il generale antonio pappalardo

IL GENERALE PAPPALARDO HA PERSO I GRADI! - AL LEADER DEI "GILET ARANCIONI" E' STATO NOTIFICATO UN PROVVEDIMENTO DEL MINISTERO DELLA DIFESA CHE LO PRIVA DEI GRADI PER MOTIVI DISCIPLINARI - SANZIONATE LE SUE CONDOTTE DA CAPOPOPOLO, RITENUTE INCOMPATIBILI CON GLI OBBLIGHI E IL PRESTIGIO DEI CARABINIERI E DELLE FORZE ARMATE - ORA CON IL GILET ARANCIONE POTRA' RICICLARSI COME PARCHEGGIATORE...

il generale pappalardo

Dagonews

Il generale Pappalardo ha perso i gradi! Al leader dei "gilet arancioni" e' stato notificato un provvedimento del ministero della Difesa ("perdita del grado per rimozione") che lo priva dei gradi da generale per motivi disciplinari. Sono state sanzionate le sue condotte da capopopolo, ritenute incompatibili con gli obblighi e il prestigio dei Carabinieri e delle forze armate. Pappalardo potrà fare ricorso contro il provvedimento. Ma chissà se, nel frattempo, userà il gilet arancione per reinventarsi parcheggiatore...

 

Claudio Del Frate per www.corriere.it del 30 maggio 2020

 

la protesta dei gilet arancioni il generale pappalardo 2

L’uomo che ha portato in piazza i «gilet arancioni» disobbedendo a tutte le regole di distanziamento sociale, viene dalla prima Repubblica: sostiene che il coronavirus è un grande inganno che si può curare con lo yoga, vuole tornare alla lira ed è a processo per vilipendio al capo dello Stato.

 

L’ex generale dei carabinieri Antonio Pappalardo, palermitano classe 1946, da anni cerca di ritagliarsi visibilità sul proscenio della politica italiana grazie a sortite di varia natura e riscontri elettorali non all’altezza dei suoi roboanti proclami: l’ultimo, un tentativo di farsi eleggere governatore dell’Umbria, con il quale ha raccolto poco più di 500 voti.

 

la protesta dei gilet arancioni il generale pappalardo 3

Sottosegretario con il Psdi

Ufficiale di carriera all’interno dell’Arma, Pappalardo transita dalle stellette alla grisaglia del politico nel 1992, quando viene eletto deputato nelle liste del partito socialdemocratico nel collegio di Roma. Nel crepuscolo della Prima Repubblica riesce ad arrivare a ricoprire anche la carica di sottosegretario alle finanze nel governo presieduto da Carlo Azeglio Ciampi (maggio 1993).

 

Quello risulterà anche lo zenith della sua parabola politica anche perché è costretto alle dimissioni dopo una condanna per diffamazione ai danni del comandante generale dei carabinieri Antonio Viesti. Da lì in avanti l'ex generale passa in rapida successione per il Patto di Mariotto Segni, Alleanza Nazionale, il Movimento per le Autonomie dell’allora governatore della Sicilia Raffaele Lombardo, per poi tornare al Psdi. Lesto a posizionarsi e ad assecondare ogni vento di protesta ma senza mai centrare l’obiettivo di un’elezione.

la protesta dei gilet arancioni il generale pappalardo 4

 

Alla testa dei forconi

A partire dal 2016 Antonio Pappalardo si mette alla testa del cosiddetto «Movimento dei forconi» (o «Movimento di liberazione dell’Italia») facendosi notare per le sue intemperanze. Pretende di andare al Quirinale a notificare a Mattarella un ordine di arresto «in nome del popolo italiano» ritenendo abusiva la sua azione di presidente (e rimedia un rinvio a giudizio per vilipendio al Capo dello Stato).

il generale pappalardo

 

Fonda poi i «gilet arancioni» variante cromatica con la quale spera di imitare i «gilet gialli» francesi. di Nei suoi incendiari discorsi in piazza o sui social si scaglia contro il «regime comunista» di cui l’Italia sarebbe preda, proclama di voler «stampare moneta», contro i partiti e a favore del «popolo italiano», si schiera con i no vax.

