DUBBI E POLEMICHE SUI 3 BIGLIETTI VINCENTI DELLA LOTTERIA ITALIA DA 20 MILA EURO VENDUTI A FERNO, VICINO A MALPENSA - LE MATRICI HANNO NUMERI QUASI CONSECUTIVI E FORSE IL VINCITORE È LO STESSO: È UN EVENTO RARISSIMO MA NON IMPOSSIBILE. STATISTICAMENTE C’ERA UNA PROBABILITÀ SU UN MILIARDO DI MILIARDI CHE AVVENISSE. PRATICAMENTE È PIÙ FACILE CHE UN METEORITE CADA SULLA TESTA DI UNA PERSONA...

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Valeria Arnaldi per “il Messaggero”

 

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Vicini, anzi vicinissimi. Di più, troppo vicini per sembrare reali. E soprattutto, possibili. Anima il dibattito il caso dei tre premi di terza categoria della Lotteria Italia, da 20mila euro l'uno, vinti a Ferno, in provincia di Varese, dai titolari - si ipotizza, pure, un unico vincitore - di tre biglietti con matrici dai numeri quasi consecutivi: P474343, P474346, P474348. Un caso raro, pressoché unico. Basta contare per rendersene conto.

 

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Sono stati più di 6,7 i milioni di biglietti venduti complessivamente. In provincia di Varese ne sono stati acquistati 83.220. I premi di terza categoria sono circa 200: tra questi, ben tre sono andati a Ferno appunto, e altri tre nella medesima provincia, uno venduto nel capoluogo, uno a Somma Lombardo, uno a Gallarate. Una zona baciata dalla fortuna dunque, non è detto però che a festeggiare siano tre - o uno, secondo l'ipotesi dell'acquirente unico - dei quasi settemila abitanti del Comune. Nel territorio, infatti, rientra il terminal 1 dell'aeroporto di Malpensa. In totale, i negozi con rivendita di biglietti nell'area sono intorno a 250, una trentina a Ferno e gli altri tra il Comune e l'aeroporto.

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A far discutere, però, in queste ore più dell'identità del vincitore o dei vincitori è proprio il caso delle matrici vicine. Rarissimo. Quasi impossibile. È difficile addirittura calcolare la probabilità che un episodio del genere si verifichi. «Un fatto come questo è altamente improbabile, siamo nell'ordine di una possibilità su un miliardo di miliardi - dice Salvatore Bonsangue, docente di matematica in Campania ed esperto di statistica e probabilità - di fatto, è praticamente impossibile. Per intenderci, è più facile che un meteorite cada sulla testa di una persona».

 

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IL GIALLO

Insomma, non statisticamente impossibile, ma di certo altamente improbabile. Così il caso della fortuna a Ferno si tinge di giallo. E il presunto mistero si fa oggetto di discussione sui social. A dare il via, Selvaggia Lucarelli che dalla sua pagina Facebook ieri ha chiesto: «Riguardo i biglietti estratti della Lotteria Italia permetto di segnalare la stranezza di tre premi estratti da 20.000 euro nello stesso blocchetto a Ferno (che può essere anche Malpensa). Credo che su 6 milioni di biglietti venduti sia statisticamente impossibile (salvo coincidenze epiche). Spiegazioni?».

 

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Per chi ha gestito l'estrazione, il caso c'è, è innegabile, ma si tratta di pura coincidenza. Anzi, di Fortuna, con la maiuscola. L'estrazione è automatizzata e viene effettuata da sette macchine, ognuna delle quali estrae un solo elemento della matrice. Lettera e numeri sono individuati uno dopo l'altro fino a comporre la serie. Tutto il procedimento si svolge alla presenza dei vertici di Monopoli di Stato, di Guardia di Finanza e di un esponente del Codacons.

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«Nel corso delle operazioni di estrazione - assicura l'avvocato Carlo Rienzi, presidente Codacons - non abbiamo rilevato anomalie. La procedura si è svolta regolarmente, senza intoppi. Il fatto è comunque decisamente strano. Presenteremo istanza ai Monopoli affinché facciano le verifiche del caso in modo da dare garanzie a tutti coloro che hanno acquistato i biglietti».

 

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Quando si tratta di fortuna però, credere all'impossibile, in fondo, fa parte del gioco. Lo dice la storia delle vincite. Nel 2015 i riflettori si accesero su Montepaone, in provincia di Catanzaro, e più precisamente sul bar Gerace in via Padre Pio. Qui, l'11 gennaio, un uomo con una schedina da due euro centrò un sei al Superenalotto, vincendo 4,3 milioni di euro. Appena due giorni dopo, nello stesso bar, una schedina generata automaticamente con il sistema «quick pick», assegnò un «cinque stella» da oltre un milione di euro.

 

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