FAR WEST ITALIA – SPARATORIA IN CENTRO A PESCARA: UN UOMO, IN SELLA A UNA MOTO, HA APERTO IL FUOCO CONTRO DUE PERSONE SEDUTE AI TAVOLINI DI UN BAR. UNA È MORTA: SI CHIAMA WALTER ALBI, AVEVA 66 ANNI E RISULTA ESSERE ISCRITTA ALL’ALBO DEGLI ARCHITETTI - L'IPOTESI CHE STA PRENDENDO PIÙ PIEDE IN QUESTE ORE È CHE SI SIA TRATTATO DI UN REGOLAMENTO DI CONTI. CHI HA PREMUTO IL GRILLETTO AVEVA UN CONTO IN SOSPESO CON LE DUE VITTIME… - VIDEO

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SPARATORIA SULLA STRADA PARCO, UN MORTO E UN FERITO

Estratto da www.ilcentro.it

 

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L’uomo ucciso si chiamava Walter Albi, 66 anni, e risulta essere iscritto all’albo degli architetti. Il ferito grave è Luca Cavallito, 48 anni, ex calciatore con precedenti penali. Una ulteriore ricostruzione dei testimoni conferma che a sparare è stata una sola persona giunta in moto: parlano di un braccio che spunta da alcune piante sul lato di via Ravasco e di una mano fermissima che spara almeno sei colpi. L’uomo col casco integrale sarebbe poi fuggito per via Vittorio Veneto sulla moto di grossa cilindrata.

 

Sparatoria a Pescara in un bar all'angolo tra via Ravasco e la Strada Parco, a poca distanza dal centro cittadino. Il bilancio è di un morto e un ferito. Le vittime sono Walter Albi, 66enne architetto di Francavilla al Mare, che ha perso la vita, e il 48enne ex calciatore Luca Cavallito di Pescara.

 

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L'aggressore incappucciato, interamente vestito di nero e con il volto coperto coperto da un casco integrale, si è dato alla fuga a bordo di una moto, probabilmente accompagnato da un complice. […]

 

SPARATORIA IN CENTRO A PESCARA, UN MORTO E UN FERITO GRAVE. "L'IPOTESI DI UN REGOLAMENTO DI CONTI

Federica Angeli per www.repubblica.it

 

Sparatoria a Pescara in un bar all'angolo tra via Ravasco e la Strada Parco, a poca distanza dal centro cittadino e da dove ad aprile un 29enne aprì il fuoco contro il cameriere di un locale, ferendolo, in piazza Salotto. Una raffica di colpi sparati dalla strada diretti verso due persone che sarebbero rimaste ferite: una delle due è morta poco dopo l'agguato, attorno alle 20.15, l'altra è in gravissime condizioni. A dare l'allarme è stata la cameriera di un bar che si è riparata sotto un tavolino appena sono partiti gli spari.

 

La dinamica dell'agguato

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Stando alle prime informazioni raccolte dalla polizia le due vittime erano sedute nel dehors di un bar a prendersi un aperitivo quando una persona, casco integrale in testa, è arrivata in sella a una moto e ha aperto il fuoco contro i due, scappando immediatamente. Il maxiscooter sembra fosse guidato da un complice. L'area è stata ora delimitata dalle strisce bianche e rosse. I medici del 118 hanno provato a rianimare uno dei due ma non c'è stato nulla da fare. L'altro a sirene spiegate è stato portato nel vicino ospedale.

 

Le vittime

Le vittime della sparatoria nel bar di Pescara sono italiane, una è di Pescara l'altra di Francavilla, la conferma viene dagli inquirenti. Il ferito è arrivato al pronto soccorso dell'ospedale di Pescara in condizioni disperate. Il corpo della vittima è invece ancora a terra tra i tavolini, coperto da un lenzuolo. Sul posto sono arrivati il questore di Pescara Luigi Liguori e il dirigente della Mobile Gianluca Di Frischia, nonché il sindaco Carlo Masci.

 

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La prima ipotesi: il regolamento di conti

L'ipotesi che sta prendendo più piede in queste ore è che si sia trattato di un regolamento di conti. Chi ha premuto il grilletto aveva un conto in sospeso con le due vittime, sulle quali ancora gli inquirenti non forniscono l'identità, ma pare avessero qualche precedente penale. La dinamica della sparatoria è infatti un caso classico - dicono gli investigatori - di ferimenti premeditati che avvengono nel contesto della mala.

 

Le reazioni

Pescara è sotto shock. "Una cosa del genere non accadeva dal 1996 - ricorda un residente della zona - da quando ci fu uno scontro a fuoco tra malviventi e forze dell'ordine e perse la vita un carabiniere. Per questo siamo tutti sconvolti qui per quanto accaduto. Pescara è una città tranquilla e sapere che si tratta di un regolamento di conti, notizia che sta circolando qui in città, ci lascia inquieti e impauriti". "Scappate scappate stanno sparando a tutti". È quanto urlato da alcuni ragazzi che si trovavano casualmente nei paraggi e si sono dati alla fuga dopo la sparatoria. Un fuggi fuggi, con gente nascosta dietro i muri.

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Il sindaco: "Raccapricciante quanto accaduto"

Chi ha sparato era completamente vestito di nero e con casco integrale, ed è fuggito sulla moto per via Ravasco. Sul luogo della sparatoria è arrivato anche il capo della Procura di Pescara Giuseppe Bellelli assieme al sostituto titolare dell'inchiesta Andrea Di Giovanni, al questore Liguori e al sindaco Carlo Masci che ha così commentato l'episodio: "Un fatto angosciante e drammatico, che fa riflettere. Dalle modalità di esecuzione sembra un regolamento di conti. È raccapricciante quanto accaduto e impone un livello di allerta e di guardia più alto. Tutto questo fa pensare a un salto di qualità della criminalità"

 

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