 

Ultima sua battaglia è quella contro il coronavirus, o meglio quella che l’ex militare ritiene un espediente che serve solo «a tenere il popolo agli arresti domiciliari». La dimostrazione? «Un mio amico di Bergamo ha avuto i sintomi ed è guarito facendo yoga, perché l’uomo è fatto di fisico ma anche di mente».

la protesta dei gilet arancioni il generale pappalardo 7la protesta dei gilet arancioni il generale pappalardo 5 la protesta dei gilet arancioni il generale pappalardola protesta dei gilet arancioni il generale pappalardo

Ultimi Dagoreport

giulio berruti maria elena boschi

L’INIZIO DELLA STORIA TRA L’ONOREVOLE MARIA ELENA BOSCHI E GIULIO BERRUTI, DENTISTA-ATTORE, È STATO FELICE, ALLIETATO DI SGUARDI ADORANTI SOTTO I FLASH DI “CHI”. L’INTRECCIO È CONTINUATO PER CINQUE ANNI TRA QUADRETTI FAMILIARI LIALESCHI PIENI DI BUONA VOLONTÀ MA SEMPRE PIÙ CARICHI DI TENSIONI. SAPPIAMO CHE NON C'È PIÙ GRANDE DOLORE, A PARTE I CALCOLI RENALI, DI UN AMORE FALLITO. QUINDI, ANNUNCIAMO COL DOVUTO RISPETTO, CHE È SCESO DEFINITIVAMENTE IL SIPARIO SULLA COPPIA BOSCHI E BERRUTI. BUONA FORTUNA A TUTTI...

conte appendino taverna bettini fassino roberto fico lorusso

INVECE DI COMPORTARSI DA "LADY MACBETH DEI MURAZZI", QUALCHE ANIMA PIA RICORDI A CHIARA APPENDINO CHE DIVENTÒ SINDACA DI TORINO GRAZIE NON SOLO AI GRILLONZI MA SOPRATTUTTO ANCHE AI TANTI VOTI DEL CENTRODESTRA CHE, DETESTANDO FASSINO, VOTARONO LA SPILUNGONA - QUELLA MIRACOLATA DELLA APPENDINO SI DEVE SCIACQUARE LA BOCCA PRIMA DI PARLARE DI GOFFREDO BETTINI COME “IL MALE DEL M5S” PERCHÉ, COME DICE CONTE, MERITEREBBE “UN MONUMENTO”– LO SCAZZO CON LA TAVERNA CHE LE HA RICORDATO COME SE FOSSERO STATE IN VIGORE LE REGOLE DI GRILLO “LEI NON AVREBBE AVUTO CARICHE…”

cdp cassa depositi e prestiti giovanbattista fazzolari fabio barchiesi giorgia meloni giancarlo giorgetti dario scannapieco francesco soro

DAGOREPORT - QUALCOSA DEVE ESSERE SUCCESSO IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE. CHE VIRUS HA COLPITO PALAZZO CHIGI PER PASSARE DA AMATO E LETTA A TALE GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI, UN TIPINO CHE FINO AL 2018, RICOPRIVA IL RUOLO DI DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA ALLA REGIONE LAZIO? - CHE È SUCCESSO A CASSA DEPOSITI E PRESTITI (CDP), HOLDING PUBBLICA CHE GESTISCE I 300 MILIARDI DI RISPARMIO POSTALE DEGLI ITALIANI, PER RITROVARCI VICEDIRETTORE GENERALE, CON AMPIE DELEGHE, DAL PERSONALE E GLI INVESTIMENTI ALLA COMUNICAZIONE, IL 43ENNE FABIO BARCHIESI, CHE ORA ASSUME ANCHE LA CARICA DI AD DI CDP EQUITY, LA PIÙ IMPORTANTE SOCIETÀ DEL GRUPPO? - COME SI FA A RICOPRIRE DI RUOLI NEVRALGICI DI POTERE L’EX FISIOTERAPISTA DI MALAGO' CHE NON HA MAI RICOPERTO IL RUOLO DI AMMINISTRATORE NEMMENO NEL SUO CONDOMINIO, CHE BALBETTA UN INGLESE APPENA SCOLASTICO E HA ALLE SPALLE UNA LAUREA IN ECONOMIA OTTENUTA, PRESSO LA SELETTIVA UNIVERSITÀ TELEMATICA UNICUSANO, A CUI SI AGGIUNGE UNA CATTEDRA, A CONTRATTO, ALLA LINK, L’ILLUSTRISSIMA UNIVERSITÀ DI VINCENZO SCOTTI? - ALL’ANNUNCIO DELLA NUOVA CARICA DI BARCHIESI, LO SCONCERTO (EUFEMISMO) È PIOMBATO NELLE STANZE DEL MEF, PRIMO AZIONISTA DI CDP, MENTRE PER LE FONDAZIONI BANCARIE L’ULTIMA PRESA DI POTERE DEL DUPLEX FAZZO-BARCHIESI, IN SOLDONI, E' “IL PIÙ GROSSO SCANDALO POLITICO-FINANZIARIO MAI VISTO NEL BELPAESE...”

