colline prosecco

ESCO O UNESCO? – LE COLLINE DEL PROSECCO SONO DIVENTATE PATRIMONIO AMBIENTALE DELL’UMANITÀ MA GLI AMBIENTALISTI SI SCHIERANO CONTRO LA PRODUZIONE VINICOLA VENETA D’ECCELLENZA PERCHE' PREVEDE L’USO INTENSIVO DEI TERRENI E CONSUMA TROPPI PESTICIDI: "NON BASTA LA VALUTAZIONE PAESAGGISTICA, SERVE QUELLA SANITARIA" – MA I CONSUMATORI SE NE FREGANO: LE VENDITE CRESCONO A RITMI DEL 30%...

 

Giuseppe Pietrobelli per "il Fatto Quotidiano”

 

PROSECCO

"Noi non brinderemo, perché qui c' è poco da festeggiare. Come mamme di Revine Lago, vogliamo lasciare ai nostri figli un patrimonio più importante del prosecco, il rispetto per la nostra terra". Lisa Trinca non si unisce al tripudio del Veneto dove dal pomeriggio di domenica 7 luglio è tutto uno stappare bottiglie, alzare calici e complimentarsi a vicenda, perchè l' Unesco ha dichiarato le colline che vanno da Valdobbiadene a Conegliano un patrimonio ambientale dell' umanità.

 

"Il punto è proprio questo, quale ambiente? Non può essere visto solo da un punto di vista paesaggistico, ma anche da quello sociale e sanitario. E l' Unesco non lo ha fatto. Altrimenti ci avrebbe ascoltati". Gilberto Carlotto, vicepresidente di Terre del Piave del Wwf, è un' altra voce in dissonanza, in una realtà agricola orientata ormai verso la monocultura.

vigna di prosecco

 

Quella che produce le bollicine del prosecco, un fenomeno enologico ed economico da mezzo miliardo di bottiglie prodotte nel 2019 (nel 2018 un fatturato di 2,3 miliardi), un marchio conosciuto in tutto il mondo, una straordinaria fonte di ricchezza.

 

a secco di prosecco

È anche per questo che soltanto piccoli uomini e donne di buona volontà possono mettersi contro una macchina da guerra formidabile che a Baku, in Azerbaijan, ha centrato l' obiettivo, dopo la bocciatura di un anno fa. Rendendo felice il governatore leghista Luca Zaia, che è nato da queste parti, si è diplomato alla scuola enologica e rilascia interviste ispirate: "Dieci anni fa avevo un sogno l' ho realizzato. E dopo le Olimpiadi a Cortina, adesso non resta che l' autonomia del Veneto, il terzo grande obiettivo".

 

prosecco

Poco prima della votazione, a Baku, si è alzata solo una voce per dissentire. Era il rappresentante della Ong anti-fitofarmaci Pan: "Questa candidatura prevede l' uso intensivo dei terreni e l' impiego dei pesticidi con gravi effetti sulla salute della popolazione e sulla qualità della vita. È questo il messaggio che volete trasmettere alle nuove generazioni?". L' interrogativo è stato sommerso dall' acclamazione per il dossier italiano.

Le inutili denuncedei comitati Evidentemente nessun altro aveva letto i documenti che associazioni, comitati, singoli ambientalisti hanno sfornato in questi anni.

 

PROSECCO

L' ultimo risale alla scorsa settimana, quando una delegazione di una trentina di associazioni veneto-friulane si è recata a Venezia per consegnare una diffida stragiudiziale alla Regione Veneto, con una copia per Icomos-Italia, l' International council on monuments and sites, che ha istruito la pratica del prosecco. La diffida dell' avvocato Alessandra Cadalt di Vittorio Veneto ha riassunto i motivi delle marce contro pesticidi e fitofarmaci che si sono svolte a maggio in Veneto, Friuli e Trentino, con l' adesione di Leambiente e Wwf.

 

"La provincia di Treviso consuma una media di 12 chili di pesticidi per ettaro, contro una media nazionale di 5 chilogrammi - scrive il legale -. In tutte le aree coltivate a vite tra aprile e agosto/settembre la popolazione è ostaggio e sequestrata in casa. Non può usare il giardino, stendere i panni, prendere il sole". I pesticidi vengono gettati ovunque, irrorano le viti, sono trasportati dal vento, inquinano le acque. I delegati dell' Unesco sono rimasti ammirati dalla bellezza delle colline.

matteo salvini luca zaia 1

 

Scrivono invece gli ambientalisti: "È drammatica la situazione delle aree adibite a piantagioni di vite, non si vede altra cultura, solo viti, viti lungo le strade, viti vicino alle scuole, perfino viti sulle rotonde, a ridosso delle aree residenziali". Ed è questa una delle accuse al prosecco: ha sconvolto il territorio, le coltivazioni hanno modellato le colline, distrutto i prati, abbattuto le siepi.

 

30mila litri di prosecco fuori dal silos 1

Milioni a palate dalle istituzioni Silvia Benedetti, parlamentare padovana del gruppo misto. "La Regione Veneto finanzia a pioggia il prosecco, pompa letteralmente il prodotto con milioni di euro (dal maggio 2018 la Regione ha stanziato 40 milioni, ndr).

E non si preoccupa di come avviene la coltivazione".

 

Gilberto Carlotto, del Wwf di Conegliano, sulla partita giocata con l' Unesco ha le idee chiare. "È stato fatto tutto in segreto. Per mesi ho chiesto il dossier inviato a Parigi, ma il Consorzio del prosecco non lo ha mai reso pubblico. E non conosciamo nemmeno il piano di gestione". Quando gli ambientalisti marciarono contro i pesticidi, l' ufficio stampa del Consorzio del prosecco diffuse un comunicato di fuoco.

 

"Le accuse sono fake news. Il Protocollo Viticolo che abbiamo adottato ha vietato l' uso del glifosato, sebbene le normative italiane ed europee ne consentano l' impiego".

PROSECCO

Replica di Carlotto: "Intanto il protocollo è volontario, non un obbligo. Non mettono il glifosato per il prosecco superiore docg, ma poi la Regione lo autorizza per tutti i vigneti. E fa uno sconqasso. Poi ci sono le deroghe del ministero della Salute". Lisa Trinca, una delle mamme di Revine Lago.

 

"L' Unesco ha dato il riconoscimento a una zona dove non c' è conversione alla coltivazione biologica. Dove le viti continuano ad espandersi. Dove le colline vengono sbancate. Dove non ci sono fasce di rispetto e mettono i vitigni perfino vicino agli asili".

E intanto il prosecco, alias spumante veneto continua ad andare forte. Nel 2019 è previsto il consumo di 3.000 ettari di terreno in più per soddisfare la domanda. Già il prosecco vedeva crescite vicino al 30 per cento in Usa e Regno Unito. Figuriamoci adesso, dopo la benedizione dell' Unesco.

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO