cecilia marogna becciu

DOVE HA MESSO LE MANI BECCIU, C’E’ UN REATO - NUOVE ACCUSE PER L’EX CARDINALE: E’ INDAGATO PER LO SHOPPING DI CECILIA MAROGNA CON I SOLDI RICEVUTI DAL VATICANO - E’ L’ENNESIMA ACCUSA DOPO QUELLA DI PECULATO PER I SOLDI AI FRATELLI, GLI ACCERTAMENTI SUI BONIFICI IN AUSTRALIA DURANTE IL PROCESSO AL SUO NEMICO GEORGE PELL E LE INDAGINI SULL'ASSOCIAZIONE A DELINQUERE CHE HA GESTITO DISSENNATE OPERAZIONI FINANZIARIE…

giovanni angelo becciu

Val.Err. per “il Messaggero”

 

L'elargizione dei fondi e l' omessa vigilanza. Sarebbe questa l' ultima accusa del promotore di giustizia Vaticano, Gian Piero Milano, a carico di Angelo Becciu, cardinale, senza più diritti. Dopo le ipotesi di peculato per le somme e i favori, assicurati dalla sua posizione, ai fratelli Tonino e Mario, gli accertamenti sui soldi volati in Australia durante il processo al suo nemico George Pell, le indagini sull' associazione a delinquere che ha gestito dissennate operazioni finanzieria, la magistratura della santa Sede, come era già emerso, contesta a Becciu le spese della sedicente 007 Cecilia Marogna.

 

giovanni angelo becciu papa francesco bergoglio

La trentanovenne che millantava rapporti con i servizi segreti e si autodefiniva esperta di geopolitica. La signora, che sostiene di avere trattato la liberazione di alcuni religiosi sequestrati, ha speso almeno 200mila euro, dei 500mila che le sono stati accreditati per la presunta attività di intelligence, in beni di lusso. Detenuta a San Vittore, su mandato della magistratura Vaticana, ieri, Marogna si è presentata davanti alla Corte d' Appello di Milano, che dovrà pronunciarsi sulla sua scarcerazione. La procura generale ha dato parere contrario e la decisione arriverà entro cinque giorni.

CECILIA MAROGNA

 

L'UDIENZA

Indagata per appropriazione indebita aggravata e peculato (in concorso con Becciu) Marogna si è presentata ieri davanti alla quinta Corte d' Appello, presieduta da Franco Matacchioni, alla quale i suoi legali, in attesa della conclusione del procedimento per l' estradizione, hanno chiesto la scarcerazione. La procura generale ha dato parere negativo, ravvisando il pericolo di fuga e la mancanza di un indirizzo preciso tra Milano e la Sardegna, un elemento che ostacola anche l' eventuale attenuazione della misura cautelare con la concessione dei domiciliari.

 

CECILIA MAROGNA

Mentre il difensore, Fabio Federico, ha contestato «alla radice» l' arresto, convalidato per altro dalla stessa Corte con conseguente misura cautelare. Secondo il legale, che ha citato l' articolo 22 dei Patti Lateranensi, Cecilia Marogna «non poteva essere arrestata dato che l' accordo tra Italia e Vaticano consente l' estradizione dal Vaticano all' Italia, ma non quella dall' Italia al Vaticano». Inoltre, l' avvocato ha lamentato di non avere avuto modo di leggere il mandato di cattura, che non è neppure a disposizione dei pm milanesi.

Il legale ha precisato che le notizie circolate «si basano su ciò che ha scritto il promotore di giustizia del Vaticano al Ministero della Giustizia per sollecitare l' estradizione, ma non sulle accuse contestate nel mandato di cattura».

 

cecilia marogna

Le carte, ha ribadito, «qui non sono ancora arrivate». Infine, altro punto evidenziato dalla difesa, non sussiste nemmeno «il pericolo di fuga», dal momento che l' arresto è avvenuto «sotto casa mentre stava andando al supermercato. Il pericolo di fuga riguarda chi sta cercando di scappare». Non così per il sostituto pg Giulio Benedetto che ha formulato il parere scritto e per la collega Laura Gay, intervenuta in udienza e che ha replicato al legale sostenendo che in genere le convenzioni bilaterali internazionali sono reciproche e le estradizioni sono possibili «in entrambi i sensi».

 

LE ACCUSE

cecilia marogna

Marogna, che qualche giorno fa non ha dato il consenso all' estradizione, secondo la ricostruzione della magistratura di Oltretevere, avrebbe usato parte del mezzo milione ricevuto per operazioni segrete umanitarie in Asia e Africa, per l' acquisto di borsette, cosmetici e altri beni di lusso. I soldi, in realtà sarebbero il doppio rispetto a quelli contestati, oltre ai 500mila euro accreditati sul conto di una società slovena, alla Marogna sarebbero arrivate anche 500mila sterline attraverso una società inglese.

Ultimi Dagoreport

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...