giulia cecchettin filippo turetta bruno cerchi antonio tajani

FATE SENTIRE A TAJANI, CHE SI ERA SCUSATO "IN QUANTO UOMO" PER L'OMICIDIO DI GIULIA CECCHETTIN, LE PAROLE DEL PROCURATORE CAPO DI VENEZIA, BRUNO CHERCHI: "IL PROCESSO A FILIPPO TURETTA ACCERTA RESPONSABILITÀ PERSONALI. QUESTO NON È UN PROCESSO AL FEMMINICIDIO" - IL PAPÀ DELLA VITTIMA, GINO, HA CHIESTO UN RISARCIMENTO DA UN MILIONE DI EURO - LO STESSO HANNO FATTO I FRATELLI DI GIULIA DAVIDE ED ELENA (380 MILA EURO CIASCUNO), LA NONNA PATERNA E LO ZIO (150 MILA) - SI POTREBBE ARRIVARE ALLA SENTENZA GIA' IL 3 DICEMBRE E FILIPPO TURETTA RISCHIA L'ERGASTOLO...

Articoli correlati

IL MINISTRO DEGLI ESTERI TAJANI: COME UOMO CHIEDO SCUSA A TUTTE LE DONNE...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

TURETTA, SARÀ UN PROCESSO LAMPO CECCHETTIN: "NON CERCO VENDETTA" GINO CECCHETTIN, IL PAPÀ CARLA GATTO, LA NONNA

 

Estratto dell'articolo di Laura Berlinghieri per "La Stampa"

 

le ultime foto di giulia cecchettin e filippo turetta scattate al centro commerciale il giorno dell'assassinio 2

Potrebbero bastare sei udienze, poco più di due mesi di processo. Nessun testimone da ascoltare. Solo una voce, quella di Filippo Turetta, e gli atti del fascicolo d'indagine. E poi la sentenza, attesa già il 3 dicembre. Sarà un processo lampo, quello davanti alla Corte d'Assise di Venezia, per l'omicidio di Giulia Cecchettin. Ieri, alla celebrazione del primo atto, lo hanno chiesto tutti: la famiglia della 22enne, la procura e lo stesso Turetta.

 

Davanti alla Cittadella della giustizia di Venezia era un trambusto di telecamere, giornalisti e curiosi. Gino Cecchettin, papà di Giulia, è arrivato insieme al suo avvocato Stefano Tigani e, con lui, ha sfilato in quella selva di schermi e di domande.

 

giulia cecchettin filippo turetta

C'erano i cronisti, le attiviste contro la violenza di genere, gli studenti di Legge. Assiepati all'esterno di una delle aule più piccole del tribunale – venti posti per i giornalisti e altrettanti per il pubblico – per assistere a questo ulteriore capitolo di un caso che segna un "prima" e un "dopo" nel modo collettivo di pensare al femminicidio.

 

C'era anche questa riflessione, ieri, e il procuratore capo di Venezia, Bruno Cherchi, l'ha scacciata: «Il processo accerta responsabilità personali. Questo non è un processo al femminicidio, ma verso un singolo, che risponderà dei fatti che gli sono stati contestati». E quindi il sequestro e l'omicidio di Giulia Cecchettin, aggravato dalla crudeltà, dai rapporti affettivi e dallo stalking, e l'occultamento del suo corpo.

 

Ieri, in aula, Turetta non c'era. «Gliel'ho consigliato io» ha spiegato il suo avvocato, Giovanni Caruso. La nonna di Giulia, Carla Gatto, l'avrebbe voluto lì: «Dovrebbe almeno metterci la faccia». Mentre per papà Gino era indifferente: «Il danno l'ha fatto e io non ho niente da dirgli». Si guardava attorno, spaesato, in quel circo in cui possono trasformarsi le aule di tribunale.

 

l audio di filippo turetta

La testa da un'altra parte: chissà quali pensieri, quali ricordi, quali tormenti e quali macigni. «Oggi non sto sicuramente bene, ma non c'è giorno in cui non pensi alla mia Giulia. Ora sono qui, le prossime volte non lo so, sentire quello che è successo rinnova il dolore. Con i miei figli non ho parlato del processo. Li ho solo salutati prima di uscire, come ogni mattina».

 

Si è costituito parte civile, ha chiesto un risarcimento da un milione di euro. Si sono costituiti parte civile anche i fratelli Davide ed Elena, che hanno chiesto 380 mila euro ciascuno, la nonna paterna Carla Gatto e lo zio Alessio Cecchettin, 150 mila. Chiedevano il ruolo di parte civile anche cinque associazioni impegnate nella lotta alla violenza di genere, i Comuni di Vigonovo e Fossò, ma tutti sono stati respinti dal presidente Stefano Manduzio e dal resto della Corte.

 

TURETTA NON VA IN AULA E RINUNCIA A DIFENDERSI OMICIDIO CECCHETTIN, SENTENZA TRA DUE MESI

Estratto dell'articolo di Rosario Di Raimondo per “La Repubblica”

https://www.repubblica.it/cronaca/2024/09/24/news/processo_filippo_turetta_giulia_cecchettin-423517317/

 

GINO CECCHETTIN

C’è un momento in cui Gino Cecchettin rimane solo mentre tutto il mondo corre attorno a lui. Seduto, le braccia conserte, lo sguardo nel vuoto. Il viso è una maschera di tensione, gli occhi lo specchio della tristezza, sulla giacca la spilla con la foto di sua figlia Giulia. L’eco del «rumore » dei diecimila partecipanti ai funerali della studentessa di Vigonovo arriva nell’aula al piano terra del tribunale di Venezia. Sono le 9,32 quando comincia il processo a Filippo Turetta, 22 anni, imputato per il femminicidio dell’ex fidanzata. È destinato a finire già tra due mesi: il 3 dicembre è attesa la sentenza.

 

BRUNO CERCHI

Lui oggi non c’è. «Chiedo di essere interrogato», il senso delle parole inviate per iscritto ai giudici, oltre all’assenso per l’acquisizione immediata della montagna di prove raccolte dalla procura, custodite nei sette faldoni sul tavolo del pm Andrea Petroni, che ha coordinato il lavoro dei carabinieri. Il difensore Giovanni Caruso non chiede una perizia psichiatrica. Non contesta le ricostruzioni degli investigatori. Non chiama a parlare nemmeno l’unica testimone che aveva indicato. Un processo lampo.

 

 

Era la sera dell’11 novembre del 2023 quando Turetta, dopo una serata trascorsa assieme a Cecchettin, aggredì e sequestrò la ragazza, 22 anni, per poi ucciderla nella zona industriale di Fossò. Nascose il suo corpo nella zona del lago di Barcis, in Friuli, tentò una fuga in auto terminata in Germania.

 

la ricostruzione dell aggressione di filippo turetta a giulia cecchettin

Poi l’arresto, la confessione, il carcere a Verona. È accusato di omicidio aggravato da premeditazione, crudeltà, stalking e legame affettivo con la vittima, oltre che di sequestro di persona, occultamento di cadavere e porto d’armi. Rischia l’ergastolo e la strada per evitarlo sembra molto in salita, legata al peso che sarà attribuito ad aggravanti e attenuanti.

 

[...] Tigani chiede per Gino oltre un milione argomentando, nella sua richiesta, la «feroce e lucida drammaticità dei fatti». Questi: Turetta e Cecchettin avevano cominciato a frequentarsi nel gennaio 2022. La loro storia è finita nel luglio 2023. L’11 novembre dell’anno scorso il femminicidio.

 

elena cecchettin la sorella di giulia 1

Maturato in un contesto di ossessione e gelosia da parte dello studente, che non accettava la fine del rapporto, che lei uscisse da sola con le sue amiche, che “togliesse” tempo a lui per stare con la famiglia (nonostante la madre, che non c’è più, fosse malata), che stesse per laurearsi in ingegneria biomedica per prima, sognando già un nuovo capitolo della propria vita. Cercava di controllarla in ogni modo e in ogni aspetto quotidiano. Cercava di imprigionarla evocando il suicidio. Fino a quell’ultima serata. A quelle 75 coltellate.

 

filippo turetta

A quell’estremo tentativo di fuga soffocato sull’asfalto di una zona industriale. Tutto pianificato, per i pm. La Corte ha respinto la richiesta di costituzione di parte civile da parte dei comuni di Vigonovo e di Fossò e di sei associazioni fra cui Penelope e Udi (unione donne italiane). «Sconcerto» per questa decisione ha espresso Differenza donna, una delle realtà escluse. Prima di Natale è atteso l’epilogo, almeno in primo grado: il 25 e il 28 ottobre l’esame dell’imputato.