maurizio landini giorgia meloni

IL SESSISMO È NELLA CONVENIENZA DI CHI GUARDA – LA SINISTRA DIFENDE LANDINI CHE HA DEFINITO “CORTIGIANA” GIORGIA MELONI: PENSATE COSA SAREBBE SUCCESSO NEL "CAMPO LARGO" E NEI GIORNALI D'AREA SE L’AVESSE DETTO SALVINI DI UNA BOLDRINI QUALSIASI. AVREMMO AVUTO PAGINATE SUL SESSISMO DEL BIFOLCO PADANO. MA IL SEGRETARIO DELLA CGIL È "UN COMPAGNO CHE SBAGLIA", E ALLORA VA DIFESO: “È SOLO UN EQUIVOCO” – NON CHE LA DESTRA DIFETTI DI IPOCRISIA: GIORGIA MELONI SI INDIGNA PER "CORTIGIANA" EPPURE E' LA MIGLIORE ALLEATA DI TRUMP, UNO CHE SI VANTAVA DI "AFFERRARE TUTTE LE DONNE PER LA FICA”

flavio cattaneo ignazio la russa giorgia meloni carlo calenda matteo salvini

DAGOREPORT - IL CONTESTO IN CUI È ESPLOSO LO SCONTRO-CON-SCAZZO TRA CARLO CALENDA, E L’AD DI ENEL, FLAVIO CATTANEO, HA COLPITO GLI HABITUÉ DEI PALAZZI ROMANI - IL DURO SCAMBIO NON È AVVENUTO IN UN TALK DE LA7, BENSÌ A UN GALLONATISSIMO CONVEGNO DI COLDIRETTI, LA FILO-GOVERNATIVA ASSOCIAZIONE CHE RAGGRUPPA 1,6 MILIONI DI IMPRENDITORI AGRICOLI (LA PRIMA USCITA PUBBLICA DI MELONI PREMIER FU A UN CONVEGNO COLDIRETTI) - L’INVITO AL CALENDA FURIOSO, DA MESI SMANIOSO DI ROMPERE LE OSSA A CATTANEO, È STATO “LETTO” NEI PALAZZI ROMANI COME UN SEGNO DI “DISTACCO” TRA LA STATISTA DELLA SGARBATELLA E L’AD DI ENEL, IL CUI MANDATO SCADE LA PROSSIMA PRIMAVERA DEL 2026 – E QUANDO IN UN SUCCESSIVO TWEET CALENDA COINVOLGE I GRAN MENTORI DELL'INARRESTABILE CARRIERA DI CATTANEO, LA RUSSA E SALVINI, SI ENTRA IN QUEL LUNGO E SOTTERRANEO CONFLITTO DI POTERE CHE FECE SBOTTARE ‘GNAZIO: “GIORGIA VUOLE CONTROLLARE TUTTO: PALAZZO CHIGI, IL SUO PARTITO, QUELLI DEGLI ALTRI, MA È IMPOSSIBILE’’ -  ORA IL DESTINO CINICO E BARO VUOLE CHE SUL CAPOCCIONE DI CATTANEO, OLTRE ALLA MANGANELLATA DI CALENDA, SIA ARRIVATO UNO SGRADITO OSPITE, UN NON IDENTIFICATO SPYWARE CHE L’HA SPIATO NOTTE E DÌ... - VIDEO - LA VIGNETTA ANTI-CALENDA DI "OSHO": "A PROPOSITO DE UTILI, VOLEMO PARLA' DELL'UTILITÀ DI AZIONE?"

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...