOVANNI TOTI ESCE DAGLI ARRESTI DOMICILIARI

A raccontare il gelo che la decisione di Toti ha fatto calare nel centrodestra, ieri, è stato del resto anche il contrasto tra la loquacità del diretto interessato, protagonista di giornata anche in Rai, a Porta a Porta, – «Con la politica ho pagato un contributo molto alto, ma per un ritorno sulla scena mai dire mai», il messaggio – e i silenzi di tutti gli altri. Bocche cucite tra gli esponenti di partito più vicini (uno su tutti, il viceministro leghista Edoardo Rixi), […] silenti Meloni e Salvini […] Tutte prese di distanza, più o meno esplicite, che arrivano però anche da lontano.

CONSIGLIO REGIONALE DELLA LIGURIA

 

Dai mal di pancia del passato tra i partiti per le continue giravolte politiche dell’ex leader, che le (vane) ambizioni nazionali negli anni hanno portato a guardare prima a destra, poi al centro, poi ancora a destra, come dai casi di questi ultimi mesi di bufera giudiziaria. Le accuse più o meno velate di abbandono arrivate da Toti ai domiciliari, il progetto abortito di una manifestazione nazionale anti pm da fare a Genova a sostegno della causa, l’incontro richiesto e negato da Salvini che ha dato l’accelerata verso le dimissioni.

 

GIOVANNI TOTI E GIACOMO GIAMPEDRONE

E ora il patteggiamento inaspettato, che riagita gli umori nel centrodestra in vista dei tre voti regionali d’autunno. «Se i partiti del centrodestra si fossero schierati davvero con lui, allora sì, avrebbe potuto andare avanti e affrontare il peso di otto anni di processo: ma così chi glielo fa fare? Ha tutta la vita davanti per investire su altro», si riflette in quello che rimane del cerchio magico totiano. Nei piani dell’ex presidente, saltato il processo, ci sono 1500 ore di lavori socialmente utili e il lancio del libro in uscita a metà ottobre, in piena campagna elettorale. Si intitola “Confesso, ho governato” […]

 

Ultimi Dagoreport

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - LA RIVOLTA DEL PARTITO REPUBBLICANO PER I DANNI FATTI DA WITKOFF (SOTTO DETTATURA DI PUTIN), HA COSTRETTO TRUMP A METTERE IN CAMPO MARCO RUBIO – DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....