 

Il 25 e il 26 novembre sarà il momento della discussione (requisitoria del pm e arringa difensiva). Il 3 dicembre, salvo sorprese, la «decisione», come ha scandito il giudice in aula prima che calasse di nuovo il silenzio. Ma lì fuori c’è bisogno ancora di tanto «rumore».

il percorso dell auto di filippo turetta filippo turetta giulia cecchettinservizio di quarto grado sulla scomparsa di giulia cecchettin e filippo turettaLA RICOSTRUZIONE DELL OMICIDIO DI GIULIA CECCHETTIN

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni economia recessione

DAGOREPORT – ASPETTANDO L'OPPOSIZIONE DE' NOANTRI (CIAO CORE!), VUOI VEDERE CHE LA PRIMA BOTTA DURISSIMA AL GOVERNO MELONI ARRIVERA' DOMANI, QUANDO L'ECONOMIA ITALIANA SARÀ FATTA A PEZZI DAI DAZI DI TRUMP? - QUALCUNO HA NOTIZIE DEL FAMOSO VIAGGIO DELLA DUCETTA A WASHINGTON PER FAR CAMBIARE IDEA AL TRUMPONE? SAPETE DOVE E' FINITA LA “MERAVIGLIOSA GIORGIA” (COPY TRUMP), "PONTE" TRA USA E UE? SI E' DOVUTA ACCONTENTARE DI ANDARE DA CALENDA! E GLI ELETTORI INIZIANO AD ACCORGERSI DEL BLUFF DA “CAMALEONTE” DELLA PREMIER: FRATELLI D’ITALIA È SCESO AL 26,6%, E IL GRADIMENTO PER LA STATISTA FROM GARBATELLA È CROLLATO AI MINIMI DAL 2022 – IL PNRR A RISCHIO E LA PREOCCUPAZIONE DEL MONDO ECONOMICO-FINANZIARIO ITALIANO...

ing banca popolare di sondrio carlo cimbri steven van rijswijk andrea orcel - carlo messina

DAGOREPORT: OPA SU OPA, ARRIVEREMO A ROMA! - AVVISO AI NAVIGATI! LE ACQUISIZIONI CHE STANNO INVESTENDO IL MERCATO FINANZIARIO HANNO UN NUOVO PLAYER IN CAMPO: IL COLOSSO OLANDESE ING GROUP È A CACCIA DI BANCHE PER CRESCERE IN GERMANIA, ITALIA E SPAGNA - ED ECCO CHE SULLE SCRIVANIE DEI GRANDI STUDI LEGALI COMINCIANO A FARSI LARGO I DOSSIER SULLE EVENTUALI ‘’PREDE’’. E NEL MIRINO OLANDESE SAREBBE FINITA LA POP DI SONDRIO. SÌ, LA BANCA CHE È OGGETTO DEL DESIDERIO DI BPER DI UNIPOL, CHE HA LANCIATO UN MESE FA UN’OPS DA 4 MILIARDI SULL’ISTITUTO VALTELLINESE - GLI OLANDESI, STORICAMENTE NOTI PER LA LORO AGGRESSIVITÀ COMMERCIALE, APPROFITTERANNO DEI POTERI ECONOMICI DE’ NOANTRI, L’UNO CONTRO L’ALTRO ARMATI? DIFATTI, IL 24 APRILE, CON IL RINNOVO DEI VERTICI DI GENERALI, LA BATTAGLIA SI TRASFORMERÀ IN GUERRA TOTALE CON L’OPA SU MEDIOBANCA DI MPS-MILLERI-CALTAGIRONE, COL SUPPORTO ATTIVO DEL GOVERNO - ALTRA INCOGNITA: COME REAGIRÀ, UNA VOLTA CONFERMATO CARLO MESSINA AL VERTICE DI BANCA INTESA, VEDENDO IL SUO ISTITUTO SORPASSATO NELLA CAPITALIZZAZIONE DAI PIANI DI CONQUISTA DI UNICREDIT GUIDATA DAL DIABOLICO ANDREA ORCEL? LA ‘’BANCA DI SISTEMA’’ IDEATA DA BAZOLI CORRERÀ IL RISCHIO DI METTERSI CONTRO I PIANI DI CALTA-MILLERI CHE STANNO TANTO A CUORE A PALAZZO CHIGI? AH, SAPERLO…

andrea orcel giuseppe castagna anima

DAGOREPORT LA CASTAGNA BOLLENTE! LA BOCCIATURA DELL’EBA E DI BCE DELLO “SCONTO DANESE” PER L’ACQUISIZIONE DI ANIMA NON HA SCALFITO LE INTENZIONI DEL NUMERO UNO DI BANCO BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, CHE HA DECISO DI "TIRARE DRITTO", MA COME? PAGANDO UN MILIARDO IN PIÙ PER L'OPERAZIONE E DANDO RAGIONE A ORCEL, CHE SI FREGA LE MANI. COSÌ UNICREDIT FA UN PASSO AVANTI CON LA SUA OPS SU BPM, CHE POTREBBE OTTENERE UN BELLO SCONTO – IL BOTTA E RISPOSTA TRA CASTAGNA E ORCEL: “ANIMA TASSELLO FONDAMENTALE DEL PIANO DEL GRUPPO, ANCHE SENZA SCONTO”; “LA BCE DICE CHE IL NOSTRO PREZZO È GIUSTO...”

