molestie lavoro

GIÙ LE MANI SUL LAVORO –  LE COMMISSIONI GIUSTIZIA E LAVORO DEL SENATO STANNO LAVORANDO A UNA LEGGE PER PROTEGGERE CHI NON DENUNCIA MOLESTIE E OFFESE PER PAURA DI PERDERE L’IMPIEGO: BASTERÀ UNA SOLA AVANCE E SARÀ PREVISTO L’OBBLIGO DI DENUCIA DA PARTE DEL DATORE DI LAVORO CHE VIENE A CONOSCENZA DI EPISODI DI MOLESTIE – LE VITTIME NON POTRANNO ESSE DEMANSIONATE O LICENZIATE, E PER I MOLESTATORI SONO PREVISTE PENE DI…

Barbara Acquaviti per “il Messaggero”

 

molestie in ufficio 7

È uno di quei fenomeni non facili da misurare, perché molte donne non denunciano per paura di perdere l'impiego. Ma i dati a disposizione dicono che il numero di vittime di molestie sul luogo di lavoro è preoccupante. Attualmente, però, il diritto penale italiano non prevede una fattispecie ad hoc per questo reato. Le commissioni Giustizia e Lavoro del Senato stanno tuttavia correndo ai ripari: è infatti in corso l'iter di un provvedimento che - partendo da quattro diverse proposte di legge mira proprio ad aggiornare il codice penale per aiutare le donne vittime di molestie.

 

molestie in ufficio 6

Secondo una indagine di Ipsos e WeWorld, infatti, quasi il 70% delle lavoratrici dichiara di aver subito almeno una discriminazione sul luogo di lavoro e quasi tre su dieci spiegano di aver ricevuto nel corso di un colloquio domande sulla propria intenzione di sposarsi o fare figli. Inoltre, una donna su quattro dichiara di aver ricevuto domande insistenti e invadenti sulle proprie relazioni personali e due su dieci di aver subito battute o offese legate al proprio genere.

 

molestie in ufficio 5

L'iter del provvedimento al Senato è arrivato fino all'elaborazione di un testo base che ora deve essere sottoposto al voto degli emendamenti. Il senso della proposta, tuttavia, è largamente condiviso dai partiti ed è quello di spezzare il meccanismo ricattatorio. Il punto di partenza, d'altra parte, è stata la ratifica da parte dell'Italia della Convenzione dell'Organizzazione internazionale del lavoro (Oil) sull'eliminazione della violenza e delle molestie sul luogo di lavoro.

 

molestie in ufficio 4

I COMPORTAMENTI Nella proposta si precisa che sono considerate discriminazioni anche le molestie e le molestie sessuali ovvero tutti quegli «atteggiamenti o comportamenti indesiderati e ripetuti, anche verificatisi in un'unica occasione, posti in essere per ragioni connesse al sesso, che hanno lo scopo o l'effetto di violare la dignità di una lavoratrice o di un lavoratore e di creare un clima intimidatorio, ostile, degradante, umiliante o offensivo».

molestie in ufficio 3

 

Una definizione che tuttavia il centrodestra ha ritenuto troppo indeterminata e indefinita. Sono inoltre previsti degli obblighi per i datori di lavoro che sono tenuti ad assicurare condizioni che garantiscano «l'integrità fisica e morale e la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori»: a questo fine si prevede tra l'altro l'adozione di un codice di comportamento.

molestie in ufficio 13

 

Il capo che viene messo a conoscenza di episodi di molestie non soltanto è tenuto a «intervenire tempestivamente» ma, nel momento in cui i fatti venissero accertati, «ha l'obbligo di denunciarli entro le successive quarantotto ore» e di adottare «provvedimenti disciplinari» nei confronti del responsabile. Si cerca poi di accrescere le tutele delle lavoratrici. Chi denuncia, ad esempio, non può essere sanzionato, demansionato, licenziato, trasferito o sottoposto ad altre misure organizzative che lo danneggino. Qualora poi dovesse presentare dimissioni volontarie, l'Ispettorato nazionale del lavoro può promuovere l'intervento delle organizzazioni sindacali.

 

molestie in ufficio 15

LE PENE L'articolo 9 del provvedimento introduce il nuovo articolo del codice penale in materia di molestie sessuali, punito con la pena della reclusione da 2 a 4 anni, aumentata della metà se il fatto è commesso nell'ambito, per esempio, di un rapporto di lavoro. Le pene potrebbero tuttavia essere leggermente abbassate nel seguito della discussione. Altra novità è che la querela può essere proposta entro dodici mesi dal giorno della notizia del fatto e soprattutto che essa è considerata irrevocabile.

molestie in ufficio 8

 

«Quando si parla di contrasto alle molestie sui luoghi di lavoro - spiega Valeria Fedeli, relatrice insieme a Salvatore Cucca di Italia viva - bisogna ricordare che sono di tipo orizzontale, tra colleghi, verticale, da parte di superiori, oppure compiute da terzi, clienti o pazienti. Quindi serve un approccio largo che tenga insieme imprese, parti sociali e la questione della trasformazione culturale».

molestie in ufficio 14molestie in ufficio 12molestie in ufficio 1molestie in ufficio 9molestie in ufficio 10molestie in ufficio 11molestie in ufficio 2

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?