francesco paolo figliuolo si vaccina

E LE FORNITURE DOVE SONO? LE SCORTE DI VACCINI SONO PRATICAMENTE FINITE: NEI FRIGO RESTANO TRE MILIONI DI DOSI SOLO PER I RICHIAMI - IL GENERALE FIGLIUOLO MOSTRA SICUREZZA (“SIAMO IN LINEA CON IL PIANO”) MA LE REGIONI SONO IN ALLARME - ARRIVARE A 500 MILA VACCINAZIONI AL GIORNO DIVENTA IMPOSSIBILE VISTO CHE LE AZIENDE TENDONO A CONSEGNARE MOLTO ALLA FINE DEL TRIMESTRE, RENDENDO IMPOSSIBILE TENERE UNA MEDIA COSTANTE. E POI NON C'È CERTEZZA DEI TEMPI DI ARRIVO…

Alessandro Trocino e Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della sera”

 

FRANCESCO PAOLO FIGLIUOLO

Il presidente del Veneto Luca Zaia rispolvera un proverbio inventato dal direttore del Mattino Edoardo Scarfoglio, a fine 800: «Non si possono fare le nozze con i fichi secchi». Dove le nozze sarebbero l' immunità di gregge e i fichi secchi i pochi vaccini. L' infettivologo Massimo Galli, invece, si affida alla saggezza popolare: «Senza AstraZeneca, abbiamo solo due gambe per il nostro sgabello».

 

E, si sa, con due gambe sole il rischio di cadere è alto. In questi giorni la campagna vaccinale sembra sempre più traballare: le scorte sono praticamente finite, ci sono tre milioni di dosi che restano in magazzino prudenzialmente per tenere una riserva per i richiami e molte regioni hanno hub, farmacisti e volontari in stand by perché manca la materia prima.

 

mario draghi al centro vaccinazione di fiumicino 3

Eppure, nonostante tutto, il commissario straordinario per l' emergenza Covid-19, il generale Francesco Paolo Figliuolo, perlustra il campo di battaglia spronando le truppe (le Regioni) e ostentando sicurezza: «Siamo in linea con il piano». I suoi dati non sembrano però combaciare con quelli delle Regioni. E dai governatori parte l' allarme. Nella sua ultima versione (prima era previsto a metà aprile), l' obiettivo è raggiungere 500 mila vaccinazioni al giorno a fine mese per arrivare a settembre a immunizzare il 70 per cento della popolazione.

 

Giovedì sono state fatte 299 mila somministrazioni. Come recuperare le 200 mila che mancano? Ecco i calcoli del commissario. Le dosi previste da contratto per aprile sono 8 milioni, alle quali Figliuolo assicura che si aggiungerà un 15-20 per cento in più. A queste bisogna sommare le dosi consegnate a inizio aprile, relative al primo trimestre, e non ancora usate: il totale delle dosi disponibili ad aprile, dunque, dovrebbe essere di 12 milioni circa.

 

centro vaccinazione coronavirus roma termini 1

Dal 1° all' 8 aprile sono state fatte 1,9 milioni di vaccinazioni. Sottraendo 1,9 da 12 milioni, si hanno 10,1 milioni. Dividendo per 22 giorni, la media farebbe 460 mila circa al giorno. Ma ora siamo, come abbiamo visto, a 300 mila circa. Quindi a fine mese la disponibilità dovrebbe consentire, nell' ultima settimana, di avere 500 mila dosi al giorno. E a maggio e giugno? Sottraendo dai 52 milioni di dosi previste nel secondo trimestre le 10 milioni di aprile, ne rimangono 42. Divisi per 60 giorni farebbe 700 mila dosi al giorno disponibili. Calcolando una riserva del 25-30 per cento per i richiami, avremmo comunque a disposizione 500 mila dosi al giorno. Ancora meglio andrebbe nel terzo trimestre, quando le dosi da contratto sono 84,8 milioni.

ruggero razza al centro vaccinazioni

 

Tutti speriamo nelle nozze, ma resta la questione dei fichi secchi. Le scorte sono agli sgoccioli. AstraZeneca ha confermato il nuovo ritardo: invece di 340 mila dosi, previste per il 14, ne arriveranno 175 mila. Le altre saranno consegnate il 16 e il 23 aprile.

Sempre che non accada, come è già successo, che le consegne slittino ulteriormente.

Zaia fa i conti: «La prossima settimana arriveranno 13 mila vaccini AstraZeneca, praticamente niente, 126 mila Pfizer e 14 mila Johnson & Johnson e pare che di Moderna non arrivi niente fino a fine mese. Siamo pronti ma siamo costretti a esercitazioni dilettantesche».