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT – IL GOVERNO RECAPITA UN BEL MESSAGGIO A UNICREDIT: LA VALUTAZIONE DELL’INSOSTENIBILE GOLDEN POWER SULL’OPA SU BPM ARRIVERÀ IL 30 APRILE. COME DIRE: CARO ORCEL, VEDIAMO COME TI COMPORTERAI IL 24 APRILE ALL’ASSEMBLEA PER IL RINNOVO DI GENERALI - E DOPO IL NO DELLA BCE UN’ALTRA SBERLA È ARRIVATA AL DUO FILO-GOVERNATIVO CASTAGNA-CALTAGIRONE: ANCHE L’EBA HA RESPINTO LO “SCONTO DANESE” RICHIESTO DA BPM PER L’OPA SU ANIMA SGR, DESTINATO AD APPESANTIRE DI UN MILIARDO LA CASSA DI CASTAGNA CON LA CONSEGUENZA CHE L’OPA DI UNICREDIT SU BPM VERRÀ CESTINATA O RIBASSATA - ACQUE AGITATE, TANTO PER CAMBIARE, ANCHE TRA GLI 7 EREDI DEL COMPIANTO DEL VECCHIO…

gesmundo meloni lollobrigida prandini

DAGOREPORT - GIORGIA È ARRIVATA ALLA FRUTTA? È SCESO IL GELO TRA LA FIAMMA E COLDIRETTI (GRAN SOSTENITORE COL SUO BACINO DI VOTI DELLA PRESA DI PALAZZO CHIGI) - LA PIU' GRANDE ORGANIZZAZIONE DEGLI IMPRENDITORI AGRICOLI (1,6 MILIONI DI ASSOCIATI), GUIDATA DAL TANDEM PRANDINI-GESMUNDO, SE È TERRORIZZATA PER GLI EFFETTI DEVASTANTI DEI DAZI USA SULLE AZIENDE TRICOLORI, E' PIU' CHE IRRITATA PER L'AMBIVALENZA DI MELONI PER LE MATTANE TRUMPIANE - PRANDINI SU "LA STAMPA" SPARA UN PIZZINO ALLA DUCETTA: “IPOTIZZARE TRATTATIVE BILATERALI È UN GRAVE ERRORE” - A SOSTENERLO, ARRIVA IL MINISTRO AGRICOLO FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, UN REIETTO DOPO LA FINE CON ARIANNA: “I DAZI METTONO A RISCHIO L'ALLEANZA CON GLI USA. PUÒ TRATTARE SOLO L'EUROPA” – A BASTONARE COLDIRETTI, PER UN “CONFLITTO D’INTERESSI”, CI HA PENSATO “IL FOGLIO”. UNA STILETTATA CHE ARRIVA ALL'INDOMANI DI RUMORS DI RISERVATI INCONTRI MILANESI DI COLDIRETTI CON RAPPRESENTANTI APICALI DI FORZA ITALIA... - VIDEO

autostrade matteo salvini giorgia meloni giancarlo giorgetti roberto tomasi antonino turicchi

TOMASI SÌ, TOMASI NO – L’AD DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA) ATTENDE COME UN’ANIMA IN PENA IL PROSSIMO 17 APRILE, QUANDO DECADRÀ TUTTO IL CDA. SE SALVINI LO VUOL FAR FUORI, PERCHÉ REO DI NON AVER PORTARE AVANTI NUOVE OPERE, I SOCI DI ASPI (BLACKSTONE, MACQUARIE E CDP) SONO DIVISI - DA PARTE SUA, GIORGIA MELONI, DAVANTI ALLA FAME DI POTERE DEL SUO VICE PREMIER, PUNTA I PIEDINI, DISPETTOSA: NON INTENDE ACCETTARE L’EVENTUALE NOME PROPOSTO DAL LEADER LEGHISTA. DAJE E RIDAJE, DAL CAPPELLO A CILINDRO DI GIORGETTI SAREBBE SPUNTATO FUORI UN NOME, A LUI CARO, QUELLO DI ANTONINO TURICCHI….