milano impatto covid

FINE COVID MAI – UNA NUOVA ONDATA STA TRAVOLGENDO MILANO: OMICRON 5 STA SPINGENDO IN ALTO I CONTAGI CHE IN SETTE GIORNI SONO AUMENTATI DEL 48%. LA NUOVA VARIANTE HA SICURAMENTE MENO CONSEGUENZE SANITARIE, MA È SOSTENUTA DA UNA CONTAGIOSITÀ ALTISSIMA – E TRA I NUOVI POSITIVI C’È ANCHE IL SINDACO BEPPE SALA: “IL DISAGIO SEMBRA ESSERE RELATIVO, HO DOLORE AI MUSCOLI DELLE GAMBE, UN PO’ DI FEBBRE E DI TOSSE” – IN CITTÀ COMINCIANO A SCARSEGGIARE TEST E TAMPONI…

 

Gianni Santucci per www.corriere.it

 

MILANO IMPATTO COVID

È molto probabile (anche se non certo, come d’altra parte spiega lui stesso: «Non mi avventuro in analisi scientifiche che non mi competono») che anche il sindaco Giuseppe Sala abbia contratto il Covid nella forma della variante Omicron 5. Ed è a questa più recente evoluzione del virus che bisogna guardare per comprendere origine e possibile sviluppo di questa nuova ondata: che avrà conseguenze sanitarie minori sulla maggioranza della popolazione, ma che è sostenuta da una contagiosità altissima.

 

«E dunque — riflette il professor Carlo La Vecchia, epidemiologo e docente di Statistica medica alla Statale — è bene che le persone anziane o fragili facciano il secondo booster del vaccino, che ha una copertura non lunga nel tempo, ma sicuramente per qualche mese assicura uno scudo efficace. Purtroppo il virus circolerà molto nel prossimo periodo, dunque è bene che i soggetti per i quali la malattia potrebbe avere conseguenze gravi si proteggano».

Covid Milano file in farmacia 5

 

I dati delle nuove infezioni

Il nuovo report dell’Istituto superiore di sanità sarà pubblicato giovedì, ma incrociando i dati attuali con le situazioni degli altri Paesi sembra abbastanza assodato che il nuovo forte aumento dei contagi sia legato proprio alla diffusione di Omicron 5. Basta vedere le curve: in Italia in una settimana i casi sono passati da 15 a 21 mila, in Lombardia l’aumento sui sette giorni è vicino al 48 per cento. La spinta al rialzo è recentissima: venerdì i nuovi positivi a Milano (1.095) erano quasi cinque volte in più rispetto a venerdì della settimana prima (261).

tamponi drive in a milano

 

«Sicuramente questo aumento è legato alla diffusione di Omicron 5 — riflette il professor La Vecchia — che ha un R0 (ovvero l’indice di contagiosità, ndr) molto elevato, intorno a 20. L’ondata di marzo è stata dettata da Omicron 2, è probabile che si arrivi a una situazione analoga. Omicron 4 non ha avuto quasi nessun impatto. Comunque l’aspetto chiave è che il quadro clinico provocato da questa ultima forma del virus non è cambiato».

 

I sintomi lievi

beppe sala con la mascherina

Dunque, sintomi analoghi a quelli che ha descritto il sindaco annunciando la sua positività su Instagram: «Il disagio sembra essere relativo, ho dolore ai muscoli delle gambe, un po’ di febbre e di tosse. Spero di tornare presto in ufficio e a faticare in bicicletta, intanto si lavora da casa». Nella maggioranza dei casi è anzi probabile che i sintomi siano ancora più leggeri, o inesistenti. L’aspetto chiave da valutare è come sempre l’impatto sul sistema sanitario: «I ricoverati oggi — continua il docente della Statale — sono nella stragrande maggioranza persone che vanno in ospedale per altre patologie e hanno anche il Covid. Se guardiamo ai reparti di terapia intensiva, i pazienti solo a causa del Covid sono una sparuta minoranza».

 

Quanti sono i ricoverati

terapia intensiva covid

L’ultimo bollettino racconta che, su 26.483 tamponi, i nuovi positivi in Lombardia sono stati 3.088. Il numero dei ricoverati aumenta lievemente nelle terapie intensive (più 1, 21 in tutto) e cala nei reparti (meno 22, 436 letti di assistenza occupati). Le percentuali di occupazione dei reparti sono comunque molto basse: poco sopra l’1 per cento per le terapie intensive e poco sopra il 4 per cento nei reparti Covid, dunque con un livello di pressione sul sistema di fatto trascurabile. I valori assoluti dei pazienti ricoverati corrispondo circa alla metà del mese scorso. Ieri sono stati 11 i decessi, che portano il totale dall’inizio della pandemia a 40.658.

tampone fai da te 5

 

Scarseggiano test e tamponi

La nuova ondata del virus in città ha effetti visibili anche nelle farmacie: iniziano a scarseggiare test e tamponi. Il fatto che ormai la vita sociale si svolga quasi del tutto senza limitazioni potrebbe avere un peso nell’aumento dei casi, ma la logica dice che con un tale livello di contagiosità misure di contenimento medie o anche robuste avrebbero comunque scarso effetto: «L’ipotesi di limitare una variante che ha un potenziale di diffusione così alto con le semplici mascherine sarebbe più ipotesi astratta che reale, anche per l’uso che ormai si fa dei sistemi di protezione. Una qualche efficacia ci sarebbe solo con un impiego delle mascherine analogo a quello degli ospedali».

tampone fai da te 1

 

E in autunno? «Il virus non scomparirà — conclude il professore — ma vediamo che continua a dare impatti clinici sempre minori. E poi avremo probabilmente un vaccino più specifico per Omicron. L’ipotesi di una variante più resistente e che porti una malattia più grave esiste, ma è molto improbabile».

terapia intensiva TERAPIA INTENSIVA CORONAVIRUSAnziano in terapia intensiva 2Farmaci terapia intensiva

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