 

Per raggiungere il mitico mezzo milione di dosi, ogni Regione ha la sua quota parte.

francesco paolo figliuolo fabrizio curcio 1

Il Lazio ne dovrebbe fare 50 mila al giorno, ma sta viaggiando a 25 mila. Non perché non ce la faccia, ma perché sono finite le scorte. E le farmacie pronte sono ferme, per lo stesso motivo. Come in Piemonte. Qui siamo a 25 mila vaccinazioni al giorno, con target di 40 mila a maggio. Ci sono 190 punti vaccinali attivi, ma anche 80 strutture alternative, mille farmacie e grandi hub per vaccinazioni di massa in arrivo (Lingotto, Reale mutua, Caselle). Tutto quasi pronto e tutto inutile senza i vaccini.

 

Roberto Burioni commenta con un «mica male» i 300 mila vaccini al giorno raggiunti: «Forza Generale!». E Giorgio Mulè, sottosegretario alla Difesa, è entusiasta: «A marzo sono quadruplicati i vaccinati». Eppure i dubbi restano tanti. Anche dando per scontato quello che non è, e cioè che le aziende rispettino i patti, c' è la questione dei tempi. I contratti sono trimestrali.

 

vaccino astrazeneca

Dunque, le aziende tendono a consegnare molto alla fine del trimestre, rendendo impossibile tenere una media costante. In più, non c' è certezza dei tempi di arrivo. Le penali scattano solo a fine trimestre. Lo stesso commissario non annuncia né i giorni né i quantitativi, per non essere smentito. Ma così come si fa a programmare? I cambi in corsa di Ema e Aifa sulla «sicurezza» del vaccino hanno creato una psicosi AstraZeneca. In Puglia, sostiene l' assessore alla Sanità Pierluigi Lopalco, gli appuntamenti disertati hanno toccato punte del 40%.

 

coronavirus vaccinazione nella caserma militare bersaglieri garibaldi a caserta

In Sardegna, passata da zona bianca a zona rossa anche per la bassa percentuale di vaccinazione, addirittura del 60%. I cittadini sono disorientati e bisognerà capire cosa avverrà con l' arrivo di Johnson & Johnson, che è basato sulla stessa tecnica. Di questo farmaco sono in arrivo quantità irrisorie ad aprile, ridotte rispetto agli annunci. E ancora più enigmatico è il caso di Curevac. È previsto l' arrivo di 14 milioni di dosi, ma c' è un problema non irrilevante: questo vaccino non è ancora stato approvato dall' Ema.

E poi c' è il capitolo Regioni.

 

Non tutte hanno la stessa capacità di somministrazione. Le percentuali variano, in alcuni casi per scelta, per tenere una scorta di richiami, in altri per incapacità di tenere il passo. Fanalino di coda è la Calabria con il 69,2% delle dosi ricevute somministrate. La Valle d' Aosta è in testa con 89,1%.

 

il commissario figliuolo si vaccina

Ma anche sugli over 80 le differenze non mancano: hanno immunizzato con due dosi più della metà degli anziani soltanto la Provincia autonoma di Bolzano, quella di Trento e il Molise. In clamoroso ritardo la Toscana, con il 18%, e la Sardegna con il 23,2%.

 

La struttura del commissario e la Protezione civile stanno mettendo a disposizione i volontari per supplire alle carenze sul territorio. La Basilicata ha chiesto aiuto. In Sicilia arriveranno 1.350 operatori sanitari. In Sardegna apre oggi un nuovo hub vaccinale a Quartu Sant' Elena, con 10 medici e 5 infermieri dell' esercito. Bisognerà vedere se basterà, anche in considerazione del drastico calo di somministrazioni dei weekend.

 

Facendo il verso al premier, il presidente Vincenzo De Luca si sgola: «Con quale coscienza avete tolto ai cittadini campani una quantità di 210 mila dosi di vaccino?». Il «grido di dolore» fa riferimento a un' effettiva dissimmetria. Finora la ripartizione delle dosi tra le Regioni faceva capo alla capacità di somministrazione.

Chi correva di più, ne aveva di più.

 

vaccino astrazeneca 1

La Campania, evidentemente, all' inizio non era in grado di smaltire dosi rapidamente.

Dal 15 aprile le dosi saranno fornite in proporzione alla popolazione. Ma chi ha perso dosi all' inizio le recupererà solo alla fine della campagna vaccinale. Il presidente del Piemonte Alberto Cirio ha chiesto a Figliuolo di avere 10 mila dosi di vaccino in più di Moderna e Pfizer perché la popolazione anziana del Piemonte è, in proporzione, superiore a quella di altre regioni. Figliuolo ha detto sì, ma anche lui, alla fine, si dice «preoccupato per l' approvvigionamento».

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…